Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

domenica 16 gennaio 2011

Fieramente incorruttibili. Commento al sit-in organizzato dai GC e dal PRC di Partinico al bene confiscato di C/da Albachiara


L’iniziativa di oggi è il punto d’arrivo di una settimana molto accesa, in cui i Giovani Comunisti e il partito tutto sono stati al centro di una battaglia per la legalità e contro un’antimafia di facciata, poco credibile e controproducente.
Anzi quella di oggi è una iniziativa che arriva dopo mesi, anni di battaglie su un territorio molto difficile, come Partinico. Difficile non solo perché ad alta densità mafiosa, ma perché siamo costretti ad assistere ogni giorno purtroppo ad una politica spregevole, ripugnante, agli antipodi del termine “legalità”.
Veniamo al dunque: da mesi, con forza, chiediamo trasparenza nelle pratiche amministrative e in particolare nell’assegnazione dei beni confiscati, perché riteniamo vergognoso che essi siano al centro delle pratiche clientelari che a Partinico regnano sovrane.

La vicenda è nota: l’amministrazione Lo Biundo assegna il bene confiscato al boss Bonura di via Fermi ad una ATI (associazione TEMPORANEA d’impresa), composta da Carabinieri in pensione, Militari combattenti e reduci, ass. Gatto Silvestro. Questo nonostante, noi GC, già alla pubblicazione del solo bando, avevamo fatto notare che le richieste e le condizioni poste erano in contrasto con la finalità del bene, decisa dal consiglio comunale: attività giovanili. La durata della concessione è di 30 anni (con possibilità di rinnovo) e palese è il contrasto con la TEMPORANEITÀ dell’unione delle associazioni coinvolte.
A cosa è dovuta questa unione? Si tratta di associazioni che hanno sostenuto la campagna elettorale di questo sindaco e che quindi egli doveva in qualche modo ringraziare.
Ma come? Magari dando loro una sede. Peccato che l’età media dei Carabinieri in pensione e dei Militari reduci non fosse poi così bassa per potergli cucire addosso un bando per un bene confiscato e destinato ai giovani.
Ecco il colpo di genio: se a queste si unisce anche la Gatto Silvestro, non solo si potrà giustificare l’assegnazione, ma si riuscirà a soddisfare anche un altro requisito del bando, ossia l’esperienza sui beni confiscati. Infatti dal 2007, questa associazione ha in gestione un bene confiscato sempre a Partinico, in c/da Albachiara. Peccato che… da 3 anni ormai sia completamente abbandonato, seppure nessuna istituzione ne abbia mai tenuto conto, perché, come si sa, quando si tratta di amici, è facile chiudere un occhio.
Il colmo è che non solo questo bene non gli viene tolto, ma la commissione che ha valutato i requisiti per l’assegnazione del bene confiscato in discussione (quello di via Fermi) ha assegnato il massimo punteggio in quanto “esperienza sui beni confiscati” alla ATI.
Riepiloghiamo:
-          già il bando presentava molte contraddizioni;
-          per ottenere il bene, a queste associazioni viene fatta fare una ATI, nonostante la concessione ottenuta avrà durata trentennale;
-          sono riusciti a vincere il bando, grazie al punteggio ottenuto per un’esperienza su un bene confiscato ABBANDONATO;
-          il Comune si ostina a dichiarare legittima l’assegnazione, viola la legge e gli obblighi della concessione non revocando l’assegnazione di un bene (c/da Albachiara), sul quale nessuna attività è svolta (sono numerose, troppe per citarle, le violazioni del capitolato di cui si rende protagonista la Gatto Silvestro).
Abbiamo informato di tali fatti il procuratore De Francisci, la commissione regionale antimafia, alcuni componenti della commissione nazionale antimafia (come il sen. Lumia), ma evidentemente l’amministrazione comunale, le associazioni coinvolte hanno fin troppi santi in paradiso.
Oggi andiamo oltre: attraverso un legale, presenteremo come partito un esposto ufficiale all’Agenzia nazionale dei beni confiscali, alla Prefettura, alla Polizia Municipale (che dovrebbe effettuare i controlli per conto del Comune), all’Ufficio dei Beni Confiscati e alla Commissione nazionale Antimafia.
Siamo determinati ad andare avanti, fino alla fine. E sarebbe scandaloso se anche quest’azione rimanesse inascoltata, significherebbe l’inaffidabilità della giustizia del nostro paese, delle forze dell’ordine, delle istituzioni.
In ogni caso non ci arrenderemo: da sempre il nostro partito è in prima fila nella battaglia antimafia. E chi dice che l’antimafia non ha colore politico, trova in questa vicenda la dimostrazione del contrario. Non a caso siamo rimasti soli a portare avanti questa battaglia.
A supportarci solo l’emittente Telejato. Tutti gli altri a poco a poco si sono defilati: la politica è fin troppo capace a far cambiare idea ai dissidenti con piccoli contentini.
Noi siamo evidentemente e fieramente INCORRUTTIBILI.

Partinico 16 gennaio 2011

Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

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