Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

martedì 28 dicembre 2010

Due giorni per ricordare Danilo Dolci a 13 anni dalla scomparsa

Mercoledì 29 dicembre 2010 ore 18
sede PRC - ex Arena Lo Baido - Partinico


Proiezione di "Danilo Dolci, memoria e utopia" di Alberto Castiglione


Un documentario sulla figura del “Gandhi” di Sicilia, Danilo Dolci. Il lavoro ripercorre, attraverso interviste e contributi filmati, l’esperienza dei primi venti anni di Danilo Dolci in Sicilia, dal 1952 al 1972. Convinto assertore della pace, profeta della non violenza in una terra devastata dalla mafia e dalla miseria, Dolci è stato per ben tre volte candidato al Premio Nobel per la Pace. Creativo e rigoroso nel contempo, il percorso di Danilo Dolci ha saputo coniugare utopia e progetto. La sua vita e la sua opera ci hanno mostrato la possibilità di una strada, ardua ma concreta, per un futuro alternativo alla massificazione, alla disgregazione, alla violenza. L'eredità che ci viene consegnata è enorme. “creativo e rigoroso nel contempo, il percorso di Danilo Dolci ha saputo coniugare progetto ed utopia. La sua vita e la sua opera ci hanno mostrato la possibilità di una strada, ardua ma concreta, per un futuro alternativo alla massificazione, alla disgregazione, alla violenza”

Giovedì 30 dicembre 2010 ore 10.30
Via Iannello - Partinico


Il Partito della Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti/e organizzano una cerimonia per ricordare Danilo Dolci a 13 anni dalla sua scomparsa in via Iannello a Partinico, nel quartiere Spine Sante, dove nel 1962 in una modestissima dimora, Danilo Dolci iniziava lo sciopero della fame contro la povertà e la miseria a sostegno dei banditi, cioè i diseredati di Partinico, e per la realizzazione della diga sul fiume Jato.


Per info: prcpartinico@libero.it 3282622319 (Giacomo)

martedì 14 dicembre 2010

Presentazione del libro di Gemma Contin

Sabato ore 17.30 
 Centro culturale di via Baida, 12 Partinico


Presentazione del libro di Gemma Contin 

"Amiche mie, donne bellissime". 

Storie e leggende siciliane

Ne discutono con l’autrice:

Tiziana Campisi, insegnante
Marco La Fata, insegnante
Dario Carnevale, editore Istituto Poligrafico Europeo

Coordina l’incontro:
Federica Tinì, Biblioteca Popolare “Salvatore Barra”

Il libro: in tempi in cui l’altra metà del cielo si è ridotta a una pletora di “veline” e “velone” le storie scritte da Gemma Mannino Contin, mostrano il reale contributo delle donne nel cambiamento della Sicilia e anche quanto le loro vicende pubbliche e private siano state profondamente rivoluzionarie.
Nato dal bisogno di rimettere assieme e tenere uniti i tanti episodi che riaffiorano alla memoria, questo libro parla di fatti che hanno cambiato questo tempo e questa terra. Amiche mie, donne bellissime è un omaggio alle donne di Sicilia, che hanno insegnato a rispettare e a rispettarsi e nonostante ogni cosa a non arrendersi mai.
L'autrice: informatica, sociologa, giornalista, è al suo terzo libro. I due precedenti sono stati pubblicati da Sellerio, La solitudine tecnologica, 1999 e da Istituto Poligrafico Europeo, Una scelta di parte, 2009.

In piazza per Partinico - "La merenda e l'aperitivo della legalità"

Domenica a Partinico in piazza Duomo "La merenda e l'aperitivo della legalità"

Promotori: Giovani Comunisti/e Partinico, Coppola Editore, Ass. Peppino Impastato, Ass. Rita Atria, Arci Corleone Dialogos Libera

Ci aggreghiamo all’appello lanciato dal procuratore Ingroia: “Denunciate, basta solo un pizzico di coraggio”

L'operazione antimafia di ieri, denominata “Addiopizzo 5”, che a Palermo ha smantellato il mandamento guidato dai boss Salvatore Lo Piccolo e dal figlio Sandro, portando all’arresto di 63 persone, è l’esempio lampante che la lotta all’estorsione dipende principalmente dalla volontà dei commercianti e degli imprenditori, nonché dalla società civile tutta.
Infatti, secondo quanto detto dal procuratore Francesco Messineo, imprenditori e commercianti, seppure non autonomamente, hanno ammesso di avere subito le pressioni del racket contribuendo alle indagini. Altrettanto importante è stato il ruolo svolto dalle associazioni anti-racket nell'avvicinamento delle vittime alle istituzioni.
Il pizzo e l’omertà, conseguenze dell’oppressione mafiosa, uccidono il lavoro, l’uomo e lo sviluppo di tutta la comunità.

lunedì 13 dicembre 2010

Riattivare la consulta giovanile di Partinico

Il dinamismo della consulta giovanile di Balestrate ha riportato alla ribalta la vicenda della Consulta Giovanile di Partinico   volutamente affossata sia dall'ex Presidente della stessa  e sia dall'Amministrazione comunale per il tramite dell'Assessore Panzavecchia  di Partinico. Un palese, ulteriore atto di illegalità dell'Amministrazione Lo Biundo che ha permesso la soppressione di questo organismo di partecipazione democratica  e che non trova alcuna giustificazione.
 Probabilmente nella cittadina balestratese l’amministrazione comunale collabora o quanto meno ha posto le basi per l’istituzione e il conseguente funzionamento di quest’ente.  Invece, nella nostra città le numerose sollecitazioni che i Giovani Comunisti, insieme ad altre realtà giovanili, hanno inviato al sindaco e all’assessore al ramo non hanno ricevuto alcuna risposta. Riportiamo una breve cronistoria (i documenti citati possono essere facilmente consultati tramite l’archivio del nostro sitowww.gcpartinico.blogspot.com).

domenica 12 dicembre 2010

Su la testa - volantino su mafia e pizzo a Partinico

Ecco il testo del volantino che i Giovani Comunisti/e di Partinico hanno distribuito sabato 11 dicembre in piazza Duomo e in via Francesco Crispi.


SU LA TESTA!
L’operazione “The End” ha mostrato come il fenomeno del racket a Partinico è ben radicato e colpisce in maniera sommersa commercianti e imprenditori.
È scandaloso come la politica istituzionale, anziché rispondere alle nostre perplessità in merito a concrete pratiche amministrative e a presunte contiguità politiche all’interno del Comune di Partinico, abbia preferito tacere e alimentare delle sterili polemiche nel tentativo di far finire nel dimenticatoio tali pesanti questioni.
In questo assordante silenzio, ad oggi la nostra è stata purtroppo una delle pochissime voci di denuncia riguardo questo pesante e preoccupante clima di oppressione sulla città e riguardo la presunta collusione che esponenti della politica locale avrebbero con i soggetti arrestati.
Il pizzo e l’omertà, conseguenze dell’oppressione mafiosa, uccidono il lavoro, l’uomo e lo sviluppo di tutta la comunità.
Siamo impantanati in un sistema perverso che, da un lato, è nocivo nei confronti di tutti i lavoratori, dei commercianti e degli imprenditori costretti a pagare una vera e propria tassa su quegli esigui guadagni già compromessi dalla crisi; e che dall’altro, costringe un intero popolo ad entrare automaticamente nella logica di questo meccanismo e a considerare la lotta alla mafia una guerra persa in partenza.
Denunciare è un primo atto per un cambiamento individuale e soprattutto culturale, nonché la possibilità di uno slancio economico sano e collettivo.
LA MAFIA UCCIDE, IL SILENZIO PURE!

sabato 11 dicembre 2010

Due brevi risposte al sindaco Lo Biundo e al direttore di Tele Jato

Caro Direttore,
abbiamo il dovere di dare due risposte seppur brevi.
La prima al Sindaco di Partinico al quale abbiamo soltanto da dire che fino a quando continuerà ad esaltare, senza vergognarsene, la sua amicizia  con un uomo politico rinviato a giudizio per voto di scambio con mafiosi come é  l'on. Antinoro, non potrà mai avere credibilità né considerazione da parte di quanti a Partinico, come noi, con i mafiosi ed i loro contigui non hanno mai voluto prendere neppure un caffé.
La seconda in relazione al redazionale da te letto nel notiziario di ieri e a proposito di due documenti inviati dai Giovani Comunisti/e sul problema rapporto tra mafia e politica  locale  con argomenti tratti solo ed esclusivamente dai tuoi  servizi giornalistici. Tali nostre riflessioni  scaturivano, ovviamente, dalla operazione denominata “The End”.

giovedì 9 dicembre 2010

RISPOSTA ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SUL PRESUNTO ASSE POLITICA-MAFIA A PARTINICO

Dopo la risposta al nostro comunicato da parte dell’amministrazione Lo Biundo, ci sentiamo in dovere di fare alcune precisazioni. Evidentemente con la medesima superficialità con cui amministra il nostro paese la giunta comunale ha letto e risposto alle nostre perplessità. Noi non abbiamo voluto “sparare nel mucchio” ma abbiamo soltanto mostrato preoccupazione per le indiscrezioni giornalistiche riguardo ai presunti rapporti che alcuni personaggi della politica partinicese, tra i quali anche qualche consigliere comunale, intrattenevano con alcuni uomini arrestati nella recente operazione antimafia, denominata “The End”.

lunedì 6 dicembre 2010

TURBATI DAL PRESUNTO ASSE POLITICA-MAFIA A PARTINICO

Non possiamo non essere profondamente turbati dalle indiscrezioni riguardo ai presunti rapporti che alcuni personaggi della politica partinicese, tra i quali anche qualche consigliere comunale, intrattenevano con alcuni uomini arrestati nella recente operazione antimafia, denominata “The End”.

Tali notizie, ancora una volta, confermano meccanismi consolidati a Partinico finalizzati a costruire un solido asse tra mafia e politica, basato su un reciproco scambio di favori, appoggi e protezioni. 

Dunque, se ciò venisse confermato, l’analisi del fenomeno mafioso a Partinico non dovrebbe limitarsi a circoscritte considerazioni su una lotta tra clan avversari per il dominio sul territorio. Ci si dovrebbe, a questo punto, spingere molto più in là, con una profonda riflessione sul serio rischio che il nostro territorio si troverebbe a vivere di fronte ad un’esplicita alleanza politica-mafia.Non possiamo esimerci dall’immaginare retroscena ed ombre inquietanti nel panorama politico cittadino: ad esempio sarebbe legittimo chiedersi se tali rapporti non abbiano pesantemente influenzato i risultati elettorali di due anni fa, attraverso favoreggiamenti di tipo mafioso.

Tali eventuali politici dovrebbero avere la dignità personale di chiarire dinanzi all’opinione pubblica la propria posizione ed anche la dignità politica di dimettersi per eliminare ogni dubbio di un possibile e persistente alone mafioso che gravi su questo consiglio comunale.

Riteniamo che il sindaco Salvo Lo Biundo e il presidente del consiglio comunale, Gioacchino Albiolo, i quali, nel corso della recente fiaccolata antimafia tenutasi a Partinico, hanno riempito la propria bocca di tante parole in favore della legalità, dovrebbero intervenire con tempestività e durezza sull’ambigua situazione che si è venuta a creare. Se non lo facessero, sarebbe evidente, come noi sosteniamo da tempo palesando all’opinione pubblica le dubbie pratiche amministrative di questa giunta, che la loro è stata ed è soltanto un’antimafia sterile e di pura facciata.

Noi, Giovani Comunisti/e di Partinico, abbiamo da sempre avuto il coraggio di riconoscere e porre l’attenzione su tutte quelle piccole e grandi illegalità che ci circondano e che costituiscono quel terreno fertile, quella zona grigia in cui la mafia e la delinquenza attecchiscono

Lo abbiamo fatto ad esempio a proposito della dubbia assegnazione del bene confiscato alla mafia di via Enrico Fermi. Lo abbiamo fatto quando questo sindaco e molti uomini della sua maggioranza non hanno avuto il coraggio di allontanarsi da quell’onorevole Antinoro che è attualmente rinviato a giudizio per voto di scambio a partire da presunti rapporti elettorali con famiglie mafiose e che, nonostante ciò, è stato fortemente sponsorizzato da questi uomini politici durante la campagna elettorale per le elezioni del Parlamento Europeo del 2009. Lo facciamo da sempre nei confronti di tutte le amministrazioni comunali, di tutto il mondo politico in generale, fieri di poter affermare che la nostra azione politica è animata soltanto da passione e voglia di cambiare in meglio lo stato delle cose, e non da interesse personali o corporativi che invece animano l’impegno di larga parte del mondo politico.

Partinico 03/12/2010

Giovani Comunisti/e – circolo “Peppino Impastato” di Partinico

mercoledì 1 dicembre 2010

CINEFORUM "Ken Loach: la voce della classe operaia" - Proiezione di Sweet Sixteen

Proiezione di "Sweet Sixteen" 
all'interno della rassegna "Ken Loach: la voce della classe operaia"

Venerdì 3 dicembre - Ore 21

Circolo PRC Partinico
Ex arena Lo Baido (Via Venezia)

La storia di un'adolescienza difficile. Film presentato a Cannes 2002.


Glasgow si addice a Loach. Siamo già al terzo film che vede la città scozzese teatro della vicenda. Il giovane Liam vive di piccola criminalità, del resto non ha molte scelte. Sua madre Michelle è in prigione per spaccio, mancano settanta giorni poi uscirà. Liam conta le ore. E Loach fa se stesso e mostra ciò che più gli preme, il degrado della città, dove la crisi dei cantieri ha portato povertà e disoccupazione. Dunque a Liam non resta che inserirsi nel giro più grande, lo spaccio dell'eroina. Un minimo di serenità gli arriva dalla sorella e da un suo amico, ma la madre, una volta uscita, preferisce dedicarsi al suo amante, un vero delinquente. Tutto è predisposto per il finale, tragico. Loach non farà mai film insignificanti, ma un po' ripetitivi, come questo, sì.