Il Governo teme che magistrati e giornalisti facciano il loro dovere e così con il Disegno di Legge sulle intercettazioni sottrae ogni indipendenza alla magistratura, mortifica il diritto di cronaca, svilisce il senso di un importantissimo strumento di indagine scagliandosi così, ancora una volta, contro la Costituzione della Repubblica Italiana e facendo un ulteriore passo verso un regime fascista.
Secondo quanto previsto dal disegno di legge si potrà ricorrere allo strumento delle intercettazioni solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza. Ciò significa che le intercettazioni potranno essere utilizzate nel momento in cui la loro utilità cesserà, ovvero quando si è già arrivati ad individuare colui che quasi certamente è colpevole di un reato.
Mi chiedo se, questa volta, la destra abbia le idee confuse tra ciò che dichiara di voler fare, restituire dignità ad un tale strumento di indagine, e ciò che invece sarà la concreta conseguenza di una tale disciplina, ovvero fare in modo che le intercettazioni non possano più essere utilizzate.
O, forse, ancora una volta la maggioranza ha le idee fin troppo chiare, volendo semplicemente assicurarsi la libertà di poter tranquillamente comunicare senza il rischio di essere intercettati.
Questo non mi pare affatto il miglior modo per combattere la criminalità, anzi ritengo che metterà le manette alla Giustizia.
E poi, non è un mistero che il Presidente del Consiglio si sia più volte definito vittima della magistratura o della stampa “rosse”, né è una novità che “nel paese del sole” si creino Leggi salva delinquenti illustri a costo di calpestare diritti, a costo di svilire il senso della certezza del diritto, dell’eguaglianza dei cittadini, anche a costo di sradicare i pilastri di uno Stato nato dal sangue della Resistenza.
Ma noi la nostra Costituzione la difenderemo, se è necessario anche con la lotta.
Valentina B.
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