Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

domenica 20 luglio 2008

CARLO GIULIANI VIVE SEMPRE NELLE NOSTRE LOTTE

20 luglio 2001 - 20 luglio 2008: noi non dimentichiamo!

Sette anni fa, una moltitudine di persone di tutte le età e di diversa ispirazione ha attraversato Genova per esprimere condivisione intorno a grandi valori e generose finalità: la pace, la difesa dei diritti dei deboli, la solidarietà, il rispetto della vita e dell’ambiente, il rispetto della storia e della cultura di popoli diversi. Queste finalità sono mantenute vive da chi non ha perso memoria e passione.
Non si è riusciti ancora a fare piena luce sull’uccisione di Carlo Giuliani, i pestaggi per le strade, il massacro alla scuola Diaz e le torture avvenute alla caserma di Bolzaneto. Eppure, nonostante l’abbondanza di materiale documentale, hanno voluto travisare, nascondere, inventare, mentire. Non lasciamo la questione nel vago: chi ha travisato, nascosto, inventato, mentito? Funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri, periti, consulenti, magistrati.
È persino angosciante doverlo affermare perché chiamiamo in causa pezzi dello Stato e rappresentanti delle istituzioni. Ma è così! E purtroppo non c’è un solo fatto tragico che ha insanguinato e abbrutito il paese che non sia stato nascosto, travisato, avvolto nelle menzogne.
Da Portella della Ginestre a Piazza Fontana, dal suicidio (?) di Pinelli alla strage di Brescia e poi a Ustica, Bologna, passando per le troppe persone, quasi sempre giovani ammazzati per strada nel corso di manifestazioni o perchè non si erano fermati col motorino oppure ancora perché passavano per strada di notte o dipingevano un muro.
Tutto all’insegna dell’impunità che è il lasciapassare preferito di chi esercita la repressione.
Mercoledì 16 luglio presso il tribunale di Genova, sono state 15 le persone condannate con pene variabili tra i 5 mesi i 5 anni tra poliziotti, guardie penitenziarie, medici e infermieri accusati di vari reati tra cui lesioni, maltrattamento e falso. Questa la sentenza di uno dei tanti processi per le violenze ed i soprusi avvenuti, in particolare, nella caserma di Bolzaneto ai danni dei manifestanti arrestati e fermati durante il G8 di Genova del 2001.
Ma l’effetto dell’indulto, oltre a evitare il carcere a pseudofinanzieri e faccendieri italici protagonisti di crac e truffe rocambolesche, elimina la prospettiva della galera anche dall’orizzonte di moltissimi degli imputati e condannati per i fatti di Genova.
Con il ritorno di quella stessa destra, fascista e xenofoba come non mai, politicamente responsabile dei fatti di sangue di quei giorni genovesi, occorre dare vita ad una società dove non possa avvenire mai più ciò che è avvenuto a Genova: la sospensione delle garanzie democratiche. Per questa e tante altre ragioni siamo rimasti profondamente delusi dall’ ex maggioranza parlamentare dell’Unione ed in particolare dal partito di Di Pietro, allora ministro, che oggi fa il capo popolo in tema di giustizia, ma che meno di un anno fa fece votare i suoi camerati contro l’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta che avrebbe avuto come compito quello di fare piena luce sui gravissimi fatti avvenuti a Genova durante il G8, così com’era previsto in quel programma dell’Unione del quale nessun punto è stato rispettato.
Convinti che solo facendo verità si possono costruire un paese e una società più democratica, vogliamo che siano accertate le responsabilità politiche e della catena di comando che non possono definirsi in un’aula di tribunale.
Hanno massacrato, hanno violentato, hanno ucciso Carlo, ma non hanno potuto recidere tutti i fiori che annunciano la primavera di “un altro mondo possibile”.

Giovani Comunisti/e circolo “Peppino Impastato” - Partinico

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Genova, 19:05

G8: MANIFESTAZIONE PACIFICA IN PIAZZA ALIMONDA

E' stata una manifestazione pacifica quella organizzata a Genova in piazza Alimonda dove venne ucciso Carlo Giuliani il 20 luglio di 7 anni fa durante gli scontri di piazza tra no global e forze dell'ordine del G8. Tra gli altri, erano presenti i genitori del giovane, Heidi e Giuliano Giuliani, quindi don Gallo, Mark Cowell, il manifestante britannico picchiato nel corso dell'irruzione delle forze dell'ordine nella scuola Diaz e ricoverato in ospedale in condizioni serie, l'ex ministro per la Solidarieta' sociale Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista) insieme al collega di partito ed ex senatore Giovanni Russo Spena. Presente anche Vittorio Agnoletto, parlamentare europeo e all'epoca portavoce del movimento no global. Ad animare la commemorazione, una banda musicale di rom e, a piu' riprese, con la sua chitarra Andrea Rivera, il giovane noto per la gag dei 'citofoni' nella trasmissione 'Parla con me'. Allo scoccare delle 17.25, ora in cui venne ucciso Carlo, i no global hanno osservato un minuto di silenzio mentre il padre del giovane ucciso 7 anni fa da un carabiniere ha ricordato quella tragedia: "Sette anni fa furono sparati due colpi diretti, non in aria. Uno dei due prese Carlo sotto l'occhio sinistro. Poi si e' tentato di inventare il peggio, la pietra che fece deviare il proiettile e cosi' via, ma la verita' resta quella e vogliamo che sia affermata e diciamo ancora una volta, per questa battaglia di verita', grazie Carlo, grazie Carlo". A queste parole e' scoppiato un lungo applauso dei manifestanti.
DA REPUBBLICA.IT

Anonimo ha detto...

Genova, 19:39
G8: FERRERO, TENERE VIVA LA MEMORIA DEI FATTI DI GENOVA
Anche l'ex Ministro per la Solidatieta' Sociale Paolo Ferrero (PRC) ha partecipato oggi a Genova al corteo e alla manifestazione in Piazza Alimonda, dove il 20 luglio di sette anni fa venne ucciso Carlo Giuliani, raggiunto da un colpo di arma da fuoco sparato da un carabinere durante gli scontri di piazza del G8. "Va tenuta viva la memoria di quel che e' successo - ha sottolineato Ferrero - tanto piu' che la sentenza emessa qualche giorno fa sui fatti di Bolzaneto non riconosce la verita' storica di quel che e' accaduto. E' quindi compito del Movimento tenere viva la memoria di quello che e' successo a Genova in quei giorni. Quindi un impegno politico perche' non si puo' riscrivere la storia facendo finta che a Genova non sia successo niente e non sia stata, invece, una pagina vergognosa di una parte delle forze dell'ordine per come si sono comportate". "Insieme a questo, sono qui per stare vicino a Heidi e Giuliano Giuliani che in questa piazza hanno perso il loro figlio. Molti dei responsabili di quei fatti ora si ricoprono incarichi di vertice nell'organizzazione delle Forze dell'Ordine - ha ricordato l'ex ministro - e secondo me, in uno Stato democratico bisognerebbe poter condannare quello che e' successo e fare pulizia e cioe' mettere fuori dalle forze dell'ordine chi ha determinato quello, proprio per ridare loro una credibilita' che altrimenti non hanno perche' se si nasconde sotto il tappeto cio' che e' successo in quei giorni a Genova non si puo' costruire una memoria condivisa, non si puo' superare quel che e' accaduto se non lo si riconosce". "Purtroppo - ha sottolineato Ferrero - questo non e' stato fatto, come, devo dire, quasi tutte le altre volte che in Italia c'e' stata una strage, non si e' mai riusciti a far venire alla luce la verita' e questo e' un problema del nostro Paese". "Ritengo che sia stata una cosa vergognosa che durante il Governo di centrosinistra non si sia potuta fare la Commissione Parlamentare d'Inchiesta a causa dell'opposizione di alcune parti, Di Pietro e altri, della maggioranza stessa. Questo avrebbe potuto determinare un clima politico diverso - ha concluso Ferrero - e forse oggi ci porremmo in un modo diverso rispetto a questa sentenza'".

Anonimo ha detto...

Genova, 20:17
G8: GIULIANI, CHE NON RESTI MACCHIA DI IMBROGLI
"Qualcosa sembra che cominci a muoversi in questo mare troppo piatto. L'augurio e' che queste cose possano andare aventi, che la verita' venga fuori, che non resti una macchia di imbrogli e mistificazioni su una cosa cosi' importante, ovvero fare verita' per Genova". Sono le parole di Giuliano Giuliani, intervenuto insieme alla moglie Heidi, in piazza Alimonda, dove, il 20 luglio di sette anni fa, il loro figlio Carlo venne ucciso da un carabiniere durante il G8. In merito alla richiesta dei Comitati e del Movimento che i poliziotti sotto processo, oggi ai vertici della polizia, vengano allontanate dai loro incarichi, Giuliani ha sottolineato, riferendosi alla Diaz, che "questa credo sia una questione importante che la stessa magistratura dovra' dirimere perche' e' stata fatta una richiesta di condanna e poi ci sara' la sentenza prevista per il 27 settembre. Sappiamo che tutti questi reati cadranno in prescrizione e l'indulto consentira' che nessuno vada in carcere. Pero', per il fatto di aver commesso quelle cose gravi, gravissime, devono avere in qualche modo delle sanzioni perche' non e' possibile che resti, altrimenti, una macchia scura sulle istituzioni".