Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

venerdì 30 aprile 2010

28 anni fa venivano uccisi i compagni Pio La Torre e Rosario Di Salvo

Il 30 aprile del 1982, alle nove del mattino Pio La Torre(segretario regionale del PCI), insieme a Rosario Di Salvo, sta raggiungendo in auto, una Fiat 132, la sede del partito. In via Turba, di fronte la caserma Sole, si affiancano alla macchina due moto di grossa cilindrata: alcuni uomini mascherati con il casco e armati di pistole e mitragliette sparano decine di colpi contro i due. La Torre muore all’istante mentre Di Salvo ha il tempo di estrarre la pistola e sparare alcuni colpi in un estremo tentativo di difesa.

Il 12 gennaio 2007 la Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha emesso l’ultima di una serie di sentenze che ha portato a individuare in Giuseppe Lucchese, Nino Madonna, Salvatore Cucuzza, e Pino Greco, gli autori materiali dell’omicidio. Dalle rivelazioni di Cucuzza, diventato collaboratore di giustizia, è stato possibile ricostruire il quadro dei mandanti dell’eccidio, identificati nei boss Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Antonino Geraci.

Il quadro delle sentenze ha permesso di individuare nell’impegno antimafia di Pio La Torre la causa determinante della condanna a morte inflitta dalla mafia del politico siciliano.

lunedì 19 aprile 2010

ORA E SEMPRE RESISTENZA

Giovani Comunisti/e

Federazione di Palermo – Circolo “Peppino Impastato” di Partinico

VENERDÌ 23 APRILE h. 17:00

Incontro-dibattito “Resistenza e Costituzione”

Introduzione di: Valentina Bonadonna, PRC Partinico

Proiezione del filmato “Resistenza come valore perenne” a cura del laboratorio del liceo S. Savarino

Interventi di: Salvo Vitale, associazione culturale “Peppino Impastato”

Anna Belligero, coord. nazionale dei Giovani Comunisti/e

Angelo Ficarra, ANPI Palermo

SABATO 24 APRILE h. 18.30-20.00

Gazebo in piazza Duomo a Partinico

Mostra sulla resistenza e l’antifascismo oggi e volantinaggio

DOMENICA 25 APRILE

h 10:00

Concentramento a Piazza Municipio

Celebrazione della Liberazione dell’Italia dal Nazifascimo

h. 11.30

Festa antifascista dei Giovani Comunisti/e di Partinico

Ex arena Lo Baido – Via Venezia

Pranzo sociale (contributo partecipazione 8 €)

con musica, stand e proiezioni.

info: gianluca_89@hotmail.it / 3287252134

giovedì 15 aprile 2010

Cineforum: proiezione del film "Capitalism: a love story"

CINEFORUM GIOVANI COMUNISTI/E PARTINICO
CIRCOLO "PEPPINO IMPASTATO"

Venerdì 16 aprile ore 21
Sede PRC - ex arena Lo Baido - Partinico


Proiezione del film-documentario "Capitalism: a love story" di Michael Moore.

Questa volta Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall'Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna.

La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia?

Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze.

È ora di passare all'azione secondo Moore. Ancora una volta non per sovvertire un sistema ma per riportarlo alla purezza delle origini.

In una società in cui può esistere un gruppo immobiliare che si autodefinisce gli Avvoltoi (il cui compito è acquistare a prezzi stracciati case già pignorate per poi rivenderle facendo profitti) e in cui la classe media vede falcidiati i propri beni primari dalla rapacità di banche prive di qualsiasi seppur remoto scrupolo, Moore non può sentirsi a suo agio.

E non può non solidarizzare con chi pensa che i rapinatori non siano solo quelli proposti in sequenza nelle immagini delle televisioni a circuito chiuso di banche e negozi. Oggi ci sono rapinatori che agiscono sulla sorte di milioni di persone. Qualcuno di loro comincia a pagare ma l'indignazione non è ancora giunta al livello necessario.

Moore, da vero americano, auspica un ritorno al passato perché la parola futuro possa tornare ad avere un significato positivo.

Lombardo dimettiti! Sabato 17 aprile a Palermo

Sabato 17 Aprile
ore 16.30

Piazza Massimo - Palermo

FUORI LA MAFIA DALLE ISTITUZIONI SICILIANE


L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato quindi quel politico è un uomo onesto. E no, questo discorso non va perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire, beh, ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato quindi è un uomo onesto. Il sospetto dovrebbe indurre soprattutto i partiti politici quantomeno a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati.Paolo Borsellino (dalla lezione del 26 gennaio 1989 all’Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa)

Le indagini della magistratura che vedono coinvolto il presidente della Regione Lombardo e altri referenti istituzionali, così come l’arresto dell’arch. Liga e lo scioglimento per infiltrazioni mafiose di diversi comuni siciliani, destano profondo allarme e confermano l’esistenza di profonde zone grigie di contatto tra potere politico e ambienti collegati alla mafia.

L’affermata discontinutà con il cuffarismo da parte di Lombardo è stata da un lato esclusivamente propagandistica dall’altra finalizzata alla ristrutturazione del sistema di potere.

Chi continua ad appoggiare questo governo facendo da stampella al tutt’ora intatto sistema politico-clientelare, si rende complice di esso.

La natura clientelare del sistema di potere regionale implica l’assoggettamento e il ricatto di intere fasce sociali.

La sintonia con il governo nazionale nella demolizione della sanità pubblica e della scuola, l’assenza di un qualsiasi intervento sulle gravi questioni della crisi economica e occupazionale, la politica inutile delle grandi opere a fronte di un territorio martoriato dalle frane e dal dissesto idrogeologico, la distribuzione degli ultimi milioni di euro provenienti dalla comunità europea ad enti e aziende per la formazione fine a se stessa senza programmare incentivi seri per la ricerca e la reindustrializzazione della regione, il falso avviarsi di riforme mirate alla sola privatizzazione dei beni comuni e all’inserimento di nuove strutture e consulenze per ingrandire il bacino dei favoritismi, manifestano l’incapacità del governo Lombardo a far uscire la Sicilia da uno stato di crisi ormai strutturale e dal sottosviluppo che implica l’assoggettamento e il ricatto di intere fasce sociali a logiche clientelari.

Questa situazione, in assenza di efficaci e penetranti controlli politici e amministrativi, non può che agevolare l’insinuazione di interessi affaristici riconducibili a Cosa Nostra.

Avviare una nuova fase di rinnovamento della politica e di rilancio di una sana gestione della cosa pubblica, prepararsi a nuove elezioni, costruire una reale alternativa democratica e antimafiosa è dovere della società civile e delle organizzazioni politiche e sociali.

Per questo chiediamo:

* Le dimissioni immediate del Presidente della Regione e lo scioglimento dell’Assemblea regionale per non compromettere definitivamente il futuro di questa terra;

* Nuove elezioni per l’avvio di una fase di rinnovamento delle politiche regionali;

* La centralità della dimensione etica nella politica a partire dall’esclusione dalle liste elettorali di candidati indagati e/o collusi con la mafia.


LOMBARDO DIMETTITI! UN’ALTRA REGIONE E’ POSSIBILE

domenica 11 aprile 2010

No all'aumento della durata del mandato per Rettore e Presidi! Difendiamo la democrazia dentro l'università!

I Giovani Comunisti/e di Palermo esprimono profondo dissenso verso la bozza di modifica dello Statuto dell'Università di Palermo approvata dal Senato accademico: essa contiene il prolungamento del mandato del Rettore e dei Presidi delle Facoltà. La norma si applicherebbe da subito agli attuali titolari delle cariche.

Riteniamo che essa sia sbagliata perché risponde a disegni di accentramento delle decisioni nelle mani dei vertici delle istituzioni accademiche, presenti nel ddl 1905 per ora in discussione al Parlamento, il quale svuota i poteri del Senato accademico a vantaggio del Consiglio di Amministrazione (composto per almeno il 40% da persone esterne all'università, cioè facenti riferimenti agli enti privati finanziatori), del Rettore e del Direttore Amministrativo e riduce il numero dei componenti e le prerogative dei Consigli di Facoltà.

Auspichiamo che i Consigli di Facoltà dell'ateneo palermitano esprimano parere negativo.

Invitiamo inoltre tutte le componenti dell'ateneo, in primo luogo le studentesse e gli studenti, a mobilitarsi per difendere l'università pubblica, sia per quanto riguarda la qualità della didattica e il suo carattere di massa, sia per ciò che concerne la vita democratica interna.

venerdì 9 aprile 2010

DDL 1905: noi la crisi non la paghiamo!

I Giovani comunisti di Palermo esprimono la loro soddisfazione riguardo al documento approvato dal Consiglio di Facoltà di Lettere mercoledì 7 aprile.

Esso recepisce i contenuti del documento politico emerso dall'assemblea dei ricercatori, che esprime una forte critica verso il ddl 1905 in discussione al Parlamento, facendo emergere l'indisponibilità di molti di essi, nonché di molti docenti, ad accettare carichi didattici che eccedano quanto previsto dalle norme vigenti per l'anno accademico 2010/2011, in particolare per i seguenti seguenti motivi:

- l'assenza di regolamentazione per le università non statali;
- la possibilità per le università statali che rispondano a certi parametri di avvalersi di deroghe alle norme previste dal ddl stesso, creando nei fatti università di serie A ed università di serie B;
- la subordinazione delle spese per l'università statale alle esigenze del Ministero dell'Economia, proseguendo nella politica dii drastici tagli alle risorse;
- la negazione dello status giuridico ed economico di docenti per gli attuali ricercatori a tempo indeterminato, nonostante i loro carichi didattici siano assimilabili a quelli di associati ed ordinari;
- l'istituzione della figura di ricercatore a tempo determinato, che di fatto istituzionalizza la precarietà, negando certezze per il futuro;
-l'assegnazione al Rettore della funzione plenipotenziaria;
-la presenza di almeno il 40% di membri non appartenenti all'ateneo nel Consiglio di amministrazione, che vede aumentare i propri poteri a scapito del Senato accademico;
-la riduzione degli spazi democratici interni agli atenei, con la modifica dei Consigli di Facoltà;
-la presenza di soli docenti ordinari nelle commissioni di concorso

Esprimiamo parere favorevole alle molte assemblee di ricercatori che si stanno svolgendo nelle Facoltà dell'ateneo di Palermo e auspichiamo che esse possano far emergere forme di lotta comuni, da estendere anche ad altri atenei.

E' necessario promuovere forme di lotta significative, che vedano la mobilitazione di tutte le componenti della comunità accademica, soprattutto degli studenti, che subiscono le conseguenze dei tagli delle risorse attraverso l'aumento delle tasse, disservizi, borse di studio non erogate, applicazione dei numeri chiusi, assenza di aule.

Siamo ormai in una situazione in cui è in gioco la democrazia del nostro Paese e l'esistenza stessa di un'università pubblica, di qualità e di massa!

Nessuno paghi la crisi!

sabato 3 aprile 2010

Presentazione del libro "Storia del movimento antimafia"

Giovani Comunisti/e - Sezione “Peppino Impastato” di Partinico

Presentazione del libro
"STORIA DEL MOVIMENTO ANTIMAFIA
Dalla lotta di classe all’impegno civile
" di Umberto Santino

SABATO 10 APRILE 2010
presso il circolo culturale di VIA BAIDA 12 a Partinico.
Ore 17.00


Introduce: Vincenzo Ponzini

Presenta il libro l’autore UMBERTO SANTINO

La nuova edizione del libro “Storia del movimento antimafia” di Umberto Santino, si propone soprattutto di promuovere una riflessione, in primo luogo nell’ambito di un movimento che deve crescere, diffondersi e radicarsi, ma anche in un ambito più ampio, quello della società civile più o meno organizzata e quello ancora più esteso dei lettori che desiderano conoscere la storia remota e attuale delle lotte contro uno dei fenomeni più preoccupanti della società contemporanea e impegnarsi per la costruzione di alternative efficaci e praticabili.
Le pagine della Storia del movimento antimafia si articolano in tre parti: la prima parte, «Il movimento contadino e la lotta contro la mafia», abbraccia un arco di tempo che va dai Fasci siciliani, al fascismo, al secondo dopoguerra; la seconda parte, «Un periodo di transizione», è sui cruciali anni ’60 e ’70; la terza parte, «L’impegno della società civile», analizza la lotta contro la mafia dagli anni ’80 a oggi. Il volume contiene anche un’appendice sulle associazioni e le iniziative antimafia in Italia aggiornato ad oggi, essenziale repertorio di punti di riferimento in tutto il territorio nazionale.

venerdì 2 aprile 2010

Proiezione di "Rai per una notte"

Venerdì 2 aprile - ore 21

Sezione "Peppino Impastato" PRC di Partinico - ex arena Lo Baido

proiezione di "RAI PER UNA NOTTE"

Rai per una notte è la manifestazione-trasmissione organizzata dalla Fnsi - Federazione Nazionale della Stampa Italiana e condotta da Michele Santoro con la partecipazione di Giovanni Floris, Daniele Luttazzi, Marco Travaglio, Vauro, la squadra di Annozero e molti altri ospiti del mondo del giornalismo e dello spettacolo.


Rai per una notte è uno sciopero bianco per la difesa della libertà di stampa e dell’informazione che si è tenuto giovedì 25 marzoal Paladozza di Bologna e trasmesso in diretta streaming sul web.

Dato l'importanza di questo evento nel campo dell'informazione, abbiamo deciso di riproporlo per tutti coloro che non avessero avuto la possibilità di seguirlo in diretta.


Siete tutti invitati! Alle 21 nella nostra sede dell'ex arena Lo Baido.