Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

mercoledì 2 settembre 2009

UNA SENTENZA A META’ STRADA TRA LA VERITA’ E LA RAGION DI STATO

Giorno 26 agosto 2009 la Corte Europea dei Diritti Umani ha reso pubblica la decisione sul ricorso presentato dalla famiglia Giuliani riguardo l’omicidio di Carlo.

Si tratta di una sentenza che non rende giustizia e verità su ciò che accadde il 20 luglio 2001 in piazza Alimonda, ma che comunque contiene una condanna nei confronti dell’Italia, una condanna pesante: la Corte reputa che l’inchiesta sull’omicidio di Carlo Giuliani condotta dall’Italia avrebbe dovuto valutare “aspetti dell’organizzazione e della gestione dell’ordine pubblico” e non limitarsi all’esame della responsabilità di Filippo Cavataio e Mario Placanica, i due agenti presenti sul defender dal quale partì il colpo, “poiché c’è un legame tra il colpo mortale e la situazione nella quale i due agenti si sono trovati. In altri termini l’inchiesta non è stata adeguata nella misura in cui non ha ricercato quali siano state le persone responsabili di questa situazione”. Dunque la Corte condanna l’Italia perchè non ha accertato le responsabilità politiche e della catena di comando che hanno portato alle violenze di Genova e all’omicidio di Carlo. Dunque si tratta di una sentenza che fa luce su una parte della verità, in linea con quanto denunciamo da tempo: dietro i fatti di Genova si cela una precisa regia politica sia rispetto alle violenze contro i manifestanti da parte degli apparati repressivi dello Stato sia successivamente al momento delle indagini che avrebbero dovuto portare all’individuazione dei responsabili dell’omicidio di Carlo. La sentenza infatti stabilisce che “la Corte reputa increscioso che la procura abbia autorizzato la cremazione del cadavere ben prima di conoscere i risultati dell’autopsia”, cremazione che ha impedito di prelevare il frammento metallico che si trovava nel corpo di Carlo e che avrebbe consentito di effettuare una perizia balistica per risalire all’autore dell’omicidio.

Ovviamente le televisioni e i giornali non potevano che dare risalto solo alla parte della sentenza che stabilisce che Mario Placanica, il carabiniere che ha ucciso Carlo ha agito per legittima difesa, nel tentativo di chiudere un capitolo vergognoso della storia italiana e zittire tutti coloro che ancora denunciano la gestione criminale del G8 di Genova del 2001, di cui il governo Berlusconi si rese responsabile, culminata con un omicidio di stato, nonché le responsabilità dei vertici della polizia, tutti prontamente assolti dai giudici italiani nei due processi sulle torture di Bolzaneto e il massacro della Diaz e poi promossi dai successivi governi di centrodestra e centrosinistra.

Giovani Comunisti/e Partinico

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