Egr. Direttore di Telejato,
siamo costretti, nostro malgrado, a ritornare sulla vicenda dell’Associazione “Parlamento della Legalità”, associazione culturale assolutamente privata e dunque senza alcuna investitura istituzionale, sulla serietà degli scopi della quale non abbiamo mai nutrito dubbi. Mentre ne abbiamo nutrito e ne nutriamo tanti per i personaggi politici che dentro quell’Associazione hanno rivestito ed ancora rivestono compiti di rappresentanza. E si tratta di personaggi assai discutibili e con forte capacità di condizionamento politico. Ma nelle nostre considerazioni odierne non c’entra né questa Associazione, né quanti ne intendano fare parte, quanto, invece, il ruolo che in questa vicenda ha avuto il Sindaco di Partinico. E ne spieghiamo le ragioni. Il Sindaco Lo Biundo fin dal suo insediamento ha operato in due precise direzioni.
Nella prima, e in questo coadiuvato dall’Assessore Panzavecchia, ha volutamente affossato l’importante strumento di aggregazione del mondo giovanile rappresentato dalla Consulta che, come Lei sosteneva ieri nel suo servizio televisivo, era stata voluta dalla volontà e decisione del Consiglio comunale e dunque volontà di tutta la città. Nella seconda direzione, mentre se da un lato e ad ogni occasione il Sindaco Lo Biundo ipocritamente si appella alle ragioni dell’unità del mondo giovanile ed associativo, dall’altro operava ed opera concretamente per la sua divisione utilizzando gli strumenti classici della blandizie e delle mance. Un edificio assegnato all’Associazione privata di Tizio, un contributo sostanzioso a gruppi musicali di Caio, un bene confiscato alla mafia assegnato con la violazione della legalità a clienti utilizzati per la sua campagna elettorale, una sede o una promessa tacitante a quanti avevano inizialmente con forza censurato la vicenda del bene di via Fermi e tra questi l”Osservatorio per lo sviluppo e la legalità Giuseppe La Franca”, la Legambiente e l’Associazione “Non solo Portella”. Senza contare che alcuni giovani oggi dentro l’Associazione “Parlamento delle legalità ”, ieri condividevano e censuravano con i Giovani Comunisti/e le scorrettezze amministrative del Sindaco e del suo Assessore per la vicenda del bene di via Fermi ma che oggi, paradossalmente, criticano i nostri compagni per avere essi rifiutato di aderire, per serietà e sopratutto coerenza all’Associazione “Parlamento della Legalità” e non certo per le finalità della stessa ma per ragioni ben più serie ampiamente esplicitate attraverso dichiarazioni e documenti. Ma c’é un’ultima cosa che vogliamo sottolineare: ieri, sia il Sindaco che l’Assessore Panzavecchia non certo per ignoranza quanto per malafede, si sono preoccupati di dichiarare alla sua emittente che il piano terra del bene di via Fermi restava nella disponibilità del Comune di Partinico che lo dava in uso all’Associazione “Parlamento della legalità” cioé un organismo, seppur meritevole, tuttavia assolutamente privato. Ora noi riteniamo che una Amministrazione comunale non abbia potere decisionale per quel che riguarda l’utilizzo dei beni comunali da far usare a privati, siano essi singoli che associati. A meno che il Comune non si doti, così come per il Palazzo dei Carmelitani o per altri beni, di un Regolamento d’uso che ad oggi non c’é. Ma questo non é nel potere della Giunta comunale quanto del Consiglio al quale ci appelliamo al fine di fare rispettare a questa Amministrazione la legalità quotidianamente offesa e violata col silenzio di tanti, togliendole dalle mani lo strumento della discrezionalità che come abbiamo dimostrato serve soltanto per dividere e soprattutto accrescere le clientele e non certo la coscienza civile del mondo giovanile partinicese.Partinico 13 gennaio 2011
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – GIOVANI COMUNISTI/E
Circolo “Peppino Impastato” di Partinico
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