Ha pochi minuti a disposizione, perciò nel presentarlo, con la sede strapiena di gente, gli faccio una domanda ben precisa: perché votare la lista comunista?
La risposta è altrettanto diretta, sintetica e convincente. In un periodo come questo con il governo che si sta dimostrando pesantemente di destra, in forme definibili fascistoidi, è paradossale che l’opposizione in Italia sia nulla, costruita ipocritamente e lievemente sui palchi della televisione, inesistente tra la gente “comune”. Gli esponenti del Pd e dell’Idv sono gli stessi che in Europa votano 8 volte su 10 le stesse manovre appoggiate dagli schieramenti di destra, facenti capo all’imperator Berlusconi; sono gli stessi che hanno appoggiato un tipo di economia liberista, che gravando sulle spalle dei lavoratori e dei piccoli imprenditori, ha causato, come nel passato, una crisi economica di dimensioni immani. E per giunta non è la prima volta che succede. Dalla storia si dovrebbe imparare, ma evidentemente ancora non abbiamo le lenti adatte per guardare il mondo con occhi non miopi. Mentre le banche si salvano, mentre c’è chi dice che la crisi è finita, vedi Berlusconi (forse perché egli in crisi non c’è mai entrato, e chissà perché!), ai piani bassi si sta scatenando solo la guerra tra i più poveri e si stanno alimentando le diseguaglianze sociali ed economiche, oscurate da un’informazione che passa soltanto quello che conviene ai padroni.
Ecco perché votare la lista comunista. Questo l’aggiungo io. Per costruire un progetto alternativo: molti, forse con invidia e perfidia politica, chiamano la nostra “la politica del no”. Ebbene si, noi siamo contro lo sfruttamento dei lavoratori (vedi le direttive europee che aumentano gli orari di lavoro e tolgono sempre più tutele), siamo contro tutto ciò che favorendo l’egoismo e l’egocentrismo economico dell’uomo, mette a repentaglio la salute di tutti noi, minando le condizioni ambientali di questo mondo, sempre più inquinato e non rispettato; siamo contro l’abbattimento e l’occultamento dei diritti umani, consideriamo l’immigrazione una risorsa (che i nostri antenati, quando soffrivano la fame, hanno affrontato verso le coste americane o l’entroterra tedesco) e gli immigrati nostri fratelli in un’ottica che i cattolici (o quelli che si propagandano come tali, solo di facciata, vedi lo stesso Casini o sempre il cavaliere dei miei stivali Silvio Berlusconi) dovrebbero portare avanti in prima fila. Siamo contro tante altre, ingiuste, cose. Ma questo, ed è quello che evitano di dire i nostri avversari, significa anche che siamo per il contriamo di tutto ciò contro cui ci schieriamo: siamo per la parificazione sociale, per l’abbattimento delle così alte diseguaglianze economiche che rendono pochi uomini ricchissimi, e miliardi “morti di fame”! Siamo per lo sviluppo sostenibile, il miglioramento delle nostre condizioni di vita ma col fermo rispetto dell’ambiente. Siamo contro gli sprechi e per una razionalizzazione delle risorse. Siamo antifascisti, perché conoscere e comprendere il passato significa saper vivere meglio e senza commettere i medesimi errori, il presente. Siamo per destinare al popolo dimenticato quei 14 miliardi che vengono destinati all’acquisto di aerei di guerra che non serviranno a nessuno.
Ferrero ci ha dato entusiasmo. Supereremo lo sbarramento elettorale del 4% e siederemo nel Parlamento Europeo, avendo così la possibilità di denunciare le malefatte di Pdl, Udc, Mpa, Pd, Idv, uniti tutti insieme nel perseguimento di fini personali, a scapito di tutti coloro che andrebbero a rappresentare. Io e Paolo Ferrero ci crediamo, voi?
Gianluca Ricupati
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