Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

mercoledì 30 ottobre 2013

la vera storia di Totò Ballerina

La storia di Totò ha inizio nell'anno 2000 quando viene eletto per la prima volta consigliere comunale nella lista dei liberademocratici vicina all'Onorevole Nicolò Nicolosi, fondatore di Patto per la Sicilia. Nel 2005 viene rieletto consigliere comunale nella lista ufficiale di Patto per la Sicilia, ma stavolta in quota Antinoro, e diviene Presidente del Consiglio. Nel 2008 si candida alla carica di primo cittadino a capo di una coalizione pseudo civica all'interno della quale troviamo l'UDC del suo nuovo padrino Antonello Antinoro(condannato in appello a 6 anni con l'aggravante dell'agevolazione a cosa nostra). poi nel corso degli anni Antinoro passa al PID portandosi dietro il figlioccio dalla chioma luminosa. Nel 2013 Totò ci riprova, si ricandida a Sindaco ma ora trova sponda politica nel movimento de Il Megafono, fondato dal Presidente della Regione Rosario Crocetta. A distanza di soli 4 mesi dalla sua rielezione si stufa e cerca nuovi approdi...ecco che si fa avanti allora Antonello Cracolici che gli apre le porte del PD locale(diciamo che le porte si sono proprio scardinate). TO BE CONTINUED

giovedì 17 ottobre 2013

Mentre Partinico brucia, Nerone il Biondo si preoccupa degli abiti succinti

Apprendiamo, non senza imbarazzo, di un’ordinanza sindacale "anti-prostituzione" emanata dal sindaco Lo Biundo che prevede salate multe per chi veste in maniera indecorosa o succinta e per gli automobilisti che intralciano il traffico fermandosi a guardare o a contrattare prestazioni sessuali. E' del tutto evidente che si tratti di un'ordinanza pseudo-moralizzatrice che non affronta il problema nella sua vera complessità. Questo provvedimento oltre a essere uno strumento che colpisce principalmente solo le vittime del racket della prostituzione, distoglie in realtà le stesse forze di polizia dai loro tradizionali compiti, compresa l’attività di contrasto a quelle organizzazioni criminali che gestiscono tale racket. D’altronde, il fallimento di simili ordinanze è sotto gli occhi di tutti. In alcuni comuni in cui sono stati adottati provvedimenti di questo tipo si può constatare che, nonostante i costosi blitz periodici da parte delle forze di polizia e le numerose multe elevate in questi anni, il fenomeno della prostituzione su strada sia rimasto del tutto immutato. Peraltro chi decide se una donna o una ragazza è vestita o si atteggia da prostituta? Quale sarebbe l'abbigliamento solito di una prostituta? Riteniamo che tale ordinanza, più dannosa che inutile, serva esclusivamente al sindaco Lo Biundo per avere tanta pubblicità gratuita a livello non solo locale. Ci chiediamo se davvero l’amministrazione comunale può pensare di salvaguardare il decoro urbano, la sicurezza dei cittadini e di sconfiggere la prostituzione su strada gestita da organizzazioni criminali, multando le lucciole o chi veste in maniera succinta o potenziali clienti che creano ingorghi alla viabilità? Il problema semmai è quello di smantellare tali organizzazioni criminali, non quello di colpire le ragazze che sono vittime di questo racket o addirittura di accettare, nascondendo la testa sotto la sabbia, che tali organizzazioni possano continuare ad operare lo sfruttamento di tale attività purché questa venga svolta lontano da occhi indiscreti. Per salvaguardare la sicurezza e il decoro urbano l’amministrazione dovrebbe invece pensare e con urgenza a garantire reddito e servizi alle tante famiglie sempre più in difficoltà economica, ad un piano straordinario di intervento contro le innumerevoli discariche abusive situate all’interno del territorio comunale, esigere che insediamenti industriali insalubri di prima classe come la distilleria Bertolino rispettino le leggi vigenti sulla salvaguardia ambientale e diritto alla salute e tanti altri interventi quotidiani che renderebbero sicuramente Partinico una città più vivibile.