Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

lunedì 15 marzo 2010

Lo Biundo: il nuovo sindaco sceriffo.

Anche a Partinico nei banchi e nelle stanze delle istituzioni si parla padano.
Dopo la dispendiosa elezione del dott. Rao nelle liste del carroccio, i nostri politicanti, incapaci di discutere, affrontare e risolvere i problemi che attanagliano il nostro paese, cosa fanno?
Importano dal nord le politiche fasciste, razziste e xenofobe della lega e dei Berluscones.
Prima l’ordinanza antilucciole dell’amministrazione Lo Biundo, che prevede il divieto di permanenza nel territorio comunale per la prostituta, qualora si trovasse in atteggiamenti amorosi con il cliente, e al cliente una multa di poche euro.
Contro di loro, vi è stata una tempestiva azione dell’amministrazione e delle forze di polizia per mettere in atto quell’infame e incivile provvedimento.
Caro sig. Sindaco lei così facendo sta occultando un dramma sociale camuffandolo in un problema di decoro urbano, colpendo doppiamente chi è già vittima.
Sicuramente non è gratificante per alcuna donna vendere il proprio corpo ed essere ridotta in stato di schiavitù; ma lei con lo stipendio assicurato, con una famiglia unita sotto lo stesso tetto, con papà, amiconi e santi che possono sempre dare una mano, cosa ne può capire di fame, miseria, lontananza dai propri cari, non avere una casa e un lavoro dignitoso?
Non bisognava né la polizia né l’occhio investigativo di qualche telecamera per allontanare e umiliare quelle povere ragazze, bastava chiedersi “Come mai queste donne si spingono a tanto per racimolare qualche soldo?”.
Forse la solidarietà cristiana, di cui lei e i tanti ipocriti bigotti della sua maggioranza dite di essere dotati, non avrebbe dovuto portavi a capirne le ragioni e porvi il problema di togliere queste persone dal meccanismo della prostituzione offrendo loro una reale alternativa di vita?

Più recente è invece la mozione di indirizzo votata dal consiglio comunale riguardante i nomadi che stanziano nel territorio comunale, presentata dal consigliere De Gaetano.
L’avvocatichio sostiene che è degradante vedere e sentire i fumi provenienti dal braciere di queste persone.
E picchi’ avvocà? Forse perché coprono lo stupefacente odor di vinazza della distilleria Bertolino, alla quale è andato in prescrizione il reato di inquinamento ambientale?
L’avvocaticchio ebbe a dire anche che i nomadi danno fastidio perché stendono i panni ad altezza d’uomo.
E picchi’ avvocà? Forse perché sono responsabili della sporcizia di questo paese in quanto i panni impediscono la vista, agli operatori dell’ATO rifiuti, dei cassonetti stracolmi e maleodoranti di tutto il paese?
Infine l’avvocaticchio si preoccupò della provenienza e della regolarità delle loro belle auto e si chiese come mai non se le vendano per comprarsi una casa.
Alla prima di queste domande rispose il Capitano dei Vigili Urbani dott. Coppolino, che chiarì al consiglio comunale che intanto si tratta di cittadini della Comunità Europea e che le auto in loro possesso sono regolarissime.
Alle restanti curiosità dell’avvocaticchio rispondiamo noi. Come fece presente anche Tele Jato, basta prendere proprio Lo Zingarelli per trovare la seguente definizione di “nomadismo”: “caratteristica di alcuni popoli e individui di spostarsi continuamente, senza prendere dimora stabile in un luogo”.
Ecco avvocà, ora traduciamo: i nomadi sono persone che si spostano sempre alla ricerca di migliori condizioni di vita; la macchina la usano per trovare luoghi sempre più ospitali e in funzione di ciò non possono vendere il proprio mezzo di trasporto; al di là del fatto che il valore di un’auto è molto più inferiore a quello di una casa.
In merito a ciò proponiamo provocatoriamente a tutti i consiglieri comunali e amministratori di riferire ai cittadini di Partinico quando e come hanno comprato la propria auto, se la provenienza dei loro soldi è lecita e se puntualmente rinnovano l’assicurazione e il bollo auto.
E’ stato sconcertante vedere che quasi all’unanimità il consiglio comunale ha approvato la mozione di indirizzo; l’opposizione, ad eccezione dei consiglieri Rizzo Puleo (PDL) e Di Trapani (PD) che si sono astenuti, ha votato contro, ma ci sarebbe piaciuto capirne le motivazioni.
Caro consigliere Di Trapani ma come mai, lei fiero della propria storia politica di democristiano DOC e dotato di grande spirito religioso, non ha avuto il coraggio di votare contro un provvedimento che dimostra disprezzo e intolleranza nei confronti della popolazione nomade?
Consigliere Di Trapani, diventa ancora più grave la sua posizione in quanto fa parte di un partito sedicente progressista e soprattutto impegnato nella difficile battaglia contro ogni razzismo.
Tutti i consiglieri comunali e tutti gli amministratori, uno per uno, si dichiarano cattolici, umili servi del Signore e iper devoti alla Madonna, assidui frequentatori domenicali di chiese e sagrestie, onnipresenti nelle processioni cittadine, per poi dimostrare la loro ipocrisia, simulando buoni sentimenti allo scopo di ingannare Dio e popolo. Invece soprattutto loro che si fanno portatori dei valori cristiani di solidarietà e fratellanza dovrebbero essere i primi ad aiutare chi più ha bisogno.
Siamo anche rammaricati del silenzio della Chiesa e dei parroci, presenti in campagna elettorale dietro a questo e a quello e assenti ingiustificati quando i figli più deboli di Dio necessitano della sacra e calorosa ospitalità cristiana.
E’ degradante per i partinicesi essere governati da uomini, stipendiati esclusivamente dalla politica o attraverso incarichi offerti dalla malapolitica, che non sono nelle condizioni di mantenere minimamente vivibile la nostra cittadina, e che si pongono il problema dei nomadi cercando di dare una risposta in termini di repressione e oppressione sociale.
Ponetevi il problema di come meglio accogliere le persone in difficoltà, invece di dare ricette securitarie per mascherare le vostre gravissime incompetenze generate dal fatto che vi siete dati compiti molto al di sopra delle vostre potenzialità.
Per l’ennesima volta riproponiamo la realizzazione di un’area attrezzata munita dei servizi minimi essenziali quali acqua servizi igienici, e tutto ciò che sia necessario a garantire a queste PERSONE una qualità di vita dignitosa, e che sia un primo passo verso l’integrazione e l’accoglienza.

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