Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

giovedì 30 ottobre 2008

SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA. TUTTI IN PIAZZA A MANIFESTARE! RIBELLARSI è GIUSTO!

C'eravamo anche noi questa mattina alla manifestazione indetta dai sindacati per protestare contro le leggi 133, 136 e 137. Ci siamo ritrovati in una Piazza Castelnuovo (Politeama) stracolma di gente con un corteo che lungo viale Libertà procedeva a rilento per l'impossibilità ad entrare nel perimetro della piazza. Qualcuno ha detto 50 mila persone, forse anche di più (100 mila). Sta di fatto che il tentativo del governo di annullare questo sciopero anticipando di due giorni il voto del decreto Gelmini al Senato non è andato a buon fine. Malgrado ciò e le condizioni atmosferiche che hanno convinto molti a rimanere a casa, davanti il Politeama tanta gente non si vedeva da molto tempo, forse neppure in occasione dei concerti estivi.
Sono stati 15 giorni di intensa mobilitazione in tutta Italia, in tutte le scuole e le università. Il ministro Gelmini ha voluto non vedere e non sentire, ha minimizzato costantemente la presenza in piazza di migliaia di migliaia di studenti che urlavano contro di lei. Il governo Berlusconi prosegue la sua marcia antidemocratica in nome di quella maggioranza che si ritrova in entrambe le camere, che gli garantiscono praticamente quasi un governo dittatoriale. L'opposizione parlamentare è frivola. Veltroni (PD) si vede più in tv che in Parlamento, ha raccolto centinaia di migliaia o milioni di persone al Circo Massimo, ma adesso deve imparare a LOTTARE veramente nelle camere perchè con questa maggioranza non si può obiettivamente confrontare (speriamo che l'abbia capito). Meglio Veltroni che Veltrusconi: speriamo che lo sappia lui prima di tutto e i suoi iscritti dopo di lui. L'Italia dei Valori riesce a fare "skruscio!" solamente quando si parla di giustizia, un tema importante però purtroppo per loro non unico nella nostra democrazia. E Rifondazione purtroppo dentro il Parlamento non c'è: sia per propria colpa, sia per il pensiero comune della società. Ci stiamo rimettendo in piedi, stiamo localmente e gradualmente acquisendo di nuovo la fiducia degli italiani, fiducia che questa volta ripagheremo. Siamo fuori dalle istituzioni nazionali, ma come avete visto non stiamo di certo zitti! Avremo meno spazio televisivo (chissà perchè), ma sicuramente staremo di più in piazza con tutti voi!
Intanto al di là di questa analisi politica, non ci arrenderemo davanti alla distruzione della scuola e dell'università pubblica. Proseguiremo le mobilitazioni e le iniziative studentesche, che dal primo giorno abbiamo appoggiato (con o senza bandiere rosse in mano). Appoggiare non significa strumentalizzare, caro Cavaliere. Maroni ha da poco annunciato la denuncia per chi occupa, Berlusconi aveva promesso la polizia nelle scuole: la testimonianza che per il governo Berlusconi governare significa reprimere le contestazioni e abbattere il confronto.
Sembra di ripercorrere la storia, in che periodo ci troviamo intuitelo voi!
GC PARTINICO

Lettera al presidente del Consiglio comunale e al Sindaco di Partinico

Al Presidente del Consiglio comunale, Gioacchino Albiolo

p.c. Al Sindaco di Partinico, Salvatore Lo Biundo

OGGETTO: CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

In data 27 ottobre 2008 veniva presentata dagli studenti di tutte le istituzioni scolastiche di Partinico la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario, richiesta da noi pienamente condivisa e appoggiata.

Abbiamo appreso con rammarico che i consiglieri comunali hanno deciso nella successiva riunione dei capigruppo di non convocare l’assise comunale, dimostrando, a nostro parere, di aver sottovalutato pesantemente la questione scolastica partinicese.

Tre mila studenti e prima di tutto cittadini si sono presentati sotto il palazzo di città con la speranza di essere ascoltati, ricevuti e aiutati dall’istituzione Comune, di cui il Consiglio comunale è appunto la principale voce. La giunta Lo Biundo ha peraltro, almeno mediaticamente, appoggiato la protesta alimentando l’illusione che il documento presentato presso la sua Presidenza venisse positivamente valutato. Dopo il rifiuto tuttavia ci siamo resi conto che qualcosa nei conti non tornava, dato che, in poche parole, la giunta che guida il nostro Comune dispone anche della maggioranza in Consiglio comunale.

Perciò abbiamo deciso di scriverVi per manifestare il nostro sentimento di rammarico e delusione verso un’istituzione che ha dimostrato di non essere sensibile né alle politiche giovanili, né tanto meno ai problemi della propria città.

Esprimiamo inoltre il nostro sentimento di “solidarietà” nei confronti degli studenti di Partinico, a cui è stata di fatto sbattuta la porta in faccia, malgrado la disponibilità francamente mediatica dimostrata attraverso interviste e interventi simili a comizi.

Considerato quanto detto sopra , riteniamo che:

  1. Sia necessario un confronto tra le rappresentanze studentesche e i capigruppo consiliari, affinché questi ultimi possano capire le motivazioni che spingono i primi a chiedere con forza un consiglio comunale straordinario aperto alla città;
  2. Reiteriamo a partire da ora la richiesta della convocazione di un consiglio comunale straordinario che possa accogliere gli incentivi degli studenti, la partecipazione dei cittadini e gli interventi dei consiglieri comunali di tutti gli schieramenti politici;
  3. La convocazione di un consiglio straordinario, anziché di un normale incontro-dibattito, sia necessaria per evidenziare nei fatti la concreta posizione dell’amministrazione e del Comune tutto, di fatto sollecitati dagli studenti in protesta in tutte le scuole di Partinico;
  4. Non debbano essere snobbate iniziative che coinvolgono migliaia di giovani, i quali in virtù della vostra risposta avrebbero cagione di rafforzare la propria disillusione nei confronti della politica.

Distinti saluti.

Partinico, 30 ottobre 2008

Il portavoce dei Giovani Comunisti di Partinico

Gianluca Ricupati

Scuola, Ferrero: "Un referendum popolare contro le leggi sulla scuola"

L'approvazione della contro-riforma Gelmini che oggi è avvenuta al Senato italiano nel mezzo delle proteste dell'intero mondo della scuola e dell'istruzione pubblica - proteste che vanno avanti da settimane e che di certo non si fermeranno oggi - è una vera vergogna. Siamo e continuiamo a restare dalla parte degli studenti, dei docenti e ricercatori in lotta contro il decreto sulla scuola e quello sull'università.

Ecco perchè ci faremo promotori di una richiesta semplice e immediata che già sale, in queste ore, dal mondo della scuola: quella di un referendum popolare abrogativo sia del decreto 137 sulla scuola, appena convertito in legge dal Senato, che della legge n. 133, quello sull'università, approvata dalle Camere a fine luglio.

Ufficio stampa naz.le PRC del 29/10/2008

mercoledì 29 ottobre 2008

APPROVATO IL DL GELMINI, LA LOTTA CONTINUA..........

10:36 Senato, approvato il dl Gelmini
Il Senato approva, in via definitiva, la conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola con 162 a favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, approvato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora è legge.
MA LA LOTTA CONTINUA.........
10:44 Senato blindato
Prosegue incessante l'afflusso degli studenti nella zona di Palazzo Madama e il Senato è praticamente assediato. Migliaia di ragazzi si sono posizionati a corsia Agonale, a piazza delle Cinque Lune e su corso Rinascimento, circondando di fatto il Senato da tre lati. Imponente lo schieramento delle forze dell'ordine che bloccano con dei mezzi blindati l'accesso a piazza Madama.
10:44 Trento, occupata sociologia
La facoltà di Sociologia dell'Università di Trento è stata occupata dagli studenti a partire dalla nottata. La decisione è stata presa al termine di un'assemblea, a cui ieri sera hanno partecipato anche rappresentanti di altre facoltà. A dormire nella struttura sono stati una trentina di giovani di Sociologia, più qualche singolo studente di altre facoltà, quali Giurisprudenza, Lettere, Scienze cognitive, Matematica ed Economia. La didattica non è stata bloccata, ma vengono proposte lezioni alternative e lavori di gruppo.
10:47 Potenza, migliaia in corteo verso università
Alcune migliaia di studenti delle scuole superiori di Potenza stanno percorrendo in corteo alcune delle principali vie della città: la manifestazione di protesta contro la riforma della scuola si concluderà nella sede di rione Francioso dell'Università degli Studi della Basilicata. Il corteo sta provocando disagi al traffico cittadino. Gli studenti hanno mostrato striscioni e cartelloni contro il provvedimento.
10:52 Studenti davanti al Senato: "Noi da qui non ce ne andiamo"
"Noi da qui non ce ne andiamo, Gelmini, Gelmini vaffa". Così gli studenti assembrati sotto Palazzo Madama hanno reagito alla notizia che è diventata legge la riforma Gelmini. "Continueremo al nostra lotta nelle Università e nelle scuole", proseguono gli studenti che intanto a migliaia hanno invaso la zona attorno al Senato fino a Corso Vittorio e Piazza delle Cinque Lune.
11:02 Uds: "Proteste continueranno"
"Tutti gli studenti, uniti nella battaglia comune per la difesa del sistema formativo pubblico, proseguiranno nelle loro proteste, come sempre pacifiche e non violente, contro lo smantellamento del sistema formativo pubblico italiano". E' quanto afferma l'Unione degli Universitari ricordando che le proteste continueranno in tutta Italia, oltre al sit-in sotto Palazzo Madama.
11:09 Rete studenti: "Il voto del Senato non ci fermerà"
"Il voto del senato non ci fermerà. Manifestazioni sono in corso in tutta Italia, gli studenti non fermeranno la protesta che continuerà ad essere pacifica, trasversale e non violenta". Lo afferma in un comunicato il portavoce della rete degli Studenti: "Domani attesi migliaia di studenti per il corteo studentesco unitario che seguirà quello dei sindacati e partirà da piazza Esedra alle 9,00. Il corteo di domani è una prima risposta all'arroganza di questo governo: saremo tantissimi per dire al governo che deve tornare indietro, la Gelmini passa in Parlamento ma non passerà nelle nostre scuole e nelle nostre università".
11:13 Roma, corteo verso il ministero dell'Istruzione
Un corteo di due-trecento studenti tra quelli di 'Roma Tre' e di alcuni licei come il 'Socrate' o il 'Torricelli' sta marciando su viale Ostiense verso il Ministero della Pubblica Istruzione e poi al Senato. 'Stiamo arrivando, ministra, stiamo arrivando', urlano gli studenti che ripetono 'non siamo ne' di destra nè di sinistra ma siamo tutti contro la ministrà. Un mega striscione, lenzuolo bianco e scritta in rosso, recita: "la scuola pubblica non si tocca: ministra vattene".
11:24 Milano, corteo arrivato a San babila
E' arrivato in piazza San Babila il corteo degli studenti delle scuole superiori che si è unito a circa un migliaio di studenti della Statale. Il corteo, composto da circa 2mila partecipanti ma in continuo aumento, è adesso diretto verso l'università Statale per raccogliere altri studenti.
11:26 Napoli, assemblee sospese e maxi corteo
La notizia dell'approvazione della riforma di scuola e università voluta dal ministro Mariastella Gelmini è arrivata agli studenti universitari e delle scuola superiori napoletani via sms. L'assemblea generale regionale universitaria all'ateneo "Orientale" è stata sospesa e gli studenti hanno formato, unendo anche i cortei in corso, una maxi manifestazione di protesta che sta attraversando il centro della città verso piazza Plebiscito. Unico episodio rilevante, ma prima dell'annuncio del via libera parlamentare alla riforma, il lancio di una bottiglia di vetro da parte di uno studente in corteo verso l'assemblea dell'ateneo "Federico II"Federico II in corso, senza conseguenze.
11:31 Lezione davanti Montecitorio
Lezione in piazza davanti a Montecitorio. Stavolta a organizzarla il Dipartimento di antropologia de La Sapienza. Alcune decine di ragazzi seduti in terra a gambe incrociate, bloc notes e penna alla mano, ascoltano i professori che si alternano al megafono. Insieme a loro anche diversi turisti che incuriositi fotografano l'inconsueta scena.
11:43 Catanzaro, manifestazione e disagi al traffico
Una manifestazione con alcune centinaia di studenti delle scuole superiori di Catanzaro che protestano contro il decreto Gelmini, approvato in via definitiva dal Senato, sta creando problemi al traffico veicolare in ingresso e in uscita dal capoluogo calabrese.A provocare i disagi è l'improvviso cambio di percorso deciso dai manifestanti che, al momento, stanno marciando lentamente e sarebbero intenzionati a bloccare la circolazione stradale su viale De Filippis, principale arteria d'ingresso in città. Sul posto oltre agli agenti della Digos della Questura di Catanzaro anche personale della Polizia municipale che sta attuando delle deviazioni al traffico veicolare.
11:43 Messina, lezioni in piazza
Anche a Messinastudenti in piazza e lezioni all'aria aperta per protestare contro i tagli all'Università decisi dal Governo. La manifestazione, organizzata da Flc-Cgil e Nidil-Cgil è iniziata in sordina per colpa della pioggia. Un centinaio gli studenti che si sono radunati nell'atrio dell'Ateneo peloritano. Quando poi è uscito il sole si sono spostati nella piazza antistante ed il movimento si è man mano infoltito. Inscenato anche un mini corteo con striscioni e slogan attorno al quadrilatero universitario. A tenere lezioni-comizi alcuni docenti delle Facoltà di Scienze politiche e Lettere.
11:51 Potenza, dopo il voto al Senato strade bloccate
Dopo aver appreso la notizia dell'approvazione al Senato della riforma Gelmini, alcune migliaia di studenti (secondo fonti della Questura, almeno diecimila) delle scuole superiori di Potenza hanno deciso di proseguire il corteo e di bloccare via del Gallitello, una delle strade più trafficate del capoluogo lucano. Ora il corteo sta attraversando le strade che conducono a via del Gallitello, l'area commerciale più importante di Potenza, dove vi è anche un passaggio a livello delle Ferrovie dello Stato, a poche centinaia di metri della stazione Centrale.
12:14 Fiaccolata a Vicenza
Maratona anti Gelmini a Vicenza oggi dalle 17,30 sotto il colonnato palladiano di piazza dei Signori dove migliaia di manifestanti si sono dati appuntamento per ribadire l'ennesimo no ai decreti "133" e "137". Lo faranno "armati" di candele, torce e fiaccole che illumineranno una veglia di protesta che proseguirà fino a notte fonda per poi sfociare, domani mattina, giovedì 30 ottobre, nello sciopero generale indetto da Cgil Cils Uil Gilda e Snals. Intanto proseguono le raccolte firme, i sit-in davanti a tutti gli istituti scolastici, i volantinaggi, le pagine di quotidiano acquistate a pagamento dagli insegnanti che si sono autotassati per poter esprimere sulla carta stampata le loro opinioni.
12:55 Cagliari, sit-in davanti all'Unione sarda
Oltre 500 studenti degli istituti superiori di Cagliari hanno manifestato stamane in città, davanti alla sede del quotidiano L'Unione Sarda, contro la riforma della scuola. La contestazione pacifica degli studenti, guidata da una studentessa, con tanto di veste bianca e velo candido, nei panni della "Beata Ignoranza: santa protettrice della scuola pubblica" ha avuto solo un iniziale momento di tensione quando alcuni ragazzi si sono seduti sulle strisce pedonali e hanno bloccato per qualche minuto, il traffico in viale Regina Elena. La provocazione è subito rientrata per volere dei giovani organizzatori che hanno richiamato all'ordine gli studenti "ribelli".
13:27 Teramo, sit-in. Il rettore incoraggia le iniziative
Sit in degli studenti universitari di Teramo nell'ambito delle proteste contro i tagli all'università previsti dalla legge 133. Le manifestazioni - cominciate ieri con alcune assemblee - proseguono oggi: gli studenti di Veterinaria indosseranno i camici bianchi e nella facoltà di Scienze Politiche ci saranno assemblee. All'assemblea di ieri per decidere le iniziative è intervenuto anche il rettore, Mauro Mattioli, il quale ha incoraggiato l'iniziativa dichiarando: "Penso sia sempre una buona idea quella di parlare per capire".
14:10 Palermo, studenti bloccano traffico
A Palermo decine di studenti hanno bloccato il traffico nel centro di Palermo manifestando in via Ruggero Settimo dopo il voto del Senato che ha approvato il decreto Gelmini. Si è trattato di una prima reazione spontanea in attesa delle decisioni che saranno prese da un'assemblea studentesca convocata per le 16
17:58 Domani corteo dei sindacati a Roma
Domani a Roma sono attesi in migliaia per il corteo e la manifestazione nazionali indetti dai sindacati di categoria (flc-cgil, uil e cisl scuola, gilda e snals-confsal) per protestare contro il decreto del ministro e i tagli alla scuola.
19:25 Palermo, finita l'assemblea
Si è appena conclusa a Palermo l'assemblea di Ateneo, che si è svolta in una stracolma aula magna della facoltà di Ingegneria, in viale delle Scienze.
21:07 Napoli, occupata Sociologia
A Napoli, per protestare contro la legge Gelmini, gli studenti hanno occupato la facoltà di Sociologia dell'Università Federico II.

martedì 28 ottobre 2008

LA PALERMO STUDENTESCA IN STATO D’AGITAZIONE

di Gianluca Ricupati (su www.agoravox.it)

Ieri la prima facoltà occupata (Scienze Politiche) e lunghissimo corteo per le arterie principali di Palermo.

Così tanti studenti in piazza a Palermo non si vedevano almeno dal 1989, dai gloriosi tempi del movimento studentesco “La Pantera”, che proprio l’ateneo siciliano aveva infiammato. Per due giorni consecutivi (lunedì e martedì scorsi), la città è svegliata dalle urla di un lungo, lunghissimo corteo. Sono grida lievitate da più di vent’anni, tanto lungo è il periodo minimo di declino del sistema d’istruzione scolastico italiano. Tutti quanti tengono a precisare che l’obiettivo non è certamente quello di ristabilire lo status quo della scuola e dell’università: una situazione già alquanto precaria, che però non vogliono vedere peggiorare ancora di più. Sembra essere finito il periodo di assopimento delle giovani generazioni davanti ai messaggi meccanici delle tivù. Qualcuno inneggia al 68, qualcun altro non la vede ancora così positivamente. Di sicuro però quaranta anni fa a fianco degli studenti non c’erano docenti e ricercatori, che oggi caratterizzano in modo singolare il nuovo movimento che ancora non ha un nome né tanto meno una chiara forma e identità. Forse la peculiarità essenziale è proprio la spontaneità e l’eterogeneità della protesta. Il governo vuole ridurla ad una strumentalizzazione della sinistra: un pericoloso difetto d’analisi che potrebbe minare le basi della stabilità e sicurezza di una politica neo-liberista che forse inconsciamente molti di questi stessi giovani hanno probabilmente appoggiato. Ma questa resterà soltanto un’ipotesi. Nessun movimento partitico ha potuto penetrare i cortei studenteschi, almeno così è stato fino ad ora a Palermo. Si sono alzate timidamente alcune bandiere, ma con esse anche la voce imperiosa degli a-partitici manifestanti che invitavano a calarle celermente. Dieci-venti mila studenti in marcia verso il Rettorato lunedì 20, altrettanti, anche più, verso la Prefettura martedì. Se siano facinorosi o consapevoli protestanti, lo si può capire solamente parlando con loro, visitando le diverse (ma ancora non tutte) facoltà, dove le lezioni sono state bloccate, ma che sono ogni giorno gremite di studenti protagonisti di iniziative alternative o di vari work-group sulle controproposte al ministro Gelmini.

Ieri gli studenti della facoltà di Scienze Politiche in rotta di collisione con il loro preside, accusato di aver compiuto l’ennesimo voltafaccia, hanno occupato la struttura di via Maqueda.

In coincidenza con l’evento, si svolgeva l’ennesimo corteo, che ha attraversato la città di Palermo, partendo dal Politeama e arrivando davanti la presidenza della Regione Siciliana. Ancora migliaia i partecipanti: c’erano docenti (anche di scuole primarie e secondarie inferiori), c’erano precari e sfrattati, c’erano studenti medi, c’erano gli universitari. La più grande manifestazione per ora. Il ritratto più chiaro del serpentone di manifestanti si può costruire pensando a quanta gente può entrare nel tratto che dal Politeama arriva ai famosi Quattro Canti. Risolta così la sempiterna contesa tra i numeri della Questura e quelli degli organizzatori. Un chilometro e mezzo di partecipanti “consapevoli”. Sicuri della consapevolezza? Si, l’orario della manifestazione è il sigillo di garanzia: partenza alle 16 arrivo alle 20. Orari “extrascolastici”.

Attaccano per istituire una larvata dittatura

Discorso pronunciato al III° Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950 da Pietro Calamandrei.
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private.Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio.Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.Attenzione, questa è la ricetta.Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."

domenica 26 ottobre 2008

PER SAPERNE DI PIù...SULLA (ANTI)RIFORMA GELMINI!

RINNOVIAMO IL NOSTRO INVITO A PARTECIPARE ALLE MANIFESTAZIONI NO GELMINI ORGANIZZATE PER DOMANI LUNEDì 27 OTTOBRE. PARTINICO ORE 8.30 DAVANTI IL BAR DEL PROGRESSO. PALERMO ORE 16 PIAZZA POLITEAMA.

Per saperne di più sulla riforma Gelmini e per controbattere le falsità della televisione, viene riportato di seguito un articolo del compagno Di Gennaro Loffredo, responsabile nazionale scuola Prc. L'articolo è un pò lungo, però chi ha fame di verità sicuramente non esiterà a leggerlo.
Un attacco feroce che non ha precedenti nella storia della Repubblica, sta per cambiare le sorti dei nostri ragazzi, e tutto ciò fra l'indifferenza e l'arroganza di un ministro che all'opinione pubblica racconta le "sue" verità, basate su un’ interpretazione distorta e non veritiera di dati statistici.
Alle famiglie viene detto che i ragazzi trascorrono troppo tempo sui banchi di scuola, che ci sono troppi insegnanti e troppi bidelli a fronte di risultati modesti, che la scuola non può essere considerata uno stipendificio e un ammortizzatore sociale, deridendo una categoria, quella dei docenti, che opera con impegno e spirito di abnegazione al servizio dello stato e della società.
Il tutto attraverso una campagna mediatica condotta ad hoc, volta a far credere ai cittadini che i problemi della scuola si risolvono con voti in pagella e grembiulini, tacendo invece su quello che è l’unica, vera volontà del governo: fare cassa a discapito della qualità dell'insegnamento offerto agli alunni senza tenere conto delle esigenze delle famiglie. Infatti…
NON E’ VERO come afferma il ministro che i dipendenti del MIUR siano 1.300.000, ma 1.125.975 (Dati MPI – la scuola in cifre).
NON E’ VERO che il 97% del bilancio del MIUR viene speso in stipendi, ma il dato reale è il 78,8%, buona parte in quota alle Regioni (dati OCSE – studio Education at a glance), in linea con gli altri paesi.
E’ vero invece che il MIUR si limita SOLO a pagare gli stipendi, investendo appena il 2,8% del P.I.L., rispetto al 3,80 % di media dei paesi europei. (dati OCSE – Education at a glance).
NON E’ VERO che la spesa per la scuola è continuamente cresciuta negli ultimi anni, infatti la quota di spesa complessiva è scesa dal 12,6 del '90 al 10,6 del 2005 (dati ISTAT). Ciò è dovuto ai continui tagli operati dai vari governi in questo settore.E ancora: se tra il 1995 e il 2005 gli investimenti nella scuola dei paesi europei sono aumentati del 41%, in Italia l’incremento è rimasto contenuto al 12%. (dati OCSE – education at a glance).
NON E’ VERO che i docenti aumentano mentre gli alunni diminuiscono. Dall'anno scolastico 2001/02 fino all'anno scolastico 2007/08 gli alunni sono costantemente cresciuti mentre i docenti sono calati del 4,5% (dati MPI – la scuola in cifre).
NON E’ VERO che è opportuno che il bambino abbia un solo punto di riferimento nella scuola primaria. Infatti, associazioni pedagogiche di spicco come il SIPED, SIRD, CIRSE, e SIREF sono nettamente contrarie al ritorno di questa figura, connotandola in modo negativo e anacronistico.
NON E’ VERO che i risultati della scuola italiana siano pessimi: gli allievi delle scuole secondarie di secondo grado di Veneto, Lombardia e Piemonte hanno raggiunto nei test risultati molto vicini a quelli degli allievi della Finlandia, additata dal ministro come esempio per il paese. Inoltre, le famiglie italiane hanno mostrato un gradimento nei confronti della scuola pubblica dell’ 80% (dati OCSE – education at a glance), superiore alla media europea (78%)
NON E’ VERO che i docenti del sud sono meno preparati dei colleghi che operano al nord e necessitano di apposito aggiornamento, poiché nelle strutture scolastiche del nord operano e ottengono brillanti risultati moltissimi docenti provenienti dal sud, il cui “ritardo” è pertanto da individuare in fattori sociali, economici e strutturali che il ministro dovrebbe conoscere e contribuire ad eliminare.
Ecco invece quello che, sulla base delle disposizioni ministeriali e degli effetti della legge 112/08 e dell’approvando DL 137/08, il ministro dovrebbe dire alle famiglie:
1. Molti docenti di ruolo saranno individuati come soprannumerari e saranno pertanto costretti a cambiare sede, il che significa che la continuità didattica non sarà garantita e che i ragazzi potrebbero dover cambiare insegnante anno dopo anno.
2. Le scuole aventi un numero di allievi inferiore a 100, ubicate nei piccoli centri, saranno chiuse, il che comporterà un enorme disagio per gli alunni ( costretti ad intraprendere ben presto una vita da pendolari), per le famiglie e per i Comuni, a carico dei quali verrebbero a gravare le spese per i servizi legati al trasporto degli alunni pendolari. Ricordo che i Comuni incasseranno meno.
3. L'orario di insegnamento nella scuola primaria sarà ridotto a 24 ore settimanali, insufficienti a garantire il rispetto dei tempi di apprendimento propri di ciascun alunno. Non ci saranno più né pluralità dei docenti né compresenze, il che significa che non sussisteranno le condizioni per permettere attività di recupero per alunni con difficoltà di apprendimento, gite d'istruzione, visite guidate e una didattica aperta al territorio.
5. Il tempo pieno non sarà garantito a tutti, perché solo le scuole del nord sono dotate delle infrastrutture necessarie, il che porterà ad accentuare il divario culturale fra il nord ed il sud del paese, penalizzando fortemente quest'ultimo, dove il tasso di abbandono scolastico risulta essere più alto.
6. Gli unici insegnanti specialisti saranno i docenti di religione, visto che gli insegnanti specialistici di lingua inglese nella scuola primaria saranno riassorbiti su posto comune (articolo 1 comma 128, legge 311/2004) e tutti gli altri saranno obbligati ad abilitarsi all'insegnamento dell'inglese attraverso corsi di 150-200 ore, il che sfacciatamente contraddice quanto sbandierato dallo stesso governo Berlusconi nelle sua precedente legislatura, ovvero l'importanza delle tre "I", tra cui appunto l'insegnamento dell'inglese.
7. A causa dei tagli operati con la legge 112/08, molti alunni non avranno più l’insegnante di sostegno, finora risorsa per la classe intera oltre che strumento formidabile di integrazione sociale e garante del diritto allo studio per gli alunni diversamente abili i quali, in tal modo, verranno ghettizzati, con conseguenze disastrose sul piano sociale e didattico.
8. La riduzione del numero di indirizzi nella scuola secondaria di 2° grado non terrà conto del fatto che gli Istituti professionali sono ben diversi dagli Istituti tecnici, hanno finalità diverse e non sono doppioni. Inoltre, l’ accorpamento delle classi di concorso sarebbe molto deleteria soprattutto per chi insegna materie tecniche e professionalizzanti e per gli allievi che si troveranno insegnanti che dovranno necessariamente ricominciare a studiare per materie che non hanno mai insegnato;
9. La contrazione dell'orario scolastico, così come prevista dal piano programmatico presentato dal ministro, andrà à discapito delle materie tecniche, ossia proprio quelle che formano l'allievo nell'indirizzo prescelto;
10. La riduzione del 30% degli insegnanti di laboratorio impoverirà l’offerta formativa degli istituti professionali, oltre a rendere meno sicure le esercitazioni nei laboratori.
11. L’incremento dei finanziamenti alle scuole private che vanno messe, secondo la Gelmini, in concorrenza con le scuole pubbliche statali perché aumentano la possibilità di scelta da parte delle famiglie che, tutte, avrebbero la possibilità di scegliere scuole migliori. Un altro falso incredibile! DAI DATI OCSE-PISA LE SCUOLE PRIVATE ITALIANE SONO RISULTATE ESSERE TRA LE PEGGIORI IN EUROPA. NETTAMENTE SUPERIORI QUELLE PUBBLICHE STATALI: IN MATEMATICA 11 PUNTI DI DISTACCO; SCIENZE 14; COMPRENSIONE E PRODUZIONE DI TESTI SCRITTI 3. IN AZERBAIJAN ED IN GIORDANIA LE SCUOLE PRIVATE SONO PIU’ COMPETITIVE DI QUELLE ITALIANE.
Inoltre il ministro sostiene che parte dei soldi risparmiati servirà a rendere più sicure le scuole, ma anche stavolta si tratta di un'affermazione priva di fondamento visto che l'edilizia scolastica compete ai comuni (legge 11 gennaio 1996, n. 23, articolo 9 comma 1), così come non corrisponde a verità il fatto che i docenti di ruolo vedranno aumentato il loro stipendio: secondo il ministro, infatti, solo i più "meritevoli" e solo a partire dal 2012 saranno premiati con 50 miseri euro a testa: un’elemosina in cambio della richiesta ai docenti di svendere la scuola pubblica.

AIUTACI A DIFENDERE LA COSTITUZIONE!

Continua la raccolta firme contro il Lodo Alfano, che garantisce l'immunità da qualsiasi reato alle prime quattro cariche dello stato (Berlusconi, Fini, Schifani e Napolitano)! Chi fosse interessato a firmare o ad aiutarci ad avviare la stessa iniziativa in un altro paese (logicamente nei dintorni di Partinico), può contattarmi all'email gianluca_89@hotmail.it !

Gianluca Ricupati

Basta soldi per Alitalia e la borsa di Milano! Più soldi per la borsa della spesa!

PUBBLICHIAMO IL VOLANTINO DISTRIBUITO IERI SERA IN PIAZZA IN MERITO ALL'INIZIATIVA NAZIONALE DEL PRC CONTRO IL CARO VITA!

Noi difendiamo la borsa della spesa, loro difendono la borsa degli speculatori

La crisi che sta facendo un gran rumore nelle ultime settimane non è piovuta dal cielo, ma è la conseguenza delle politiche neoliberiste.
Da decenni gli stipendi perdono sempre più potere d’acquisto; decenni in cui si sono tagliate risorse per lo stato sociale ed è cresciuto l’indebitamento delle persone e delle famiglie, con la conseguenza che non si riesce ad arrivare più alla fine del mese, se non indebitati fino al collo.
DECENNI IN CUI CHI ERA RICCO È DIVENTATO MOLTO PIÙ RICCO, CHI ERA POVERO MOLTO PIÙ POVERO.
Come se non bastasse, stipendi e pensioni sono destinati a perdere ulteriormente potere d’acquisto.
L’attacco al contratto collettivo nazionale vuole impoverire e dividere ancora di più i lavoratori ed è gravissima la volontà di azzerare il diritto di sciopero e le garanzie contro i licenziamenti. I tagli ai servizi sociali, alla sanità, al lavoro pubblico colpiranno ulteriormente la condizione economica e la qualità della vita di donne e uomini.
Mentre peggiora la situazione di chi è in affitto, si limita il blocco degli sfratti a pochi Comuni e non si fa niente per tre milioni di famiglie che hanno acquistato la casa e sono colpite fino all’insolvenza dai mutui.
L’attacco all’istruzione pubblica persegue l’obiettivo di una scuola privata e della disuguaglianza. Il governo si appresta a regalare altri soldi alle imprese con la rottamazione e attacca a livello europeo le misure contro l’inquinamento e la crisi climatica.
I generi alimentari hanno subito negli ultimi mesi rincari inaccettabili che potranno ancora aumentare in considerazione della crisi delle borse mondiali. Il Governo delle destre è complice di questa situazione perché non fa nulla per bloccare queste speculazioni.

NOI CI BATTIAMO PER:

>>> Il blocco di prezzi e tariffe;

>>> La diminuzione del prelievo fiscale sui redditi di lavoratori e pensionati, l’aumento della tassazione sulle grandi rendite finanziarie;

>>> Forti aumenti salariali, il ripristino di un meccanismo automatico di adeguamento di salari e pensioni all’inflazione reale;

>>> La difesa e il rilancio della sanità pubblica e dei servizi sociali;

>>> Il blocco degli sfratti in tutti i comuni ad alta tensione abitativa, un piano di edilizia residenziale pubblica, l’intervento a favore delle famiglie colpite dai mutui;

>>> Politiche di investimento per scuola, università, ricerca pubblica;

>>> Politiche di intervento pubblico a tutela del territorio e della sostenibilità ambientale.


Partito della Rifondazione Comunista - Giovani Comunisti/e circolo “Peppino Impastato” – Partinico

venerdì 24 ottobre 2008

SERVIZIO DI NEWSLETTER

Come potete vedere sulla vostra destra, abbiamo attivato un servizio di newsletter. Con la speranza che l'iscrizione funzioni (consideriamolo un periodo di prova tecnica!maledette tecnologie ultra-avanzate e incomprensibili!!). In ogni caso se volete essere aggiornati sulle nostre attività, potete mandare una mail alla casella gianluca_89@hotmail.it . Grazie!

P.S.: perchè protestiamo contro le azioni del governo (Gelmini, Tremonti Brunetta) in materia d'istruzione? Guarda l'intervista del portavoce dei Giovani Comunisti/e che in pochi minuti prova ad elencare qualcuna fra le tantissime ragioni!

DIFENDIAMO LA COSTITUZIONE! SABATO IN PIAZZA FIRMA CONTRO IL LODO ALFANO!

Siamo contro la legge Alfano perché rappresenta una insopportabile lesione dello stato di diritto. Essa vìola due articoli della Costituzione italiana: l’articolo 3 (tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge) e l’articolo 24 (diritto alla difesa). Blocca automaticamente, infatti, tutti i processi - anche quelli che riguardano i reati comuni - solo per quattro cittadini: Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Presidenti di Senato e Camera.
E la maggioranza di governo sta tentando di estendere la legge a tutti i ministri!
Mentre il popolo viene impoverito, il carovita non permette di arrivare a fine mese, i salari e le pensioni vengono falcidiati, la precarietà aumenta, la scuola pubblica viene demolita, questo governo si preoccupa di difendere con arroganza una legge profondamente ingiusta, costruita
come privilegio dei potenti per sottrarli alla legge.
E’ un’offesa alla dignità democratica; una beffa per il popolo che soffre.

BASTA CON LE LEGGI CHE CREANO DISPARITÀ E PRIVILEGI! BASTA CON IL DISPOTISMO!
SABATO DALLE ORE 18 ALLE 21, SAREMO IN PIAZZA DUOMO PER UNA RACCOLTA FIRME A FAVORE DI UN REFERENDUM CHE PERMETTA DI ABROGARE IL LODO ALFANO! VIENI ANCHE TU A FIRMARE, SE VUOI AVERE GLI STESSI DIRITTI DEGLI ALTRI!

giovedì 23 ottobre 2008

MOBILITAZIONI STUDENTESCHE A PARTINICO E PALERMO! DIFENDIAMO IL NOSTRO FUTURO!

Cercare di riassumere in pochi minuti e poche parole quanto sta accadendo a livello universitario e scolastico è praticamente impossibile. Onoriamo l' incarico informativo promosso dal nostro blog, ma scusateci per la sinteticità eccessiva degli interventi: sappiate che ciò è dovuto a continue riunioni (universitarie, scolastiche, di partito) che non ci permettono in termini di tempo di aggiornare con costanza quotidiana il nostro sito. Comunque ci proviamo, invitando chi sia interessato a contattarci nella casella email gianluca_89@hotmail.it, nella quale possiamo raccogliere i vostri interventi, commenti, intuizioni e suggerimenti (e rispondervi con più precisione e velocità).

LE MOBILITAZIONI PALERMITANE

Quelle di lunedì e martedì sono state per la città di Palermo e l'Italia intera due giornate memorabili. In due giorni sono scesi in piazza quasi 30 mila persone in cortei organizzati in fretta e furia a causa della marcia dittatoriale che sta seguendo questo governo Berlusconi.

Il movimento studentesco è vivo, freme nella sua eterogeneità. Nessuno può mettersi a capo della mobilitazione proprio perchè spontanea. Ognuno cerca di apportare il suo contributo con le proprie forze e le proprie idee, tutti uniti nella protesta ad una riforma distruttiva come quella promossa dai ministri Gelmini, Tremonti e Brunetta. Le facoltà di Lettere, Architettura e Scienze hanno bloccato la didattica, le altre si stanno mobilitando in modi e tempi diversi.
I licei di Palermo e provincia sono in stato di agitazione, tra occupazioni e autogestioni.

COSA SUCCEDE A PARTINICO?
Anche Partinico sta partecipando in modo molto interessante alla protesta. Il liceo scientifico, classico, spp, l'ITGC sono in uno stato di autogestione (in forme diverse). Ancora non abbiamo precise notizie dagli altri istituti che comunque si sono già mossi.
Noi Giovani Comunisti/e stiamo cercando di sostenere, aiutare e non strumentalizzare tutti quei giovani e non, che al di là del partitismo hanno capito che comunque questa strategia politica del governo Berlusconi mina il sistema scolastico italiano, la società tutta, la democrazia e il nostro futuro.
NON SONO IMPORTANTI LE BANDIERE, BENSì L'UNITà DI INTENTI TRA STUDENTI, DOCENTI E NON, SEMPLICI CITTADINI...INSOMMA DA COLORO CHE HANNO PERCEPITO LA PERICOLOSITà DI TALE RIFORMA.

GC PARTINICO

Perciò vi invito alla manifestazione che si terrà lunedì 27 ottobre a Partinico, indetta e promossa dal direttivo della mobilitazione studentesca del liceo di Partinico.

LUNEDÌ 27 OTTOBRE: MOBILITAZIONE DEGLI STUDENTI DI PARTINICO

LICEO CLASSICO, SCIENTIFICO, SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO

ORE 8.30Ritrovo presso il Bar del Progresso (“BURDILLICCHIO”!!) di fronte la scuola media Archimede

ORE 9.30 – Partenza del corteo che attraverso il Corso dei Mille e via Francesco Crispi arriverà in Piazza Umberto I (sede del municipio di Partinico)

ORE 11.30Occupazione dell’aula consiliare e richieste al sindaco e all’assessore alla pubblica istruzione di Partinico

__________________________

Nel pomeriggio di lunedì 27 ottobre invece a Palermo alle ore 17 in piazza Politeama si terrà una manifestazione cittadina, anche in risposta all'anticipazione di 2 giorni della votazione in senato del decreto Gelmini (per evitare la protesta del 30 ottobre indetta dai sindacati!).

DAL GOVERNO SOLO REPRESSIONE. SALVANO LE BANCHE E NON LE SCUOLE: QUESTA VOLTA IL RE E' NUDO.

Dichiarazione di Elisabetta Piccolotti - Portavoce nazionale dei Giovani Comunisti/e (PRC)
Quello di Berlusconi è un governo autoritario e antidemocratico, intenzionato a instaurare un vero e proprio stato di polizia contro il diritto democratico di tutti e tutte a manifestare il proprio dissenso. La reazione del governo contro migliaia di insegnati e studenti che in questi giorni stanno scendendo in piazza in tutta Italia è gravissima: pensare di mandare le forze dell'ordine nelle scuole e nelle università occupate è un delirio violento e repressivo.
Questa generazione non si farà rubare il futuro da un governo che pensa di imporre le proprie leggi con la forza: sarà il movimento per la libertà del sapere e della conoscenza a non retrocedere nemmeno di un millimetro, come dimostrano le tante azioni di conflitto che stanno prendendo corpo anche in queste ore in reazione alle dichiarazioni di Berlusconi. In movimento sono tutte le scuole e le università del paese, è una vera e propria insorgenza diffusa contro chi vuole fare il deserto della formazione e istruzione pubblica. Non lottano a difesa della formazione che c'è, lottano per trasformarla, progettano
un futuro diverso per se stessi. Ci vorrebbero tutti precari,ignoranti, subordinati. Salvano le banche, ma dicono di non poter salvare le scuole: il re questa volta è nudo. Per questo queste mobilitazioni non si fermeranno di fronte a nessuna divisa, tantomeno di fronte a chi pensa di utilizzare il vecchio giochino dei 'buoni e cattivi'. Nelle occupazioni c'è l'intero mondo della conoscenza che lotta contro le sue leggi, Berlusconi farebbe meglio a prenderne atto, invece di progettare strategie repressive, sgomberando centri sociali, come ieri l'Horus di Roma, le occupazioni di scuole a Firenze, ed a ritirare immediatamente tutti i provvedimenti presi in questi mesi.

SOSTENIAMO LE LOTTE DEGLI STUDENTI. IL GOVERNO USI FORZE DELL'ORDINE CONTRO LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA, NON PER REPRIMERE DIRITTI
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc

Avviso a Bava Beccaris-Berlusconi. Rifondazione comunista sostiene e continuerà a sostenere tutte le occupazioni che si stanno svolgendo e si svolgeranno nelle scuole, nelle università e nelle strutture di ricerca del mondo scolastico italiano.Il presidente del Consiglio non provi a trasofrmare una libera e democratica forma di protesta sociale in un problema di ordine pubblico.
Le forze dell'ordine il governo pernsi ad usarle contro la criminalità organizzata che minaccia, uccide e scorrazza in un gran pezzo del territorio del Paese, non contro gli studenti, i professori e i ricercatori che non fanno altro che rivendicare i loro diritti.

martedì 21 ottobre 2008

Partinico, mille liceali in autogestione

PARTINICO (PALERMO) - Millecento studenti del liceo scientifico "Santi Savarino" di Partinico, riuniti in assemblea straordinaria, hanno deciso lo stato di agitazione e di autogestione per 2 ore scolastiche da oggi fino a giorno 25, "al fine di promuovere l'informazione, il dibattito e il confronto sul decreto Gelmini-Tremonti, nonchè sulle modalità di lotta e di protesta più idonee ed efficaci". Gli studenti hanno espresso la volontà di coordinarsi con altre scuole italiane in stato di mobilitazione, nonchè con le realtà studentesche e con i docenti della città. Tra le varie iniziative, per coinvolgere i cittadini, i ragazzi propongono lo svolgimento di alcune lezioni all'aperto, denunciando "la campagna mediatica nazionale faziosa che mistifica la realtà e ridicolizza le posizioni di quanti, docenti, genitori e studenti, in questo periodo scendono in piazza per salvare la dignità della scuola pubblica". Gli studenti in un documento si dichiarano "preoccupati per il futuro che si prospetta per la scuola italiana di ogni ordine e grado in seguito ai recenti provvedimenti governativi".

Lezioni in piazza e cortei. Silvestri: «Riforma tatcheriana»

Si insegna davanti Montecitorio, il rettore di Palermo: «Gelmini, non seguire quel modello»
Davide Varì da http://www.liberazione.it/ del 21/10/2008
Scuole e università pubbliche italiane ancora in stato di agitazione. Questa volta la protesta parte dal Sud, da Palermo per la precisione dove un corteo di studenti universitari, circa 10mila persone, ha sfilato per il centro cittadino in attesa dell'arrivo del ministro della pubblica istruzione Maria Stella Gelmini, invitata ad un incontro pubblico a Palazzo Steri, sede del rettorato dell'Università. Al corteo degli universitari, partito dalla facoltà di Lettere, si è poi aggregato quello delle scuole medie superiori partito da piazza Massimo. Ad aprire la manifestazione lo striscione «Non pagheremo noi la vostra crisi» insieme a un piccolo feretro nero con su scritto "Università". Nel frattempo, del ministro nessuna traccia. Impegnata, pare, a Ginevra, Maria Stella Gelmini ha preferito declinare l'invito del Rettore dell'Università di Palermo Giuseppe Silvestri il quale ha tenuto a precisare la sua visione di quanto sta accadendo al mondo della scuola e dell'Università: «La contestazione nelle Università italiane della riforma del ministro Gelmini - ha detto - è paragonabile allo scontro frontale che si ebbe in Inghilterra quando l'allora premier Margaret Thatcher sfidò a viso aperto il mondo accademico. Rispetto a quanto avvenne a Londra però - ha sostenuto Silvestri, incontrando studenti e docenti - c'è una differenza: la Thatcher disse apertamente e in modo forte quel era la sua idea; si scontrò ed ebbe la meglio sulle manifestazioni. Oggi in Italia invece non c'è chiarezza. Il vero dramma è la difficoltà di dialogo tra i diversi livelli istituzionali, ed è interesse di tutti attivare questo dialogo». E Ricordando la stagione thatcheriana, il rettore ha concluso: «Il sistema universitario si adeguò al modello della Thatcher, ma se quel modello oggi fosse esteso ad altre realtà accademiche in Europa e in Italia si determinerebbe un danno gravissimo, incalcolabile». Il Rettore ha poi annunciato il blocco delle attività dell'università per questa mattina per permettere le assemblee che si terranno in alcune facoltà. Altre contestazioni alla riforma Gelmini si sono avute a Roma dove, docenti e studenti di Fisica della Sapienza hanno convocato lezioni all'aperto in piazza Montecitorio. A Catania gli studenti della facoltà di Scienze politiche hanno occupato l'aula magna rimanendovi in assemblea permanente. Assemblee si sono svolte anche a Firenze e a Napoli, dove gli universitari si sono dati appuntamento nella sede della facoltà di Sociologia della Federico II. A Pavia è prevista un'assemblea d'ateneo con la partecipazione di dottorandi, ricercatori e docenti, organizzata dal Coordinamento per il diritto allo studio-Udu Pavia in collaborazione con varie realtà studentesche territoriali. A Milano la contestazione ha riguardato soprattutto le scuole superiori. Un sit-in davanti palazzo Marino, sede della giunta comunale, è nata in modo spontaneo per dare una risposta immediata alle dichiarazioni della Gelmini «che sostiene -spiegano- di non comprendere le centinaia di migliaia di persone che hanno manifestato contro il suo decreto. Con la sua manovra di taglio la scuola pubblica va incontro a un totale smantellamento, tra migliaia di posti di lavoro in meno e scuola-fondazione svenduta alla privatizzazione». Proteste anche a Livorno, dove migliaia di studenti hanno partecipato ad un corteo che ha invaso il centro città. Nel frattempo, strani messaggi arrivano da Forza nuova. L'organizzazione di estrema destra ha infatti fatto sapere di essere disponibile «a dibattere anche con gli avversari storici» ed hanno annunciano la partecipazione di studenti medi, superiori e universitari legati al proprio movimento, agli scioperi e alle proteste studentesche in corso. «La contestazione - sostengono - non è monopolio della sinistra e a contestare la Gelmini ci sono anche le sigle Lotta studentesca e Destra universitaria appartenenti a Forza Nuova».

domenica 19 ottobre 2008

LUNEDI' MARIASTELLA GELMINI NON VERRA' A PALERMO

Ieri da Repubblica.it:
"Il ministro diserterà la visita programmata per lunedì prossimo allo Steri e si terrà lontano dalle contestazioni studentesche nelle piazze di Palermo. Ma l´onda lunga anti-Gelmini ormai è in moto e il popolo di viale delle Scienze lunedì alle 9 del mattino si metterà ugualmente in marcia per raggiungere la sede del rettorato, in piazza Marina, per chiedere l´abrogazione della legge 133 «che riduce il numero dei docenti, peggiora l´offerta didattica, impedisce l´accesso dei giovani alla docenza».[...]"
NON SA COSA SI PERDERA' LA NOSTRA CARA MINISTRA GELMINI. Dato che vuole evitare di essere contestata in persona, noi scenderemo ugualmente in piazza in migliaia! Le faremo arrivare le foto della manifestazione, le urla, gli slogan, i documenti anti-decreto! Non contiamo sulle immagini televisive perchè sappiamo che Mediaset chiuderà entrambi gli occhi (chissà perchè! il colmo è che secondo la Gelmini la disinformazione la facciamo noi!), nè sui dati della Questura che dimezza o in generale riduce sempre le presenze in piazza: pensate che a Roma secondo i loro dati eravamo solo 20 mila.
L'Italia siamo noi!
DOMANI ALLE ORE 9 SCENDETE IN PIAZZA E PARTECIPATE AL CORTEO CHE ATTRAVERSANDO LE STRADE DI PALERMO ARRIVERà FINO A PALAZZO STERI IN PIAZZA MARINA.
PER GLI UNIVERSITARI IL RITROVO è DAVANTI LA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA ALLE 8.30.
GLI STUDENTI MEDI INVECE PARTIRANNO DAL TEATRO MASSIMO ALLE 9.

sabato 18 ottobre 2008

VOLANTINO DISTRIBUITO AI RAGAZZI DELLE SCUOLE SUPERIORI DI PARTINICO

SOTTO ATTACCO DELL’IDIOZIA

È ORA DI REAGIRE!

Difendiamo la libertà di apprendere in una scuola pubblica! Riprendiamoci la voce e la parola, quella che ci è stata negata dalla Ministra e dal governo Berlusconi, che ha scelto di smantellare il sistema pubblico dell’istruzione. Diciamo NO alla scuola del ricatto del voto in condotta, dove la bocciatura è la cifra di un ordine basato sul controllo e l’omologazione.

Stiamo subendo, come al solito, quelle riforme calate dall’alto del parlamento da uomini e donne che di scuola capiscono ben poco.

Ø >>> TAGLIO dei fondi destinati alle scuole dell’81,9% rispetto al 2001! Berlusconi stanzia 40 miliardi di euro (presi dalle nostre tasche) per salvare le banche (private!); alla scuola e all’università intanto vengono tolti 1441 milioni, niente rispetto al patrimonio investito nei privati!

Ø >>> SCUOLA SUPERIORE: secondo la proposta della deputata Aprea, diventerebbero fondazioni PRIVATE, dove sparirebbero i consigli di istituto (quindi anche la rappresentanza degli studenti!), sostituiti invece da consigli di amministrazione (UNA VERA E PROPRIA AZIENDA!). Inoltre verrà ridotto l’orario di tutti gli indirizzi a 32-30 ore settimanali, con un conseguente abbassamento della qualità dell’istruzione.

>>> UNIVERSITÀ: anche gli atenei saranno destinati a trasformarsi in fondazioni di diritto privato (cioè privatizzarsi!). Ed è sicuro che ciò avverrà vista la drastica riduzione di fondi. Il sapere verrà mercificato, le tasse universitarie senza contributi statali aumenteranno a dismisura e soltanto pochi potranno permettersi l’università.

Nel triennio 2009-2011, le università potranno assumere solo un nuovo docente ogni 5 pensionati. Ciò comporterà la chiusura di molti corsi di laurea.

Taglio complessivo di docenti: 186.600 unità.

In più anche il 17% del personale non docente

(44.500 posti) sarà tagliato.

GIORNO 20 OTTOBRE LA MINISTRA GELMINI SARÀ A PALERMO PRESSO IL PALAZZO STERI (piazza Marina, nei pressi del porto). CHIEDIAMO A TUTTI (STUDENTI, GENITORI, DOCENTI E NON) DI PARTECIPARE AL CORTEO CHE PARTIRÀ DAL TEATRO MASSIMO ALLE ORE 9.

venerdì 17 ottobre 2008

17 Ottobre 2008 UNIVERSITA' PALERMO: GIORNATA DI MOBILITAZIONE STRAORDINARIA!

Stamattina anche a Palermo migliaia di studenti hanno affollato l’atrio di architettura per partecipare alla più imponente assemblea di ateneo degli ultimi 15 anni. Da giorni la facoltà di lettere era riunita in assembea permanente e molte altre assemblee si sono susseguite a ingegneria, scienze, scienze politiche.Migliaia di studenti e centinaia di docenti e ricercatori hanno sottoscritto l’appello alla mobilitazione.
Lunedì è prevista a Palermo la presenza della Ministra Gelmini e per contestarla si snoderanno per la città 3 cortei che confluiranno di fronte al Rettorato, dov’è previsto l’intervento ministeriale alle ore 12.
Contestualmente i docenti delle scuole medie inferiori e superiori, che non posso partecipare alla manifestazione, hanno indetto, in forma di protesta, un’ora di lezione sulla costituzione.
Stamattina il rettore è intervenuto proclamando un’ulteriore giornata di mobilitazione prevista per martedì 21. Le lezioni saranno sospese in tutto l’ateneo per dar vita ad assemblee di facoltà che confluiranno in un corteo cittadino alle ore 11.

non è che l’inizio….

giovedì 16 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE STUDENTESCA DEL 20 OTTOBRE

mercoledì 8 ottobre 2008

ANDIAMO TUTTI A MANIFESTARE!!

Anche noi Giovani Comunisti/e di Partinico parteciperemo alla manifestazione nazionale dell'11 ottobre.
Aderiamo alla protesta contro la "dittatura democratica" del governo Berlusconi. Malasanità, maestro unico, tagli alle scuole e alla sanità, precariato, mancata tutela dei lavoratori e delle fasce più deboli, razzismo e xenofobia, disprezzo verso le leggi ad personam (vedi Lodo Alfano), disattenzione ai problemi del Mezzogiorno e tanti altri sono i punti che ci spingono ad essere in piazza della Repubblica sabato 11 ottobre.

Gianluca Ricupati, portavoce GC partinico

P.S.: per eventuali adesioni, chiamate il numero 3287252134.
Partenza venerdì sera in treno dalla stazione centrale di Palermo, ritorno domenica mattina. Costo 40 euro.

martedì 7 ottobre 2008

La vostra scuola non ci appartiene

::: L'Appello per il 10 e l'11 Ottobre :::
Il 10 e l' 11 ottobre noi studenti e studentesse Italiane non saremo ad occupare i nostri soliti banchi, il 10 ottobre saremo in tutte le piazze d' Italia a manifestare la nostra libertà di conoscere e di apprendere in una scuola ed in una università pubblica, per chiedere l'immediato ritiro deiprovvedimenti del Ministro Gelmini e con questa obiettivo, l'11 ottobre, saremo tra i protagonisti della manifestazione nazionale dell' opposizione sociale a Roma.
Il nostro autunno, l'autunno dell' opposizione al Governo delle destre, è cominciato!
Un nuovo movimento comincia a prendere corpo nel Paese, nelle scuole elementari occupate dalle maestre precarie e nelle aule universitarie agitate degli studenti e dai ricercatori privati, negli istituti del CNR minacciati dai tagli del Governo, e nei volti del milione di persone che ha preso parte alla mobilitazione promossa alla CGIL.
E non è che l' inizio...
Scegliamo di riprenderci la voce e la parola, quella che ci è stata negata dalla Ministra Gelmini e da un Governo che ha scelto di aspettare la chiusura delle scuole per introdurre misure che smantellano il sistema pubblico dell' istruzione, senza nessun confronto e nessuna consultazionecon i soggetti che la scuola la vivono e con il Parlamento, ma anzi usando la decretazione d'urgenza per esautorare ogni forma di democrazia nel Paese.
Scegliamo di opporci ad un Governo autoritario e reazionario che considera la scuola e l'università' servizi da dismettere e che taglia di oltre 8 miliardi di Euro i finanziamenti statali, rendendo precaria ed incerta la condizione dell' insegnamento, licenziando migliaia di maestre e di pubblicidipendenti, abbandonando la ricerca ed ogni investimento nel diritto allo studio e per l' edilizia scolastica.
Questo mentre si moltiplicano i finanziamenti pubblici alle scuole private, mai stati così consistenti come ora, mentre il "Ticket scuola Lombardo" viene considerato il nuovo modello di investimento, quel ticket che in nome di una fantomatica libertà di scelta trasferisce i fondi dalla scuola pubblica a quella privata trasformando l' assetto del sistema formativo.
In pochi mesi l' anonima Ministra Gelmini ha scelto di essere garante della restaurazione di un passato e di una società che non esiste più, di una scuola che boccia gli studenti agli esami di riparazione ma che non riceve i fondi per organizzare i corsi di recupero, di scuole elementari paternaliste dove il maestro unico si reintroduce dimostrando l' assenza di ogni ideapedagogica e di offerta formativa articolata ed all' altezza del tempopresente.
E' la scuola del ricatto della condotta, dove la bocciatura è la cifra di un ordine basato sul controllo e l' omologazione, in cui gli educatori diventano giudici arbitrari dei nostri comportamenti e degli stili di vita e arbitri e sentinelle di ogni movimento di dissenso.
Una scuola che incapace di intervenire nelle profonde contraddizioni che attraversano la nostra generazione fa appello alla polizia, invitando agenti e cani antidroga a sorvegliare gli istituti, come avviene periodicamente nelle scuole Romane, o istallando decine di telecamere davanti agli ingressi scolastici.
Questi provvedimenti ci danno la misura dell' emergenza politica che attraversa il nostro Paese perché rappresentano un' idea di società, prima ancora che di scuola: una società in cui il possesso del sapere è il parametro per la divisione sociale del lavoro e dell' appartenenza ad unimmodificabile "status quo", dove il pensiero unico è l' unico sistema di pensiero tollerato.
Per questo, dopo anni, si abolisce l' obbligo d' istruzione fino a 16 anni, favorendo la canalizzazione precoce degli studenti tra istruzione liceale e formazione lavorativa, separando irrimediabilmente le prospettive degli studenti dei licei da quelle degli istituti tecnici o ad esempio, estendendo i numeri chiusi e programmati a tutte le facoltà e alle lauree specialistiche.
Per questo si abbandona ogni politica di inserimento scolastico che garantisce il diritto al sapere: cioè libri di testo gratuiti, borse di studio, studentati e più in generale politiche inclusive.
Nel sistema formativo e nella società italiana, studiare e conoscere non rappresentano più strumenti di libertà, di emancipazione e di mobilità sociale, perché la separazione tra la formazione delle classi dirigenti e l'inculturazione di massa diventa totale, tra la formazione pauperizzata e di massa e la formazione elitaria e specialistica diversi sono i tempi, imodi e le finalità.
Secondo i dettami e gli accordi Europei che dal processo di Bologna in poi hanno ridefinito l'architettura del sistema formativo dalle scuole elementari fino ai massimi livelli di specializzazione, la formazione è articolata come un sistema piramidale dove la selezione esiste su molteplici livelli di inclusione possibile, tutti rigorosamente a pagamento.
Per questo tutto quello che non rientra nei canali dell'eccellenza e della formazione privilegiata viene abbandonato all' incuria ed alla solitudine, poiché utile solo alla preparazione dei futuri precari e precarie. Gli investimenti diretti sono concessi solo ai pochi poli di eccellenzastrategica e produttiva presenti in Italia mentre la stragrande maggioranza dei luoghi formativi, dagli istituti tecnici alle facoltà umanistiche, dovrà trovare altre soluzioni ricorrendo agli aumenti delle rette o ai finanziamenti privati.
In questo senso si spiega la volontà di trasformare le scuole e le università in fondazioni di diritto privato. Nel disegno della Gelmini infatti gli attuali enti formativi potranno, con un voto semplice delconsiglio d' istituto o del consiglio di amministrazione, diventare vere e proprie aziende, sostituendo ai propri organi democratici i consigli di amministrazione, dando potere alle aziende ed agli enti privati in cambio dei loro fondi.
Inoltre le fondazioni, concentrando tutto il potere nella figura del manager, che avrà anche la possibilità di definire contratti e assunzioni del personale, completeranno definitivamente il processo di aziendalizzazione dei luoghi della conoscenza in atto da anni nel nostroPaese.
I costi che questo avrà sulla didattica, sulle finalità dello studio e sulla cultura e quindi sulla sostanza della democrazia nel nostro Paese, saranno altissimi.
Dismettere il patrimonio di conquiste che in Italia i movimenti sociali hanno strappato, dismettere l' idea del sapere come patrimonio comune e dell' istruzione come diritto di massa, capovolgere il principio dell' insegnamento come processo dialettico e democratico per affermare il ruolodisciplinare e autoritario del rapporto tra studente e formazione ci danno la portata della ristrutturazione che abbiamo di fronte.
Dimostrato anche dai continui attacchi al patrimonio culturale e democratico della società nata dopo il '68, è evidente come questo progetto sia il tentativo di provare a formare le giovani generazioni su un nuovo sistema simbolico basato sulla passività, l'omologazione e la totalizzazione della vita al ricatto del capitale.
Per questo proclamiamo uno stato di permanente agitazione per contrastare questo Governo e la sua idea di società, perché scegliamo di riprenderci la vita ed il futuro, scegliamo di riprenderci le scuole e le università, per affermare la libertà di accesso alla conoscenza in ogni suo livello e manifestazione. Per questo facciamo appello a tutti gli studenti e le studentesse, a tutti i collettivi, movimenti, associazioni forze politiche e sindacali ed a tutte le donne e uomini liberi a partecipare alle prime mobilitazioni d' Ottobre il 10 e l' 11, per dare corpo e anima all'opposizione sociale, difendere i diritti e la democrazia.

Saremo in piazza per chiedere:
>>> il ritiro del ddl 112 e il ddl 132
>>> il ritiro dei tagli previsti in finanziaria
>>> il ritiro degli esami di riparazione
>>> la fine del biennio unitario
>>> vogliamo una riforma partecipata della didattica investimenti sulle attività e i progetti autogestiti
>>> pretendiamo la riforma della governance e degli organi di rappresentanza aumentando la partecipazione studentesca ed escludendo ogni partecipazione di sponsor o aziende private
>>> vogliamo una carta di cittadinanza studentesca (trasporti, mostre, cinema.Implementazione della carta IOSTUDIO, fatta dal precedente governo)
>>> necessitiamo investimenti straordinari sul diritto allo studio e sul edilizia scolastica
>>> vogliamo scuole aperte il pomeriggio agli studenti ed ai soggetti sociali
>>> la regolamentazione degli stage e di ogni prestazione lavorativa
>>> investimenti straordinari per il recupero dei debiti e delle carenze formative
>>> vogliamo l'assegnazione e l'istituzione di spazi polifunzionali autogestiti

NON E' CHE L' INIZIO...
LE SCUOLE SONO NOSTRE, LE SCUOLE SONO DI CHI AMA!
Scarica qui di seguito:
>>> ::: La locandina ::: >>> ::: L'adesivo :::

sabato 4 ottobre 2008

FESTA DI LIBERAZIONE A PARTINICO

DOMENICA 5 OTTOBRE PIAZZA DUOMO

PROGRAMMA a cura del circolo “Peppino Impastato”

>>> ore 17:00 - Apertura stand e mostre
>>> ore 18:00 - Tavola rotonda “I PRIMI CENTO GIORNI DELL'AMMINISTRAZIONE LO BIUNDO”
Coordina: Toti Costanzo
Intervengono: Mimmo Neri (segretario PRC Partinico);
Gianluca Ricupati (portavoce GC Partinico);
Agata Guglielmino (segretaria Camera del Lavoro-CGIL Partinico);
Piero Caleca (segretario Provinciale UIL);
Francesco Alotta (segretario Italia dei Valori Partinico).
>>> ore 20:30 - Cena sociale (con pane e salsiccia, cous cous e vino)
>>> ore 21:00 - Canzoni di protesta con Joe Margagliotti
>>> ore 21:30 – CONCERTO con:
Blue Sky (Partinico)
Phoenix (ska Castellammare)