Storie. Di persone, fatti, esperienze, lotte,sofferenze, errori, razzismo, violenza, vecchio e nuovo fascismo, mafia e camorra. Storie di “invisibili”, i lavoratori precari, gli immigrati,di licenziati politici come negli anni cinquanta. Storie di lotte fra poveri, fra gli ultimi e i penultimi secondo una efficace immagine della realtà italiana descritta da Roberta Fantozzi,da ieri nuovamente eletta nella segreteria nazionale di Rifondazione comunista. Storie di un paese dove la disperazione non si coniuga con la speranza,secondo un' immagine data da Paolo Ferrero, dove le drammatiche condizioni di vita di tante famiglie restano drammi individuali.
Storie di un paese dove rischia di morire una grande azienda pubblica, una delle ultime, come Alitalia perché il governo di Berlusconi la regala a imprenditori che sono degli avventurieri, secondo un'immagine efficace di Marco Trasciani, responsabile Rifondazione di Alitalia. Tre aspetti di quasi cinque ore di discussione, come è scritto in un grande striscione, per lanciare la campagna di autunno, con quello slogan che ha avuto un battesimo fortunato dalla grande assemblea riunita al Brancaccio di Roma gremito, da centinaia e centinaia di persone: “ Ricominciamo dall'opposizione”.
Un battesimo fortunato anche per la nuova segreteria che, nella persona di Claudio Grassi, ha presieduto la riunione. Venti interventi oltre all'apertura di Roberta Fantozzi e alle conclusioni del segretario Paolo Ferrero, in una rapida sequenza, fuori da ogni rituale del politichese, hanno disegnato un quadro efficace di questo paese, dando l'idea di un partito che , dopo la bruciante sconfitta elettorale, è deciso a guardare avanti, a rafforzarsi, a tornare nei luoghi di lavoro, nei quartieri. In particolare il “vissuto” delle persone, di lavoratori e di lavoratori licenziati, come il ferroviere De Angelis, ha delineato i problemi sui quali dare battaglia, costruire un'opposizione di sinistra. E anche l'intervento non previsto di operatori sociali della sanità e disoccupati di Napoli ha portato, anche nella vivacità espressiva,una drammatica testimonianza di cosa significhi l'attacco delle dstre perfino alla dignità delle persone, del lavoratore. Si è discusso di tutto, dalla scuola alla giustizia, dalla contrattazione al ruolo del sindacato, un sindacato, la Cgil, che deve continuare ad essere “sindacato dei lavoratori e non sindacato per i lavoratori”, al connubio governo di destra-Confindustria, alla legge per le elezioni europee contro la quale “fare le barricate”, al federalismo fiscale che farà pagare un prezzo altissimo in termini di welfare ai cittadini delle regioni più deboli, alla Tav e al Dal Molin.
Sullo sfondo il quadro di un Europa che proprio sulle questioni del lavoro regredisce, come ha ricordato Roberto Musacchio,capogruppo del Prc al parlamento europeo. Si sono inserite in questo quadro grandi tematiche riguardanti i diritti della persona, la laicità dello stato con un ritorno, Lidia Menapace , storica militante della sinistra che ha annunciato l'iscrizione a Rifondazione così lo ha definito: un ritorno non al medioevo ma all'ancienne regime, all'Alleanza tra il trono e l'altare,raffigurata dall'incontro fra papa Ratzinger e Sarkozy. In una società dove la destra introduce elementi di razzismo, sessismo, patriarcato,episodi come quello raccontato da un giovane dirigente del Prc di Catania,Matteo Ianniti, sono solo la punta di un iceberg. L'assemblea ha sottolineato con un lungo applauso il nome di Mirko, il ragazzo catanese, sottratto alla madre perché iscritto a rifondazione. Storie raccontate per quasi cinque ore ma non si è trattato solo di denunce di situazioni intollerabili. Mobilitazione,lotte, conflitto: parole risuonate in tutti gli interventi . Già c'è un programma intenso: il 18 settembre la giornata dei consumatori contro il carovita, l'11 ottobre la manifestazione nazionale nata da un appello di esponenti di movimenti, associazioni che coprono tutto l'arco della sinistra alternativa , cui Rifondazione ha dato la propria adesione, così come l'ha espressa nei confronti dello sciopero generale proclamato per il 17 ottobre dai sindacati di base.
“Ricominciare dall'opposizione” significa scrivere un'agenda di iniziative a partire dal territorio, riscoprendo la mutualità, la solidarietà. Ferrero ha proposto una cassa di sostegno per i licenziati politici ed ha insistito molto nelle conclusioni molto applaudite sulla necessità di rispondere “all'impoverimento di massa con azioni di massa”, di collegare,nel conflitto di classe, solitudine e disperazione con la speranza”, di lavorare perché si realizzi il massimo di unità delle forze di sinistra alternativa sulle cose da fare, nell'opposizione al governo e alla Confindustria. A noi, osservatori, l'assemblea è sembrata lontana le mille miglia dal clima del recente congresso che si è rivissuto anche nel corso della riunione del Comitato politico che ha eletto il nuovo gruppo dirigente. Certo un'impressione. Forse il cammino da fare per Rifondazione è ancora molto ma, commentavano molti partecipanti lasciando il teatro Brancaccio, la strada imboccata sembra quella giusta.
Storie di un paese dove rischia di morire una grande azienda pubblica, una delle ultime, come Alitalia perché il governo di Berlusconi la regala a imprenditori che sono degli avventurieri, secondo un'immagine efficace di Marco Trasciani, responsabile Rifondazione di Alitalia. Tre aspetti di quasi cinque ore di discussione, come è scritto in un grande striscione, per lanciare la campagna di autunno, con quello slogan che ha avuto un battesimo fortunato dalla grande assemblea riunita al Brancaccio di Roma gremito, da centinaia e centinaia di persone: “ Ricominciamo dall'opposizione”.
Un battesimo fortunato anche per la nuova segreteria che, nella persona di Claudio Grassi, ha presieduto la riunione. Venti interventi oltre all'apertura di Roberta Fantozzi e alle conclusioni del segretario Paolo Ferrero, in una rapida sequenza, fuori da ogni rituale del politichese, hanno disegnato un quadro efficace di questo paese, dando l'idea di un partito che , dopo la bruciante sconfitta elettorale, è deciso a guardare avanti, a rafforzarsi, a tornare nei luoghi di lavoro, nei quartieri. In particolare il “vissuto” delle persone, di lavoratori e di lavoratori licenziati, come il ferroviere De Angelis, ha delineato i problemi sui quali dare battaglia, costruire un'opposizione di sinistra. E anche l'intervento non previsto di operatori sociali della sanità e disoccupati di Napoli ha portato, anche nella vivacità espressiva,una drammatica testimonianza di cosa significhi l'attacco delle dstre perfino alla dignità delle persone, del lavoratore. Si è discusso di tutto, dalla scuola alla giustizia, dalla contrattazione al ruolo del sindacato, un sindacato, la Cgil, che deve continuare ad essere “sindacato dei lavoratori e non sindacato per i lavoratori”, al connubio governo di destra-Confindustria, alla legge per le elezioni europee contro la quale “fare le barricate”, al federalismo fiscale che farà pagare un prezzo altissimo in termini di welfare ai cittadini delle regioni più deboli, alla Tav e al Dal Molin.
Sullo sfondo il quadro di un Europa che proprio sulle questioni del lavoro regredisce, come ha ricordato Roberto Musacchio,capogruppo del Prc al parlamento europeo. Si sono inserite in questo quadro grandi tematiche riguardanti i diritti della persona, la laicità dello stato con un ritorno, Lidia Menapace , storica militante della sinistra che ha annunciato l'iscrizione a Rifondazione così lo ha definito: un ritorno non al medioevo ma all'ancienne regime, all'Alleanza tra il trono e l'altare,raffigurata dall'incontro fra papa Ratzinger e Sarkozy. In una società dove la destra introduce elementi di razzismo, sessismo, patriarcato,episodi come quello raccontato da un giovane dirigente del Prc di Catania,Matteo Ianniti, sono solo la punta di un iceberg. L'assemblea ha sottolineato con un lungo applauso il nome di Mirko, il ragazzo catanese, sottratto alla madre perché iscritto a rifondazione. Storie raccontate per quasi cinque ore ma non si è trattato solo di denunce di situazioni intollerabili. Mobilitazione,lotte, conflitto: parole risuonate in tutti gli interventi . Già c'è un programma intenso: il 18 settembre la giornata dei consumatori contro il carovita, l'11 ottobre la manifestazione nazionale nata da un appello di esponenti di movimenti, associazioni che coprono tutto l'arco della sinistra alternativa , cui Rifondazione ha dato la propria adesione, così come l'ha espressa nei confronti dello sciopero generale proclamato per il 17 ottobre dai sindacati di base.
“Ricominciare dall'opposizione” significa scrivere un'agenda di iniziative a partire dal territorio, riscoprendo la mutualità, la solidarietà. Ferrero ha proposto una cassa di sostegno per i licenziati politici ed ha insistito molto nelle conclusioni molto applaudite sulla necessità di rispondere “all'impoverimento di massa con azioni di massa”, di collegare,nel conflitto di classe, solitudine e disperazione con la speranza”, di lavorare perché si realizzi il massimo di unità delle forze di sinistra alternativa sulle cose da fare, nell'opposizione al governo e alla Confindustria. A noi, osservatori, l'assemblea è sembrata lontana le mille miglia dal clima del recente congresso che si è rivissuto anche nel corso della riunione del Comitato politico che ha eletto il nuovo gruppo dirigente. Certo un'impressione. Forse il cammino da fare per Rifondazione è ancora molto ma, commentavano molti partecipanti lasciando il teatro Brancaccio, la strada imboccata sembra quella giusta.
>>> Galleria fotografica foto di Fulvio Lo Cicero
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