Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

giovedì 12 marzo 2009

PARLAMENTARI AL MURO

Quanto tempo era passato dall’ultimo attacco del Cavaliere alla Carta Costituzionale? Ore? Giorni? Una settimana? Voliamo ancora continuare ad illuderci che questi attacchi siano solo semplici segnali di una innocua ed irrazionale follia? Che siano solo scherzi della nostra fervida immaginazione? Che il sempre maggiore rischio della distruzione della già blanda democrazia sia soltanto  la creazione di poche menti visionarie?

No compagni! Il Governo, passo dopo passo, mattone dopo mattone, sta attuando, con un’azione precisa e puntuale, un disegno di smantellamento dello Stato Sociale e Democratico. E tutto ciò avviene davanti agli sguardi increduli di pochi italiani sconcertati e innanzi agli occhi ormai anestetizzati dei più. Perché non può esserci altra spiegazione al mancato sollevarsi dell’Italia innanzi alle politiche di Governo se non un generale stato di ipnotizzazione mediatica mista a necessità di campare.

E così c’è dopo l’aggressione al diritto allo studio, dopo l’ennesimo svilimento del diritto all’informazione, dopo essersela presa con la magistratura nel tentativo di imbavagliare e mettere le manette ai polsi della giustizia, dopo l’aziendalizzazione del diritto alla salute, dopo una politica dell’immigrazione xenofoba, disumana oltre che irrazionale dal punto di vista economico, è toccato al diritto di voto dei Parlamentari.

Persone che, nel bene o nel male, rappresentano gli Italiani o parte di essi.

Secondo il Premier il loro voto è superfluo essendo sufficiente che il capogruppo esprima per delega un unico voto.

Questa proposta la dice lunga sull’idea che il Presidente ha dell’organo di massima democrazia. Perché pare chiaro come tale idea possa essere partorita solo da una mente che ritiene inutile il Parlamento o che ritiene che questo abbia solo il compito di calare la testa in silenzio innanzi alle scelte del Governo.

E la dice lunga anche sul fatto che il Cavaliere veda la Costituzione della Repubblica Italiana come carta straccia da poter utilizzare a suo piacimento per pulirsi le mani.

E così prima una legge elettorale che gli ha permesso di circondarsi di “uomini scelti”, ora una costante azione di smantellamento dei Diritti Costituzionalmente Garantiti e poi?  Non credo sia necessario avere troppa immaginazione per preannunciarsi il dopo. Siamo alle soglie di quello che Fortini definiva un democratico fascismo, un fascismo industrializzato e fatto di maggioranze silenziose, che vogliamo fare?

Valentina B.

0 commenti: