La mattinata di ieri l’abbiamo dedicata totalmente alla memoria di Danilo Dolci. A dire il vero, il suo ricordo non occupa nella nostra mente lo spazio di una sola mattinata o di un’isolata iniziativa. Abbiamo precisato ieri che ricordare Danilo significa innanzitutto impegnarsi a ripartire da quegli insegnamenti che egli cercò di impartire e di mettere in pratica nei fatti. Non mi sento di peccare di presunzione nel dire che noi, Giovani Comunisti e Rifondazione Comunista di Partinico, da sempre dimostriamo di aver fatto nostri i principi di Danilo, lavorando quotidianamente, senza secondi fini, per cambiare la realtà che ci circonda e trovandoci molto spesso a combattere il fatalismo, la rassegnazione della gente, proprio come fece il grande Danilo non appena arrivò nel nostro comprensorio.
Purtroppo non posso negare che, qualcosa, seppur minimamente, ha macchiato una sentita commemorazione di Danilo. Cosa? Rispondo chiaramente e con molta sincerità che la presenza del sindaco e di alcuni suoi assessori, a mio parere, è stata soltanto un’ennesima passerella davanti alle telecamere, anzi addirittura quasi un dispetto nei confronti del nostro partito. E a sostegno della mia affermazione, vi racconto in breve cosa accadde lo scorso anno, quando questi stessi politici erano già amministratori: la commemorazione si svolse con una ventina di persone, tutti nostri compagni, più qualche pezzo della società ancora sensibile nel conservare accuratamente la propria memoria. Le istituzioni non si degnarono nemmeno di un comunicato stampa in ricordo di Danilo, forse non ne ricordarono neppure l’anniversario dalla sua scomparsa. La delusione fu talmente tanta che arrivato a casa mi sfogai scrivendo qualche riga e intitolandola “la memoria dimenticata di Danilo Dolci”.
Ma al di là di ciò, che costoro abbiano appuntato nelle proprie agende che il 30 dicembre si ricorda Danilo, non può farmi che piacere.
Devo dire che tuttavia arrivato a casa, in uno zapping tra le varie emittenti locali che avevano realizzato un servizio ieri mattina, sono rimasto abbastanza irritato da più affermazioni del sindaco Lo Biundo, che voglio qui discutere affinché non solo la prossima volta eviti queste brutte figure e di fare questo genere di affermazioni infantili, ma anche, costruttivamente, affinché onori, seppur su mio suggerimento, in modo concreto la memoria di Danilo.
Il sindaco ha affermato ai microfoni di Teleoccidente che “c’è un atto deliberativo, dove FORSE GLI PARE che ci fosse via Dolci”. Voglio allora aiutare Lo Biundo, forse troppo impegnato nell’organizzazione del suo brindisi di fine anno, nella ricerca di questo atto.
Ebbene sì, caro sindaco, via Danilo Dolci c’è, ma questa per noi non è una sorpresa: lo diciamo anche a lei da molti, molti mesi. Purtroppo il suo atteggiamento tipicamente siciliano del “non vedo, non sento” non gli ha permesso di prestare la dovuta attenzione alle nostre proposte.
Vada a leggersi o si faccia leggere la delibera numero 31 del 4 marzo 2008 dell’ex commissario straordinario Saverio Bonura, che purtroppo ha dovuto lasciare la gestione della città nelle sue mani.
Ma perché noi abbiamo voluto fare questa intitolazione simbolica della strada a Danilo Dolci? Vi pare che sia nostra intenzione sostituirci ai funzionari comunali per giunta a nostre spese nell’incarico di svolgere l’ordinaria attuazione di una delibera comunale? La risposta è ovvia. Il nostro gesto ha sì onorato la memoria di Danilo, ma voleva contemporaneamente sollecitare questo sindaco, come da molto tempo facciamo, a fare il proprio lavoro e rendere esecutiva quella delibera, che istituisce via Peppino Impastato, via Danilo Dolci, via Turiddu Termini, via Cola Geraci, via Casarrubea e tante altre.
Mi sembra pure alquanto banale spiegarvi il significato di un gesto che dovrebbe essere palese in sé. Ed invece, non solo Lo Biundo non ha avuto l’intelligenza di capire qual era la funzione di tale gesto, presentandosi anche lui durante questa intestazione simbolica, ma ha fatto la sua passerella e il suo futile discorsetto senza neppur essersi informato sul contenuto della delibera che invochiamo da mesi e si è anche permesso quasi di sminuire, ai microfoni di Telejato, il valore di tale targa, affermando che quando la farà lui questa intestazione (e quannu?!), essa sarà molto più decorosa, perché questa…”. Mi fermo qui e non commento perché mi reputo più maturo rispetto all’infantilismo del sindaco Lo Biundo.
Sono comunque contento di aver visto ieri tante (ma non troppe) persone ricordare Danilo Dolci, sentendolo veramente. Mi ha scosso particolarmente la visita agli operai che stanno svolgendo un sit-in permanente negli impianti di sollevamento della diga Jato. Voglio augurare loro che il 2010 porti con sé la risoluzione di questa vicenda che mette in bilico il loro futuro e quello dei loro figli. Purtroppo la politica, quella sporca ma che purtroppo detiene il potere decisionale, ha sempre dimenticato questi uomini. Nel limite delle nostre possibilità, noi li sosterremo con qualunque mezzo a disposizione.
Gianluca Ricupati
P.s. caro Sindaco, la delibera può scaricarla anche da questo sito. Intanto le metto in evidenza l’immagine che le chiarirà definitivamente la presenza di via Danilo Dolci nel territorio comunale. Mi scusi se approfitto dell’occasione per augurare a tutta la cittadinanza un buon 2010 con la speranza che lei venga mandato a casa e lasci il posto di sindaco a persone più capaci, prima che Partinico non abbia neppure più la possibilità di risollevarsi dalle proprie ceneri.
2 commenti:
Bravo Gianluca ,ho letto il commento
e l'ho trovato superbamente esaustivo !!! - Bisogna crederci nelle cose per poter andare avanti.
Danilo ha lasciato il solco sarà per
noi,cercare di continuare a non farlo calpestare da piedi e menti
ancora ottuse.Ancora oggi Partinico,
rimane cieco e sordo davanti alla vera grandezza che è stato Danilo.
A presto e Ottimo Anno Nicola
Segnalo questo sito curato dal saggista Gaetano G. Perlongo: "Danilo Dolci. Fare presto (e bene) perché si muore" - http://www.inventareilfuturo.com
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