Consiglio
intercomunale sulle problematiche ambientali
La convenzione firmata tra il
Comune di Partinico e la Distilleria Bertolino è inaccettabile ed è un vero e
proprio assegno in bianco nei confronti di un gruppo industriale che ha
devastato nei decenni passati la nostra cittadina.
Dietro le apparenze di una presunta delocalizzazione sta un’operazione edilizia e speculativa di parecchi milioni di euro e la costruzione di un nuovo impianto che nulla avrà a che vedere con l’attuale industria di Viale dei Platani e che avrà conseguenze ambientali forse anche peggiori di cui nessuno conosce la natura e gli eventuali effetti sul nostro ambiente.
Le premesse alle valutazioni che il “consiglio intercomunale sulle problematiche ambientali” vuole esprimere sono due:
1. Nessuno
può essere contrario ad una vera delocalizzazione di un’industria che la
cittadinanza combatte da decenni, ma chi parla adesso di “delocalizzazione”
mente sapendo di mentire –trattandosi al più di dismissione di impianto – con
la speranza di ingannare la popolazione che ovviamente, come noi, sarebbe
soddisfatta nel non vedere più la distilleria Bertolino dentro il centro
abitato, non conoscendo però i veri retroscena degli accordi e il futuro di
questo gruppo industriale sempre all’interno del territorio di Partinico.
2. L’improvviso
interesse del gruppo “Bertolino” - che
mai si è resa disponibile al trasferimento dal 1997, cioè dall’approvazione del
PRG che destinava in contrada Sant’Anna un’area apposita per delocalizzare la
distilleria – a trattare con il Comune di Partinico trova le sue
motivazioni più profonde nella fine dei processi di distillazione del vino, da
cui l’industria ha tratto enormi vantaggi economici, prevista dalla Comunità
Europea nel regolamento n. 479 del 2008. Per la titolare dell’industria, la
distillazione non sarà più un’attività redditizia e quindi ha la necessità di
intraprendere nuove strade, com’è quella delle biomasse, cioè processi
lavorativi per la realizzazione di energia i cui effetti nefasti sull’ambiente
sono tutti da identificare.
Sono tanti i punti oscuri di questa convenzione che il consiglio comunale nelle prossime settimane dovrà discutere e votare.
Proviamo ad elencarne alcuni
più macroscopici:
1. È
impensabile che un Consiglio comunale approvi una convenzione senza che
sia allegata alla stessa un progetto, almeno di massima, o un piano industriale
per conoscere la natura dei futuri impianti in c.da Sant’Anna e Bosco. Come può
un Comune dare via libera ad un nuovo colosso con un pesante impatto per l’ambiente
senza conoscere nei dettagli cosa e in che termini andrà a costruire? Senza
contare che la storia partinicese della distilleria Bertolino non è garanzia di
sicurezza e rispetto dell’ambiente.
2. È
impensabile che il nuovo impianto industriale possa aver accesso, attraverso
l’interlocuzione del Comune, ad un bacino di acqua con una portata non
inferiore a 30 litri al secondo per 30 anni. Un quantitativo enorme di acqua
che potrebbe servire una popolazione di almeno 15 mila abitanti.
3. È
impensabile che il Comune non ponga alcun vincolo, in relazione alle esigenze
urbanistiche della città, sull’area di 70000 mq di viale dei Platani,
trasformandola interamente in area edificabile per consentire al gruppo
Bertolino un’operazione di mercato edilizio da milioni di euro, senza che in
quello che potrebbe essere un nuovo grandissimo quartiere del comune siano
previste aree di utilità sociale, eccetto che una generica opera pubblica della
quale non si conosce la natura.
4. La
costruzione del nuovo impianto non nell’attuale zona industriale D1 di contrada
Sant’Anna, ma in terreni già di proprietà dell’industria acquistati come fondi
agricoli e che saranno trasformati, tramite annunciata variante al piano
regolatore, in terreni per insediamenti industriali con un aumento di valore
sostanziale è un’altra operazione speculativa.
5. Le
dichiarazioni per cui i reflui dell’impianto saranno fatti confluire
all’interno dell’invaso Poma sono preoccupanti perché si corre seriamente il
rischio di compromettere la qualità dell’acqua per l’irrigazione agricola del
comprensorio partinicese.
6. In
questo quadro estremamente vantaggioso per il gruppo industriale, si
inseriscono pure tutte le agevolazioni sui canoni di occupazione di suolo
pubblico che saranno davvero irrisori per la nuova industria Bertolino
considerando l’abbattimento del 50% su 500 mq di occupazione e dell’80% sulla
rimanente ed enorme parte.
Per tutti questi motivi
chiediamo alla Giunta comunale di non presentare al Consiglio per
l’approvazione la convenzione e al consiglio comunale, qualora venisse presentata,
di bocciarla con l’impegno però a discutere seriamente e insieme alla
città un accordo che offra vantaggi e benefici non solo all’industria, ma anche
alla cittadinanza di Partinico.
*********************************************************
La
convenzione firmata tra il Comune di Partinico e la Distilleria Bertolino è illegittima
perché costituisce una ingiustificata ed equivoca elargizione di prerogative
che consentono alla signora Bertolino di realizzare un enorme beneficio economico
non solo senza ricevere in cambio alcunché, ma creando i presupposti che
arrecheranno ai Partinicesi più danni di quelli che oggi ricevono.
Per
rendere chiara la natura dell’accordo basta sapere
· La
convenzione concede alla signora Antonina Bertolino di costruire una nuova
fabbrica in contrada sant’Anna e Bosco a suo piacimento senza conoscere
a) “le caratteristiche dell’impianto industriale, il piano industriale,
le tecnologie, l’impatto ambientale, la pericolosità o la nocività dei
materiali trattati, le caratteristiche e/o la pericolosità dei rifiuti e degli
scarti di lavorazione, le caratteristiche degli impianti di depurazione, la
conformità degli stessi alle norme vigenti, le caratteristiche delle emissioni
in atmosfera e gli strumenti di depurazione, i cicli produttivi”.
b) le dimensioni della
nuova azienda, del nuovo camino ed il suo impatto con il territorio dal momento
che il nuovo impianto sarà, anche, una centrale termo-elettrica alimentata da
rifiuti organici (residui di lavorazione=biomasse) e
riproporrà lo stesso problema che ha visto contrapposte la tesi di chi voleva
che le vinacce venissero considerate biomasse (combustibile) alla tesi di chi
sosteneva che erano rifiuti e, in quanto tale, non potessero essere utilizzate
come combustibile. In pratica, quindi, mentre la Regione Sicilia ha rinunciato
ad utilizzare gli inceneritori per smaltire i rifiuti solidi urbani, i nostri
amministratori hanno, di fatto, accordato
alla signora Bertolino tale facoltà.
c) E, conseguentemente, il sindaco Lo Biundo e l’Assessore
D’Amico hanno ritenuto superfluo inserire nell’atto d’intesa clausole e vincoli in ottemperanza al loro compito di garantire, tutelare e
salvaguardare la salute dei cittadini e l’ambiente in particolare dell’invaso Poma il cui valore
paesaggistico e naturalistico costituisce un bene comune che va tutelato dai
prevedibili rischi ambientali e dal possibile degrado, conseguenti alla nascita
del nuovo impianto industriale insalubre di 1a classe.
·
Il comune dichiara d’interesse pubblico
la realizzazione del nuovo impianto privato, senza conoscerne le
caratteristiche, le dimensioni, l’impatto ambientale e la conformità alla
legge. Qualsiasi concessione o
autorizzazione può essere erogata su ciò che è oggettivamente noto e
documentato, non su ciò che è astratto, su presupposti aleatori o su
intenzioni!
·
Non si capisce, quindi, come mai il
sindaco Lo Biundo e l’assessore D’Amico abbiano potuto attribuire la patente di pubblico interesse e di pubblica
utilità alla Bertolino ed abbiano concesso che possano diventare area
industriale tutti i terreni agricoli che la signora Bertolino acquisterà nelle
contrade Sant’Anna e Bosco!
Significa
che la signora Bertolino può ottenere l’esproprio dei terreni che rientrano
negli interessi del suo nuovo impianto industriale per ingrandirsi, per creare
l’allargamento delle strade, per costruire la condotta idrica e per ogni altro
suo bisogno?
Se
così fosse, il sindaco Lo Biundo e l’assessore D’Amico non hanno agito
nell’esclusivo interesse di un privato? E non hanno concesso una facoltà senza
conoscere alcunché del nuovo impianto? Ciò non va oltre le facoltà concesse
dalla legge ad un amministratore comunale?
·
Il Comune si impegna a richiedere al Consorzio di Bonifica Palermo 2, o
all'autorità che risulterà nel frattempo competente, l'assenso a fornire al
nuovo impianto industriale acqua nella misura non inferiore a 30 litri al
secondo ed a attenerne l'autorizzazione al prelievo per un periodo non
inferiore ad anni 30.
·
Parallelamente il Comune si impegna ad inserire nella delibera di approvazione
delle direttive di massima per la revisione del PRG la trasformazione
dell'attuale destinazione di zona D2, oggi asservita allo stabilimento
industriale di viale dei Platani e contraddistinta in catasto al foglio 19
estesa mq. 70.000 circa, in zona di espansione residenziale del centro abitato...
e comunque con un indice territoriale non inferiore a 1,5 rnc\mq
Tale
concessione è illegittima perché incompatibile con le previsioni di espansione
urbana riportate a pagina 13 delle note esplicative del PRG, calcolate in
40.000 mc nell’arco di un decennio. Ciò prova che il Comune non può concedere
alla signora Antonina Bertolino di poter realizzare ben 105.000 mc
(70.000x1,5=mc 105.000), perché per i
prossimi trent’anni si dovrebbe utilizzare solo l’area della distilleria per
l’espansione urbanistica della città. Ciò oltre che assurdo è illegale
e va oltre le prerogative dell’amministrazione e del consiglio comunale.
Da parte sua il comune otterrebbe
i seguenti vantaggi:
·
Il Comune otterrà una un'opera di pubblico interesse, da
concordare con l'amministrazione comunale.
·
E la realizzazione di una conduttura idrica parallela che servirà esclusivamente
per gli usi pubblici.
E siccome ciò era troppo poco per
giustificare le concessioni erogate alla signora Bertolino di cui ribadiamo
l’enorme beneficio economico il sindaco ed il suo assessore hanno inserito una
clausola che il comune Si avvantaggerebbe
dei benefici conseguenti, in termini occupazionali, reddituali e finanziari,
dalla presenza di siffatta attività industriale in contrada Sant’Anna e Bosco.
Ciò, quando è arcinoto che la distilleria Bertolino ha già provocato danni ambientali che sono stati
quantificati in oltre due milioni di euro che, oggi, costituiscono un debito della signora Bertolino nei
confronti dello stesso Comune. e quindi con la prospettiva di andare ad
affrontare i problemi che deriveranno dal nuovo impianto che certamente più
grande di quello attuale.
Invitiamo
pertanto il Consiglio comunale a non approvare l’accordo, diversamente la
legambiente tutelerà gli interessi dei Partinicesi avendo già dato mandato ai
propri legali di valutare se la convenzione presenta aspetti illeciti e
violazioni di legge.
Un effettivo accordo non può
prescindere dalle seguenti attività propedeutiche:
si restituisca preliminarmente la bozza
di convenzione al sindaco e si formi una commissione che abbia il compito di
trattare nel rispetto della legge e degli effettivi interessi collettivi.
In virtù di quanto fin qui argomentato
1) Preliminarmente la convenzione va ritenuta improponibile ed illegale. Va, quindi, sostituita da una convenzione in cui siano chiarite, rappresentate e risolte le problematiche di pubblica utilità e di interesse cittadino ignorate nell’accordo.
2) La signora Bertolino predisponga un progetto dell’impianto industriale di contrada Sant’Anna che consenta di conoscerne le caratteristiche, le dimensioni e tutti gli aspetti relativi a tutti gli scarichi.
3) Si predisponga uno studio di impatto ambientale, comprendente anche quello sui venti e sulla compatibilità del nuovo impianto col vicino invaso Poma.
4) Quanto, poi alla trasformazione urbanistica dell’area interessata della distilleria, l’accordo non potrà consentire la trasformazione dell’area della distilleria in area edificabile se non per una quota parte rispetto ai 40.000 mc previsti per l’espansione urbana del prossimo decennio.
5) La parte eccedente, sempre per venire incontro alle necessità della signora Bertolino, potrà rientrare in una transazione che tenga conto del debito esistente nei confronti del Comune, o in qualche altra forma di transazione che consentirà di ottenere reciproci vantaggi.
6) La signora Bertolino o il Comune presentino un progetto di lottizzazione per l’area ritenuta compatibile con il PRG nel rispetto della normativa riportata nella presente.
7) Si costituisca un comitato di valutazione con la partecipazione dei rappresentanti della società civile al fine di valutare il progetto urbanistico.
1) Preliminarmente la convenzione va ritenuta improponibile ed illegale. Va, quindi, sostituita da una convenzione in cui siano chiarite, rappresentate e risolte le problematiche di pubblica utilità e di interesse cittadino ignorate nell’accordo.
2) La signora Bertolino predisponga un progetto dell’impianto industriale di contrada Sant’Anna che consenta di conoscerne le caratteristiche, le dimensioni e tutti gli aspetti relativi a tutti gli scarichi.
3) Si predisponga uno studio di impatto ambientale, comprendente anche quello sui venti e sulla compatibilità del nuovo impianto col vicino invaso Poma.
4) Quanto, poi alla trasformazione urbanistica dell’area interessata della distilleria, l’accordo non potrà consentire la trasformazione dell’area della distilleria in area edificabile se non per una quota parte rispetto ai 40.000 mc previsti per l’espansione urbana del prossimo decennio.
5) La parte eccedente, sempre per venire incontro alle necessità della signora Bertolino, potrà rientrare in una transazione che tenga conto del debito esistente nei confronti del Comune, o in qualche altra forma di transazione che consentirà di ottenere reciproci vantaggi.
6) La signora Bertolino o il Comune presentino un progetto di lottizzazione per l’area ritenuta compatibile con il PRG nel rispetto della normativa riportata nella presente.
7) Si costituisca un comitato di valutazione con la partecipazione dei rappresentanti della società civile al fine di valutare il progetto urbanistico.
Nell’occasione saremmo grati se il sindaco ed il suo
assessore rispondessero pubblicamente alle seguenti domande:
1) conoscono le caratteristiche del nuovo impianto che dovrebbe sorgere in contrada Sant’Anna?
2) Conoscono le sue dimensioni, la portata ed il conseguente impatto ambientale del nuovo impianto?
3) Quanto sarà esteso il nuovo impianto?
4) I terreni necessari al nuovo impianto industriale saranno acquistati in regime di libero mercato e in virtù di una presunta patente di pubblica utilità?
5) Come mai hanno riconosciuto al nuovo impianto industriale i requisiti della pubblica utilità, senza nemmeno conoscere il progetto che ancora non è stato redatto?
6) Il nuovo impianto sarà dotato di un inceneritore che emetterà i suoi scarichi in atmosfera?
7) Da che cosa sarà alimentato il nuovo inceneritore? Da scarti di lavorazione? Questi sono rifiuti o biomassa?
8) Conoscono quante tonnellate di fumi saranno emessi in atmosfera dal nuovo camino giornalmente o nell’arco dell’anno?
9) Hanno predisposto uno studio per prevedere l’impatto ambientale del nuovo impianto industriale?
10)Hanno valutato gli effetti che il nuovo impianto avrà sull’area dell’invaso Poma il cui pregio naturalistico e paesaggistico costituisce un bene prezioso?
11) Quali accorgimenti hanno inserito nella convenzione a tutela dell’area dell’invaso Poma?
12) Prima di impegnarsi a modificare la destinazione dell’area della distilleria da D2 ad area urbana con coefficiente di edificabilità superiore a 1,5 mc al mq, hanno stabilito quanta area sarà necessaria per l’espansione urbana della città?
13)Hanno preventivamente acquisito i dati relativi alle aree edificabili che sono state utilizzate negli ultimi dieci anni, per sapere quanto suolo dovrà essere destinato ad espansione urbana?
14) I 70.000 mq che saranno destinati alla espansione urbanistica sono compatibili con le necessità di Partinico o creano un surplus di aree edificabile che determinerà l’inflazione delle stesse?
15)La signora Bertolino presenterà un piano di lottizzazione che sarà vagliato dagli organismi comunali o sarà vincolante considerare l’area della distilleria alla stregua di un’area già edificata abusivamente?
1) conoscono le caratteristiche del nuovo impianto che dovrebbe sorgere in contrada Sant’Anna?
2) Conoscono le sue dimensioni, la portata ed il conseguente impatto ambientale del nuovo impianto?
3) Quanto sarà esteso il nuovo impianto?
4) I terreni necessari al nuovo impianto industriale saranno acquistati in regime di libero mercato e in virtù di una presunta patente di pubblica utilità?
5) Come mai hanno riconosciuto al nuovo impianto industriale i requisiti della pubblica utilità, senza nemmeno conoscere il progetto che ancora non è stato redatto?
6) Il nuovo impianto sarà dotato di un inceneritore che emetterà i suoi scarichi in atmosfera?
7) Da che cosa sarà alimentato il nuovo inceneritore? Da scarti di lavorazione? Questi sono rifiuti o biomassa?
8) Conoscono quante tonnellate di fumi saranno emessi in atmosfera dal nuovo camino giornalmente o nell’arco dell’anno?
9) Hanno predisposto uno studio per prevedere l’impatto ambientale del nuovo impianto industriale?
10)Hanno valutato gli effetti che il nuovo impianto avrà sull’area dell’invaso Poma il cui pregio naturalistico e paesaggistico costituisce un bene prezioso?
11) Quali accorgimenti hanno inserito nella convenzione a tutela dell’area dell’invaso Poma?
12) Prima di impegnarsi a modificare la destinazione dell’area della distilleria da D2 ad area urbana con coefficiente di edificabilità superiore a 1,5 mc al mq, hanno stabilito quanta area sarà necessaria per l’espansione urbana della città?
13)Hanno preventivamente acquisito i dati relativi alle aree edificabili che sono state utilizzate negli ultimi dieci anni, per sapere quanto suolo dovrà essere destinato ad espansione urbana?
14) I 70.000 mq che saranno destinati alla espansione urbanistica sono compatibili con le necessità di Partinico o creano un surplus di aree edificabile che determinerà l’inflazione delle stesse?
15)La signora Bertolino presenterà un piano di lottizzazione che sarà vagliato dagli organismi comunali o sarà vincolante considerare l’area della distilleria alla stregua di un’area già edificata abusivamente?
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