 È stata un’ora e mezza di intenso dibattito nei locali dell’ex arena Lo Baido che malgrado il caldo estivo si sono riempiti di giovani, compagni, simpatizzanti e semplici ragazzi. Sono bastati pochi minuti per rompere il ghiaccio ed avviare un vero e proprio circle time che ha visto intervenire in un confronto ideologico quasi tutti i presenti. Perché un incontro sul razzismo? Il motivo è semplice: parlarne è il primo passo della costruzione di una rete solidale che possa testimoniare a tutti i nostri fratelli migranti la nostra vicinanza. Il secondo passo sarà quello di vederli direttamente al nostro fianco e a questo scopo contribuirà il torneo multietnico di calcetto in strada che sarà organizzato nelle prossime settimane. Importante è stato il contributo di Madou Toure, responsabile del settore migrazione del PRC, che attraverso la sua storia migratoria ci ha permesso di capire molti lati non conosciuti delle partenze e dei migranti. Dall’analisi socio-politica del problema razzismo sono pervenute queste principali considerazioni: l’azione culturale delle destre e dei media sta portando all’identificazione immigrato = delinquente, ossia alla costruzione di un capro espiatorio della situazione critica che sta vivendo per altri motivi l’Italia;
 È stata un’ora e mezza di intenso dibattito nei locali dell’ex arena Lo Baido che malgrado il caldo estivo si sono riempiti di giovani, compagni, simpatizzanti e semplici ragazzi. Sono bastati pochi minuti per rompere il ghiaccio ed avviare un vero e proprio circle time che ha visto intervenire in un confronto ideologico quasi tutti i presenti. Perché un incontro sul razzismo? Il motivo è semplice: parlarne è il primo passo della costruzione di una rete solidale che possa testimoniare a tutti i nostri fratelli migranti la nostra vicinanza. Il secondo passo sarà quello di vederli direttamente al nostro fianco e a questo scopo contribuirà il torneo multietnico di calcetto in strada che sarà organizzato nelle prossime settimane. Importante è stato il contributo di Madou Toure, responsabile del settore migrazione del PRC, che attraverso la sua storia migratoria ci ha permesso di capire molti lati non conosciuti delle partenze e dei migranti. Dall’analisi socio-politica del problema razzismo sono pervenute queste principali considerazioni: l’azione culturale delle destre e dei media sta portando all’identificazione immigrato = delinquente, ossia alla costruzione di un capro espiatorio della situazione critica che sta vivendo per altri motivi l’Italia; Per la tutela dei diritti inalienabili di ogni essere umano, bianco o nero che sia, noi presentiamo all’attuale amministrazione di Partinico le nostre richieste, assolutamente realizzabili: 1) la creazione di un centro di aggregazione per migranti; 2)l’istituzione della consulta del migrante, inserita alcuni anni fa nel regolamento comunale ma mai realizzata; 3) la creazione anche a Partinico di un campo rom, che dopo anni di battaglie il nostro partito è riuscito a fare inserire all’interno del piano regolatore generale, così da aiutare sia i migranti, che avranno un luogo più attrezzato dove vivere, ma anche i residenti partinicesi che spesso lamentano l’occupazione di aree qualsiasi da parte delle roulotte nomadi; 4) la realizzazione di uno sportello solidale che aiuti gli immigrati anche nello sbrigare le infinite pratiche burocratiche per ottenere il permesso di soggiorno; uno sportello che sia soprattutto “neutrale”, ossia che non diventi, come purtroppo a Partinico sempre accade, un meccanismo di compravendita di voti in cambio di un servizio in realtà pubblico.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all’incontro tematico. 
Gianluca Ricupati - Portavoce GC Partinico
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