I Giovani Comunisti/e di Palermo esprimono profondo dissenso verso la bozza di modifica dello Statuto dell'Università di Palermo approvata dal Senato accademico: essa contiene il prolungamento del mandato del Rettore e dei Presidi delle Facoltà. La norma si applicherebbe da subito agli attuali titolari delle cariche.
Riteniamo che essa sia sbagliata perché risponde a disegni di accentramento delle decisioni nelle mani dei vertici delle istituzioni accademiche, presenti nel ddl 1905 per ora in discussione al Parlamento, il quale svuota i poteri del Senato accademico a vantaggio del Consiglio di Amministrazione (composto per almeno il 40% da persone esterne all'università, cioè facenti riferimenti agli enti privati finanziatori), del Rettore e del Direttore Amministrativo e riduce il numero dei componenti e le prerogative dei Consigli di Facoltà.
Auspichiamo che i Consigli di Facoltà dell'ateneo palermitano esprimano parere negativo.
Invitiamo inoltre tutte le componenti dell'ateneo, in primo luogo le studentesse e gli studenti, a mobilitarsi per difendere l'università pubblica, sia per quanto riguarda la qualità della didattica e il suo carattere di massa, sia per ciò che concerne la vita democratica interna.
Riteniamo che essa sia sbagliata perché risponde a disegni di accentramento delle decisioni nelle mani dei vertici delle istituzioni accademiche, presenti nel ddl 1905 per ora in discussione al Parlamento, il quale svuota i poteri del Senato accademico a vantaggio del Consiglio di Amministrazione (composto per almeno il 40% da persone esterne all'università, cioè facenti riferimenti agli enti privati finanziatori), del Rettore e del Direttore Amministrativo e riduce il numero dei componenti e le prerogative dei Consigli di Facoltà.
Auspichiamo che i Consigli di Facoltà dell'ateneo palermitano esprimano parere negativo.
Invitiamo inoltre tutte le componenti dell'ateneo, in primo luogo le studentesse e gli studenti, a mobilitarsi per difendere l'università pubblica, sia per quanto riguarda la qualità della didattica e il suo carattere di massa, sia per ciò che concerne la vita democratica interna.
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