Una prima prospettiva operativa delineata dall’assemblea è stata l’avvio di una serie di iniziative volte a pressare la pubblica amministrazione affinché ponga in essere tutta quella serie di provvedimenti necessari alla tutela della salute degli abitanti di Partinico e dei paesi limitrofi. Ad esempio un’azione da organizzare sarà la richiesta dello stoccaggio al chiuso delle vinacce, indicata già dalla stessa ARPA per abbattere il forte impatto odorifero dell’industria. Soltanto facendo sentire il fiato sul collo a chi dovrebbe essere a priori rappresentante dei nostri diritti, sebbene spesso così non sia, si può ottenere il pieno rispetto dei loro doveri. Pensando alla scoperta del mancato funzionamento del TOC, fatta dalla Legambiente Partinico qualche settimana fa, si capisce quanto basso sia stato il livello di controllo dell’attuale amministrazione comunale, nonostante la riapertura della distilleria. Il 12 marzo si terrà una nuova conferenza dei servizi dove ARPA, Assessorato, Sindaco di Partinico si confronteranno intorno ad un tavolo sulla situazione. In tale occasione, ci si aspetta che vengano essere presi i provvedimenti più adatti.
Ma cosa fare oltre che sperare nel buon senso dei tecnici interpellati e degli amministratori, finora alquanto impauriti dinanzi al colosso dalle infinite vie? In relazione ad un possibile collegamento tra l’attività della distilleria e lo stato della salute pubblica della cittadinanza partinicese, è legittimo chiedere che l’ASL avvii un’indagine epidemiologica sul territorio che analizzi la distribuzione delle malattie nel nostro territorio e verifichi se effettivamente Partinico ha un tasso di presenza tumorale più alto rispetto ad altre parti dell’isola e d’Italia.
A proposito del ruolo della pubblica amministrazione, ci si è chiesto che fine abbia fatto la SOA (squadra operativa antinquinamento), composta da un tecnico, due operai e un vigile urbano, che aveva il compito di controllare costantemente l’attività dell’industria con l’ispezione dei pozzetti, il monitoraggio dei corsi d’acqua, etc?
Poiché la vivibilità del nostro ambiente è fortemente compromessa dalla presenza all’interno del centro abitato della distilleria Bertolino, è sorta ieri l’idea di promuovere una class action nei confronti dell’azienda, cioè un’azione legale collettiva sul versante civile volta ad un accertamento tecnico-preventivo sull’attività dell’industria ed una eventuale richiesta di risarcimento danni.
Intanto si starebbero profilando le condizioni migliori per la delocalizzazione degli impianti della distilleria fuori dal centro abitato dato che i contributi CEE che la distilleria riceve scadranno nel 2011 e che la proprietaria ha già annunciato la volontà di voler lanciarsi nella produzione di bioetanolo con la sua Industria Meridionale Alcolici (IMA srl). Anche questo dovrà essere uno dei temi in discussione.
Il contributo che i media possono dare in questa battaglia è fondamentale. Per questo ci si propone la costruzione di un sito del comitato No Bertolino, nonché la redazione di un appello ai media locali, regionali, nazionali ed internazionale affinché puntino almeno qualche riflettore sulla questione e contribuiscano con i loro importanti strumenti alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, delle amministrazioni, della politica e della società in generale.
Ed infine dall’assemblea è venuta fuori la proposta di allargare l’azione dell’organizzazione che si sta formando pensando anche ad altri tipi di problemi ambientali che affliggono il nostro territorio, come quello dei rifiuti e dell’attuale sistema di gestione (che dopo una lenta agonia, ha cominciato palesemente ad implodere), dell’inquinamento elettromagnetico (riprendere la battaglia contro le numerose antenne di telefonia mobile presenti nel nostro territorio) e della presenza di amianto.
A questo punto, si è deciso di passare organicamente ad una fase operativa. Per questo sabato 13 marzo alle ore 17 chi (associazioni, liberi cittadini, giovani) ha voglia di lavorare concretamente affinché queste proposte trovino realizzazione, è invitato a partecipare alla prima riunione operativa del comitato No Bertolino.
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