Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

mercoledì 10 marzo 2010

L'implosione dell'ATO rifiuti Palermo 1 - una crisi annunciata!

Siamo di fronte ad una crisi gravissima delle strutture sanitarie e soprattutto della politica ambientale che vede i Sindaci soci dell’Ato rifiuti Palermo 1, parlare ciascuno un linguaggio diverso dall’altro a dimostrazione dello stato confusionale in cui sono precipitati per non avere avuto il coraggio di decidere con determinazione nel procedere già da tempo allo scioglimento della Società e alla costruzione di un nuovo soggetto gestionale che riaffidi ai Comuni o ai loro Consorzi la gestione diretta della raccolta e dello smaltimenti di rifiuti.
In questa vicenda, come sempre, a pagare non sono solo le popolazioni vessate da esose richieste di pagamento di tariffe, ma anche quei lavoratori dei Comuni transitati nella Società Servizi Integrati e quelli assunti dalle società interinali.
Gravissime le responsabilità del Sindaco di Partinico che ha violato l’impegno assunto con il nostro Consiglio comunale che nella seduta del 19 novembre 2009, all’unanimità, aveva deciso la rescissione del contratto con la Società di gestione. Un atto di impegno e di serietà cui ha voluto mancare per ragioni mai esplicitate all’opinione pubblica.

Partito della Rifondazione Comunista - circolo Peppino Impastato di Partinico

PRC - Guarino segr. prov. : ATO 1, NO ALLA POLITICIZZAZIONE!

Rifiuti che riempiono le strade, lavoratori in sciopero perché le loro buste paga si fanno aspettare da mesi: questa la quotidianità vissuta dagli sfortunati cittadini dei comuni “serviti” (per così dire) da ATO 1 Palermo. Poi - con un tocco di bacchetta magica - gli automezzi dell’ATO sono tornati in queste ore sulle strade per liberarle dalle variopinte e maleodoranti montagne di sacchetti di immondizia che le ingombravano.

Miracolo?

No, provvedimento “tampone”: un provvidenziale accordo tra i Sindaci dei 12 Comuni del comprensorio, Azienda e Sindacati che ha immesso nelle casse della Società quel pò di denari indispensabili per assicurare la ripresa del servizio.

Finita l’emergenza?

Chissà! Noi siamo convinti che non è ammissibile l’esistenza di qualsivoglia emergenza qualora a monte della gestione vi sia, con il presidio delle competenze e delle professionalità adeguate, un piano industriale aderente alle esigenze dei territori e conforme alle risorse disponibili.

La politica tende (troppo spesso!) ad invadere campi che dovrebbero essere riservati a scelte tecnico-gestionali di per sé neutrali e quando questo avviene la parola “politica” non può che essere preceduta dall’aggettivo “cattiva”, trascinando con sé in un’ombra di immeritata negatività tutto ciò che è pubblico e alimentando per di più tra la gente la falsa opinione che solo i privati possano garantire efficienza e bassi costi di gestione, anche se le recenti esperienze (anche siciliane) dimostrano esattamente il contrario.

Le vittime e gli offesi di questo stato di cose sono - come sempre - i Cittadini e i Lavoratori a cui va tutta la nostra solidarietà e a cui assicuriamo il nostro pieno sostegno.

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