È stata un’ora e mezza di intenso dibattito nei locali dell’ex arena Lo Baido che malgrado il caldo estivo si sono riempiti di giovani, compagni, simpatizzanti e semplici ragazzi. Sono bastati pochi minuti per rompere il ghiaccio ed avviare un vero e proprio circle time che ha visto intervenire in un confronto ideologico quasi tutti i presenti. Perché un incontro sul razzismo? Il motivo è semplice: parlarne è il primo passo della costruzione di una rete solidale che possa testimoniare a tutti i nostri fratelli migranti la nostra vicinanza. Il secondo passo sarà quello di vederli direttamente al nostro fianco e a questo scopo contribuirà il torneo multietnico di calcetto in strada che sarà organizzato nelle prossime settimane. Importante è stato il contributo di Madou Toure, responsabile del settore migrazione del PRC, che attraverso la sua storia migratoria ci ha permesso di capire molti lati non conosciuti delle partenze e dei migranti. Dall’analisi socio-politica del problema razzismo sono pervenute queste principali considerazioni: l’azione culturale delle destre e dei media sta portando all’identificazione immigrato = delinquente, ossia alla costruzione di un capro espiatorio della situazione critica che sta vivendo per altri motivi l’Italia; la Chiesa , fondata sull’ideale della fratellanza, potrebbe e dovrebbe fare di più: soprattutto a livello locale dovrebbe fungere da punto di riferimento per tutti coloro che sbarcano nelle nostre terre in condizioni disagiate; se un giorno si dovesse realizzare il desiderio (nazista?) di Bossi di vedere scomparire tutti gli immigrati dal nostro territorio, il sistema industriale e produttivo italiano crollerebbe, perché lo straniero, sfruttato e mal pagato, fa quei lavori più umili che gli permettono di sopravvivere e che molti italiani non si abbasserebbero mai a fare, alla faccia della disoccupazione. È necessaria anche un’integrazione religiosa in un paese formalmente laico, ma di fatto cattolico come il nostro: abbattere le barriere del fondamentalismo che ha manipolato concetti come la jihad (non significa guerra santa, ma dialogo fra le “fazioni”) e del monoteismo cristiano che sembra cozzare con l’Islam, quando in realtà le basi sono chiaramente comuni. La mancanza di Rifondazione Comunista all’interno del Parlamento non sta facendo altro che privilegiare i ricchi e massacrare le condizioni già difficili dei più deboli e, tra questi, degli immigrati adesso criminalizzati anche dalla legge. Noi comunque ci siamo!
Per la tutela dei diritti inalienabili di ogni essere umano, bianco o nero che sia, noi presentiamo all’attuale amministrazione di Partinico le nostre richieste, assolutamente realizzabili: 1) la creazione di un centro di aggregazione per migranti; 2)l’istituzione della consulta del migrante, inserita alcuni anni fa nel regolamento comunale ma mai realizzata; 3) la creazione anche a Partinico di un campo rom, che dopo anni di battaglie il nostro partito è riuscito a fare inserire all’interno del piano regolatore generale, così da aiutare sia i migranti, che avranno un luogo più attrezzato dove vivere, ma anche i residenti partinicesi che spesso lamentano l’occupazione di aree qualsiasi da parte delle roulotte nomadi; 4) la realizzazione di uno sportello solidale che aiuti gli immigrati anche nello sbrigare le infinite pratiche burocratiche per ottenere il permesso di soggiorno; uno sportello che sia soprattutto “neutrale”, ossia che non diventi, come purtroppo a Partinico sempre accade, un meccanismo di compravendita di voti in cambio di un servizio in realtà pubblico.
Per la tutela dei diritti inalienabili di ogni essere umano, bianco o nero che sia, noi presentiamo all’attuale amministrazione di Partinico le nostre richieste, assolutamente realizzabili: 1) la creazione di un centro di aggregazione per migranti; 2)l’istituzione della consulta del migrante, inserita alcuni anni fa nel regolamento comunale ma mai realizzata; 3) la creazione anche a Partinico di un campo rom, che dopo anni di battaglie il nostro partito è riuscito a fare inserire all’interno del piano regolatore generale, così da aiutare sia i migranti, che avranno un luogo più attrezzato dove vivere, ma anche i residenti partinicesi che spesso lamentano l’occupazione di aree qualsiasi da parte delle roulotte nomadi; 4) la realizzazione di uno sportello solidale che aiuti gli immigrati anche nello sbrigare le infinite pratiche burocratiche per ottenere il permesso di soggiorno; uno sportello che sia soprattutto “neutrale”, ossia che non diventi, come purtroppo a Partinico sempre accade, un meccanismo di compravendita di voti in cambio di un servizio in realtà pubblico.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all’incontro tematico.
Gianluca Ricupati - Portavoce GC Partinico
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