Non possiamo non essere profondamente turbati dalle indiscrezioni riguardo ai presunti rapporti che alcuni personaggi della politica partinicese, tra i quali anche qualche consigliere comunale, intrattenevano con alcuni uomini arrestati nella recente operazione antimafia, denominata “The End”.
Tali notizie, ancora una volta, confermano meccanismi consolidati a Partinico finalizzati a costruire un solido asse tra mafia e politica, basato su un reciproco scambio di favori, appoggi e protezioni.
Dunque, se ciò venisse confermato, l’analisi del fenomeno mafioso a Partinico non dovrebbe limitarsi a circoscritte considerazioni su una lotta tra clan avversari per il dominio sul territorio. Ci si dovrebbe, a questo punto, spingere molto più in là, con una profonda riflessione sul serio rischio che il nostro territorio si troverebbe a vivere di fronte ad un’esplicita alleanza politica-mafia.Non possiamo esimerci dall’immaginare retroscena ed ombre inquietanti nel panorama politico cittadino: ad esempio sarebbe legittimo chiedersi se tali rapporti non abbiano pesantemente influenzato i risultati elettorali di due anni fa, attraverso favoreggiamenti di tipo mafioso.
Tali eventuali politici dovrebbero avere la dignità personale di chiarire dinanzi all’opinione pubblica la propria posizione ed anche la dignità politica di dimettersi per eliminare ogni dubbio di un possibile e persistente alone mafioso che gravi su questo consiglio comunale.
Riteniamo che il sindaco Salvo Lo Biundo e il presidente del consiglio comunale, Gioacchino Albiolo, i quali, nel corso della recente fiaccolata antimafia tenutasi a Partinico, hanno riempito la propria bocca di tante parole in favore della legalità, dovrebbero intervenire con tempestività e durezza sull’ambigua situazione che si è venuta a creare. Se non lo facessero, sarebbe evidente, come noi sosteniamo da tempo palesando all’opinione pubblica le dubbie pratiche amministrative di questa giunta, che la loro è stata ed è soltanto un’antimafia sterile e di pura facciata.
Noi, Giovani Comunisti/e di Partinico, abbiamo da sempre avuto il coraggio di riconoscere e porre l’attenzione su tutte quelle piccole e grandi illegalità che ci circondano e che costituiscono quel terreno fertile, quella zona grigia in cui la mafia e la delinquenza attecchiscono.
Lo abbiamo fatto ad esempio a proposito della dubbia assegnazione del bene confiscato alla mafia di via Enrico Fermi. Lo abbiamo fatto quando questo sindaco e molti uomini della sua maggioranza non hanno avuto il coraggio di allontanarsi da quell’onorevole Antinoro che è attualmente rinviato a giudizio per voto di scambio a partire da presunti rapporti elettorali con famiglie mafiose e che, nonostante ciò, è stato fortemente sponsorizzato da questi uomini politici durante la campagna elettorale per le elezioni del Parlamento Europeo del 2009. Lo facciamo da sempre nei confronti di tutte le amministrazioni comunali, di tutto il mondo politico in generale, fieri di poter affermare che la nostra azione politica è animata soltanto da passione e voglia di cambiare in meglio lo stato delle cose, e non da interesse personali o corporativi che invece animano l’impegno di larga parte del mondo politico.
Partinico 03/12/2010
Giovani Comunisti/e – circolo “Peppino Impastato” di Partinico