Abbiamo aspettato fin troppo. Dopo più di un anno e mezzo, oggi è evidente come sia il sindaco Lo Biundo sia molti dei suoi assessori non abbiano compreso cosa effettivamente significhi amministrare la cosa pubblica. Emblematica è la scandalosa vicenda della consulta giovanile.
Anche su questo argomento, l’amministrazione Lo Biundo ha elargito promesse e rassicurazioni quando il polverone fu sollevato e l’immagine di questi ciarlatani della politica rischiava di essere compromessa dinanzi all’opinione pubblica partinicese. Perché l’unica cosa di cui si occupa questo sindaco è coprire in ogni modo e con la complicità di chiunque le falle del sistema amministrativo create quotidianamente da chi si spacciava per il rinnovamento del paese ed invece è assolutamente incapace di governare una città anche sulle questioni ordinarie.
L’assessore alle politiche giovanili per chi non lo sapesse, considerata la sua totale inattività nel comune di Partinico, si chiama Caterina Panzavecchia. Noi, a dir la verità, abbiamo il (dis)piacere di vederla soltanto quando accanto al sindaco e all’onnipresente assessore alle inaugurazioni Parrino si trova a far la parte della bella statuina che sorride alle telecamere. In realtà gli incarichi che il sindaco le ha affidato, speriamo consapevolmente, non sono così leggeri da vivere perennemente in uno stato di ferie. L'assessore si presentò nel Giugno del 2009 in una delle sporadiche riunioni che il presidente mancato della consulta Pietro Salvia fu costretto a convocare, determinata ad ascoltare e ad agire, così almeno disse. Ebbene, dovette assistere ad un’ora di critiche che arrivavano da destra e da sinistra, persino i colleghi di partito del sig. Salvia erano sul punto di voltargli le spalle ma si trattennero fino alla fine. Cercò di conciliare le parti e quando vennero denunciate le numerose violazioni dello statuto, lei per un istinto protettivo, quasi materno, fece intendere di voler occultare tali pesanti rivelazioni.
Noi Giovani Comunisti, opponendoci a questo clima di occultamento in quella stessa riunione, abbiamo chiesto di mettere a verbale gli articoli violati dal presidente Pietro Salvia. Non si sa che fine abbia fatto quel verbale, dato che la consulta non è stata più riconvocata.
Promise che nel mese di settembre la consulta sarebbe ripartita proprio attraverso il suo intervento miracoloso che tuttavia ancora attendiamo.
Sono passati settembre, ottobre, novembre, dicembre. Passato il 2009, neppure il 2010, nonostante le nostre ripetute lettere, che l’assessore afferma di non aver mai ricevuto, è partito col piede giusto. Com’è possibile che un assessore non riceva delle lettere che noi abbiamo protocollato nell’apposito ufficio del comune? Dove sono finite? Qualcuno le ha perse? Gli impiegati le hanno bruciate? Oppure la Panzavecchia fa clamorosamente finta anche di non averle ricevute perché non saprebbe cosa e come rispondere alle nostre pesanti domande sulla sua attività?
Insomma l'assessore Panzavecchia, oltre ad aver messo più di uno zampino nell’assegnazione illegittima del bene confiscato alla mafia di via Fermi, facendo clientelismo con un simbolo dell’antimafia, proprio lei che è l’assessore alla legalità, non ha capito che un rappresentante delle istituzioni non può chiudere un occhio su violazioni dello statuto di una consulta, organo ufficiale del comune di Partinico. Ribadiamo che non serve fare finta di non sapere o di non ricevere le nostre lettere per evitare che si faccia polemica e vengano allo scoperto tutte le sue palesi incompetenze.
A questo punto, noi chiediamo a gran voce le sue dimissioni, l’unico gesto d’amore per il proprio paese che l’assessore Panzavecchia potrebbe mettere in atto. Ma sappiamo che anche questa volta le nostre rimarranno parole al vento. Perciò chiediamo al sindaco di Partinico di prendere atto del fallimento dell’azione politica di questa amministrazione, incapace di gestire anche il quotidiano. Speriamo vivamente che l’assessore Panzavecchia rientri nel rimpasto di giunta che il sindaco da mesi proclama e ancor più vivamente che questa gente se ne vada di corsa a casa, insieme ad un inutile consiglio comunale dove tra il partito dei bamboccioni e prime donne della politica non si capisce quali attività si svolgano per la città, oltre alla generosa distribuzione di agendine personali che noi cittadini di Partinico abbiamo inconsapevolmente pagato per un totale di 3 mila euro.
Questi signori abbiano la dignità di chiedere scusa alla città e di lasciare amministrare il paese a gente competente e soprattutto onesta, che faccia politica per gli altri e non sperperi il denaro pubblico per soddisfare i propri bisogni personali.
Noi, Giovani Comunisti/e, ci chiamiamo fuori da un organo che nel corso degli anni è stato reso inutile sia dagli assessori di riferimento sia da piccoli politicanti manipolati dai vecchi volponi della realtà partinicese. Una consulta che, secondo voci di corridoio, si vuole trasformare in elettiva, privando così del diritto di una partecipazione democratica le associazioni e i gruppi politici giovanili di Partinico.
Giovani Comunisti/e - Circolo Peppino Impastato di Partinico
1 commenti:
Applausi... Lo ripeto sempre, la cosa vergognosa è che quando la banca chiama certi parassiti rispondono immediatamente... Ed i soldi sono i nostri!!! VERGOGNA!
Salvo Di Blasi, segretario del circolo Italia dei Valori Partinico.
Posta un commento