Questa mattina, in occasione della manifestazione “Obiettivo Legalità 2009” dell’Osservatorio Sviluppo e Legalità “Giuseppe La Franca”, abbiamo consegnato al dottor Ignazio De Francisci il dossier sul bene confiscato alla mafia di Partinico, sito in via Fermi. Ecco il contenuto:
Al dottor Ignazio De Francisci
OGGETTO: INCOERENTE ASSEGNAZIONE DEL BENE CONFISCATO DI VIA FERMI 33-35, SITO IN PARTINICO, RISPETTO ALLA FINALITÀ ASSEGNATA ALL’EDIFICIO DAL CONSIGLIO COMUNALE
Scriviamo alla S.V. con la speranza che la lettura di questo dossier possa portare ad un’indagine-inchiesta in materia di legalità e trasparenza nel comune di Partinico, al fine di correggere quella che, a nostro avviso, è una vicenda che presenta diverse perplessità e aspetti da chiarire.
Alleghiamo alla presente una documentazione che approfondisce le argomentazioni che invece in questa sede cercheremo di rendere quanto più sinteticamente e chiaramente possibile.
In data 4 maggio 2009, dopo aver preso visione del bando per l’affidamento in concessione del bene confiscato ad Antonino Bonura in via Enrico Fermi n°33-35, gli scriventi hanno sentito subito la necessità di evidenziare all’amministrazione comunale di Partinico, guidata dal sindaco Salvatore Lo Biundo, senza nutrire a priori alcun pregiudizio, che le condizioni vincolanti per la presentazione della domanda di concessione erano assolutamente inaccessibili per il mondo delle associazioni e delle comunità giovanili. In modo costruttivo, ci siamo sentiti in dovere di pressare il Comune affinché il bando, del quale abbiamo elencato gli aspetti negativi, venisse revocato e di conseguenza venisse avviato un tavolo di discussione direttamente con il mondo giovanile di Partinico per porre insieme le basi di un eventuale successivo bando. Avevamo anche proposto, considerate le difficoltà di revoca di un bando ormai pubblicato, alla suddetta giunta comunale, attraverso una lettera scritta, di prendere un impegno politico immediato affinché almeno il piano terra dell’edificio venisse destinato a centro ricreativo e polifunzionale per i giovani di Partinico e dell’intero comprensorio.
Siamo stati pesantemente snobbati mediante una sintetica risposta da parte dell’assessore al ramo pubblicata sul quotidiano “Giornale di Sicilia”.
Abbiamo raccolto in poche ore più di 300 firme, che sono state presentate senza alcun minimo risultato in un incontro richiesto all’ass. alle politiche giovanili e alla legalità, Caterina Panzavecchia, nel quale abbiamo in ogni modo cercato di tracciare una possibile strada comune, che non prevedesse che il bando, seppur pessimo e non adatto alle finalità preposte, venisse revocato, ma che l’amministrazione si facesse almeno garante nei confronti del futuro assegnatario della necessità di conciliare le esigenze di quest’ultimo con la volontà del precedente consiglio Comunale che esplicitava la finalità di suddetto immobile sotto la forma “centro culturale-ricreativo per i giovani”.
Anche qui nessuna risposta. Così i termini sono scaduti e il bene è stato assegnato.
In che modo lo lasciamo valutare a voi, tenendo conto che la ATI a cui il bene è stato assegnato è composta per 2/3 da associazioni (“Carabinieri in congedo” e “Associazione Nazionale mutilati di guerra”) lontane anni luce dal rappresentare le istanze giovanili, mentre la terza associazione qualche anno fa ha ottenuto l’assegnazione di un bene in c/da Albachiara, dove non è mai stata avviata alcuna attività e che si trova ancora oggi in totale stato di abbandono.
Naturalmente è andata a vuoto ogni richiesta di revoca dell’assegnazione, ritenuta assolutamente illegittima da noi, nonché da numerose associazioni che hanno invano partecipato alla gara di concessione.
Peraltro, nei giorni successivi all’assegnazione, è venuta a galla la notizia che il bene di via Fermi sia registrato presso il catasto del Comune come fondo terriero, dunque l’amministrazione avrebbe dato in assegnazione una struttura completamente abusiva.
Ci appelliamo agli organi istituzionali che vigilano sul rispetto delle regole e delle norme in questa nostra società, perché riteniamo che sia inammissibile che su temi tanto delicati che interessano la comunità manchi il necessario raccordo tra cittadini e istituzioni e ci possano essere zone d’ombra capaci di ingenerare sfiducia nei confronti delle istituzioni.
La ringraziamo vivamente per l’attenzione prestata a tale documento e Le porgiamo distinti saluti.
Comitato “Giovani Partinicesi”
Se volete leggere tutto il contenuto del dossier sul bene confiscato di via Fermi, cliccate qui per scaricarlo:
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