Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

domenica 4 ottobre 2009

PER IL DIRITTO DI “SAPERE”

Volantino distribuito nel giorno delle manifestazioni nazionali dei precari scuola e per la libertà di stampa

L’informazione e la scuola, pilastri di ogni democrazia, oggi nel nostro paese sono sotto scacco e subiscono un attacco violento dalla destra. Il governo Berlusconi vuole un paese ignorante, un paese in cui l’accesso ai saperi sia privilegio di pochi, ponendo il sistema dell'informazione sotto il controllo diretto dei “soliti” poteri forti e al servizio della propaganda di governo.

42.000 cattedre in meno, tagli in tre anni del 20% della spesa per l'istruzione pubblica, riduzione epocale del personale amministrativo di 150.000 unità, di 47.000 docenti in meno e 20.000 insegnanti precari senza lavoro. A pagare maggiormente le conseguenze di questa scelta scellerata è stato il Sud (50% di tagli). Soltanto in Sicilia sono rimasti senza lavoro 6.779 precari della scuola.

L’università di Palermo è stata valutata -3 nella scala meritocratica voluta dal ministro Gelmini. Questo significa taglio di fondi per una struttura che già versa in condizioni pietose e che è destinata a rimanere per sempre un polo di serie B. Il rettore sta così provando in ogni modo a far pagare i tagli del governo agli studenti. Le tasse sono aumentate vertiginosamente (in media 100-200€ a testa), hanno provato ad introdurre il parcheggio a pagamento all’interno della cittadella universitaria, a truffate le nostre famiglie facendo pagare una mora a coloro che avrebbero pagato l’iscrizione dopo il 30 settembre (cioè più di un mese prima rispetto alla scadenza che viene posta agli studenti ogni anno). Per di più, spacciandoli per test d’ingresso, gli studenti devono sborsare 45 euro anche per i corsi di laurea a numero aperto. E i mezzucci per fare cassa non finiscono qua…

Il popolo italiano ha diritto ad un’informazione senza censure, che Berlusconi vuole palesemente distorcere. Tuteliamo la professionalità dei giornalisti-e, di decine di migliaia di insegnanti precari ridotti a mera merce e licenziati da un governo che in questo modo sferra un attacco gravissimo alla scuola pubblica.

Per la libertà di informazione dei giornali, della televisione pubblica, della rete web, per essere liberamente informati e per la difesa del sapere, contro ogni bavaglio e la svendita della scuola pubblica. È NECESSARIO LOTTARE PER DIFENDERE GLI SPAZI DI DEMOCRAZIA GARANTITI DALLA COSTITUZIONE.

SE NON ORA, QUANDO?

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