Un’importante manifestazione ha visto ieri un centinaio di ragazzi
dell’Alberghiero di Balestrate e decine di docenti e genitori presidiare
Palazzo Comitini, sede della Provincia, per rivendicare il diritto allo studio
in una struttura dignitosa.
Il tavolo, prima con gli ingegneri dell’ufficio tecnico, poi
col presidente Giovanni Avanti, seppur non abbia prodotto risultati immediati, ha
messo qualche punto ad una vicenda di cui oggi vediamo le battute finali, ma che
si protrae da diversi anni.
Da un lato, abbiamo le amministrazioni comunali di
Balestrate che, secondo quanto riferito dal presidente Avanti, rinunciano
all’occasione di far costruire nel proprio territorio una nuova e modernissima
struttura scolastica che la Provincia proponeva, ricevendo la disponibilità di
un’area adeguata che necessitava solamente della variante urbanistica che la trasformasse
da verde agricolo ad area per edilizia scolastica. In più, la volontà
dichiarata di affossare l’Alberghiero di Balestrate per fare della struttura un
hotel.
Dall’altro lato, abbiamo una politica che inizia a preoccuparsi
e ad occuparsi delle esigenze dei cittadini solo dopo una mobilitazione forte
per ottenere delle risposte che invece un ente pubblico dovrebbe garantire.
Per fortuna e grazie al contributo essenziale del nostro consigliere
provinciale Antonio Marotta si è riusciti ad ottenere questo primo colloquio
con il presidente della Provincia e si riuscirà, ci auguriamo, a risolvere la
questione in tempi brevi.
Dei primissimi risultati, che necessitano tuttavia di nuovi e
più concreti sviluppi, sembrano essere stati raggiunti. I ragazzi e le componenti
scolastiche coinvolte hanno denunciato l’impossibilità a lavorare e studiare in
un contesto opportuno, a causa delle pessime condizioni dell’edificio scolastico
dove, checché ne dicano le certificazioni, sussistono quotidianamente pericoli
per l’incolumità dei suoi fruitori. Dai bagni da terzo mondo alle cucine invase
dai ratti, attirati dalla limitrofa isola ecologica. È evidente che garantire
piccolissimi interventi di messa in sicurezza, pensati dagli Uffici della
Provincia, non cambia la situazione dell’edificio che,invece, necessiterebbe di
una ristrutturazione.
Mentre si procede ad una ricognizione degli edifici pubblici
disponibili nell’hinterland partinicese, gli studenti non possono certamente continuare
con i doppi turni o rimanere a casa, con grave danno per l’istituzione
scolastica che sta ricevendo parecchie richieste di nulla osta. Il comodato
d’uso gratuito è stato scartato per l’impossibilità giuridica di realizzarlo.
Non può intrattenersi un tale tipo di rapporto tra un ente pubblico e un
privato, in quanto questi poi potrebbe legalmente rivalersi ottenendo cospicui
risarcimenti. Così come è stata scartata la possibilità di recuperare l’ex
istituto agrario di cda Bosco Falconeria, una struttura che necessita di
interventi non effettuabili in breve tempo, ma che comunque rimane una struttura
pubblica abbandonata, come troppo spesso accade.
Rimane la possibilità di dare vita ad un affitto a bassissimo
costo fino al termine dell’anno scolastico tramite gara pubblica, anche se il
Presidente Avanti ha sottolineato più volte la carenza di fondi nelle casse
provinciali (feste e festini a parte, s’intende!). Il nostro consigliere
Marotta sta sentendo il parere dell’ufficio legale della Provincia per capire
in che modalità e in che tempi quest’ultima soluzione sia praticabile, per poi
pretendere queste somme dalla
Presidenza, che può prelevare dal suo fondo di riserva o proporre un’apposita
variazione di bilancio. Il diritto allo studio prima di tutto!
La mobilitazione unita di studenti, genitori e docenti deve
necessariamente proseguire, perché soltanto attraverso una pressione costante
questa vicenda troverà la sua definitiva soluzione.
Partito della Rifondazione Comunista - Giovani Comunisti/e
circolo "Peppino Impastato" di Partinico
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