I supermercati e gli esercizi commerciali soprattutto di tipo alimentare a Partinico sorgono ormai come dei funghi. La situazione appare veramente paradossale.
L’economia partinicese è in crisi, come del resto quella di tutta Italia, ma ciò nonostante nascono settimanalmente nuovi negozi, ognuno dei quali ci aspettiamo faccia almeno un minimo di incassi che gli permettano di rimanere in vita.
A ciò si è unisce una vocina che ci è pervenuta all’orecchio dalle televisioni e da coloro che seguono la cronaca giudiziaria della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ovvero l’allarme lanciato dai magistrati: adesso la mafia investe direttamente sui supermercati, oltre a chiedere il pizzo a quelli già esistenti. Non vogliamo accusare nessuno né tanto meno arrivare a conclusioni azzardate, però abbiamo riflettuto tanto sopra questo tema e ci siamo detti che soddisferemo la nostra utilitaria curiosità attraverso la redazione di un dossier che in questi mesi realizzeremo e che concretamente censisca la concentrazione delle attività commerciali medio-grandi di Partinico, che rimane pur sempre una cittadina di 30 mila abitanti e che invece sembra stia diventando una piccola metropoli dal punto di vista commerciale. Considerato per di più che tra qualche anno ormai sarà definitivamente terminata la costruzione della tanto desiderata (da altri e non da noi!) Policentro, la presunta salvezza (?!) dell’economia partinicese, temuta comunque dal punto di vista concorrenziale anche a Palermo. Dopo un analitico e scientifico censimento, metteremo sul campo delle questioni a cui noi tenteremo di dare la nostra risposta senza però confezionare alcuna verità assoluta. Anzi con la speranza di avviare un vivace e sereno dibattito sui temi sopra proposti. La nostra paura più grande è quella che alcuni dei proprietari degli esercizi commerciali più grossi che stanno nascendo siano soltanto dei prestanome di personaggi mafiosi che attraverso il sistema di guadagno illecito dispongano di capitali così alti da permettersi anche l’apertura e il mantenimento (in situazioni di guadagno instabile) di più esercizi commerciali alla volta.
L’economia partinicese è in crisi, come del resto quella di tutta Italia, ma ciò nonostante nascono settimanalmente nuovi negozi, ognuno dei quali ci aspettiamo faccia almeno un minimo di incassi che gli permettano di rimanere in vita.
A ciò si è unisce una vocina che ci è pervenuta all’orecchio dalle televisioni e da coloro che seguono la cronaca giudiziaria della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ovvero l’allarme lanciato dai magistrati: adesso la mafia investe direttamente sui supermercati, oltre a chiedere il pizzo a quelli già esistenti. Non vogliamo accusare nessuno né tanto meno arrivare a conclusioni azzardate, però abbiamo riflettuto tanto sopra questo tema e ci siamo detti che soddisferemo la nostra utilitaria curiosità attraverso la redazione di un dossier che in questi mesi realizzeremo e che concretamente censisca la concentrazione delle attività commerciali medio-grandi di Partinico, che rimane pur sempre una cittadina di 30 mila abitanti e che invece sembra stia diventando una piccola metropoli dal punto di vista commerciale. Considerato per di più che tra qualche anno ormai sarà definitivamente terminata la costruzione della tanto desiderata (da altri e non da noi!) Policentro, la presunta salvezza (?!) dell’economia partinicese, temuta comunque dal punto di vista concorrenziale anche a Palermo. Dopo un analitico e scientifico censimento, metteremo sul campo delle questioni a cui noi tenteremo di dare la nostra risposta senza però confezionare alcuna verità assoluta. Anzi con la speranza di avviare un vivace e sereno dibattito sui temi sopra proposti. La nostra paura più grande è quella che alcuni dei proprietari degli esercizi commerciali più grossi che stanno nascendo siano soltanto dei prestanome di personaggi mafiosi che attraverso il sistema di guadagno illecito dispongano di capitali così alti da permettersi anche l’apertura e il mantenimento (in situazioni di guadagno instabile) di più esercizi commerciali alla volta.