Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

mercoledì 19 agosto 2009

RIPRENDIAMOCI LA DIGA JATO

Questo scritto nasce qualche giorno fa, dopo una serie di mail scambiate con un ragazzo di Trappeto, Paolo Vitale, con il quale abbiamo conversato sulla situazione della diga jato e della rispettiva rete idrica, constatando la necessità di far qualcosa per il nostro territorio e pure al più presto. Nascono queste poche parole per dar vita ad un gruppo su facebook "Riprendiamoci la diga Jato", ma soprattutto per porre il problema alla cittadinanza e tentare di avviare una battaglia seria e concreta, unitaria e senza passerelle, proprio come ai vecchi tempi.

Che ne dite?

"La mafia e le forze conservatrici degli anni 60 la contrastarono in ogni modo.
La battaglia di Danilo Dolci era spregiudicata e coraggiosa davanti a chi avrebbe voluto che la terra rimanesse arida per arricchirsi sulle spalle dei contadini, era giusta perché il comprensorio dello Jato viveva e vive tutt’oggi essenzialmente di agricoltura, un’attività che necessita senz’altro di grandi masse d’acque, era realizzabile, tanto che nei primi anni 60 la diga Jato sorse nonostante tutte le più frivole opposizioni.

Neanche a dirsi, le speculazioni intorno a questo vasto ed importantissimo bacino d’acqua si sono manifestate fin dai primi mesi. Eppure, da decenni, migliaia di contadini con le loro famiglie, gente proveniente da tutti i paesi limitrofi, giovani e adulti, hanno sempre lottato, manifestato, stretto i denti per un diritto inalienabile, l’acqua. Un bene pubblico, che oramai si considera oro bianco: la privatizzano, la affidano a coloro che si arricchiscono di milioni e milioni di euro, senza degnarsi di investire il denaro quanto meno per la corretta ed efficiente gestione dell’invaso.

Le campagne stanno ritornando aride, intanto la nostra acqua viene pompata a Palermo mentre più del 50% è da considerarsi persa in un percorso di tubature mai rinnovate, che versano in condizioni pessime, la maggior parte delle quali peraltro in amianto.

Altre considerazioni? Vogliamo lasciarle fare a tutti voi che deciderete di far parte di questo gruppo e in futuro di un possibile comitato pubblico che speriamo si riesca a costituire.

Nel frattempo, teniamo a precisare che l’obiettivo certamente non è quello di rimanere davanti ad un computer. Perciò poiché il problema è solamente di tipo politico, ossia un panorama disgustante tra coloro che vogliono arricchirsi sulle nostre tasche e chi ignora l’agricoltura locale perché esigua fonte d’arricchimento, prendiamo esempio da Danilo Dolci e torniamo a mobilitarci.
A scrivere sono due giovani, che nutrono ancora la speranza di rianimare la sana politica e la giusta collaborazione tra le forze sociali per risolvere un problema grave, che incide sulla vita di tutti noi.

Che fare? Innanzitutto creare un’ampia rete di collaborazione e provare ad organizzare degli incontri informativi avendo come obiettivo la costituzione di un comitato per la diga Jato. In seguito, dopo aver analizzato e compreso le complesse dinamiche che hanno avuto al centro l’invaso Poma, darci degli obiettivi realizzabili a breve e lunga scadenza. Insomma ritorniamo protagonisti, riprendiamoci ciò che è nostro ed è essenziale per la vita dell’intera comunità.

LANCIAMO L’APPELLO CON LA SPERANZA DI RICEVERE TANTISSIME ADESIONI, MA SOPRATTUTTO ALTRETTANTE IDEE E PROPOSTE SU COME MEGLIO INTRAPRENDERE QUESTO PERCORSO.

Solamente alzando la voce potremo ottenere qualcosa di concreto. È di qualche giorno fa la notizia che più di 50 milioni di euro sono stati dati ai consorzi di bonifica da utilizzare per le reti idriche siciliane. Se questi soldi verranno realmente investiti, ora come ora è lecito nutrire qualche dubbio, tuttavia, al di là di questo vizio di forma, tra i beneficiari non risulta la nostra diga. Evidentemente chi dovrebbe rappresentarci, non lo fa."

Gianluca Ricupati
Paolo Vitale

Per contattarci: gianluca_89@hotmail.it oppure scrivete qui!

2 commenti:

GC Partinico ha detto...

Per chi ha facebook, questo è l'indirizzo del gruppo. Naturalmente potete scrivere anche qui le vostre considerazioni e proposte! Troveranno celere risposta!

http://www.facebook.com/group.php?gid=125060335355

Anonimo ha detto...

Come darvi torto.Il fatto é che la "Politica" nel nostro territorio é divenuta mezzo attraverso il quale sono tanti a cercare uno staus sociale lontani mille miglia dai problemi reali per i quali non manifetano alcuna propensione. Il Comitato popolare come lo intendeva Danilo.Sarebbe una bella ripetizione sempre attuale ed utile di quel che quelli della mia generazione hanno conosciuto, apprezzato e su tante di quelle battaglie formati politicamente. Per quel che possiamo noi Comunisti non dobbiamo mancare ad un impegno a sostegno di chi ancora crede nell'agricoltura quale mezzo di sostentamento e di sviluppo. Se pooi a proporlo sono dei giovani allora vi é una ragione in più.
Toti Costanzo