Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico (PA)

sabato 15 novembre 2008

On Di Pietro, lei si vergogna almeno un pò?

MASSACRO ALLA DIAZ
Piero Sansonetti (direttore http://www.liberazione.it/)

Gesù li chiamava «Sepolcri imbiancati». Si riferiva alle classi dirigenti di quell'epoca, in Palestina: agli scribi e ai farisei. Diceva che erano gran signori di fuori e orribili di dentro («pieni di ossa di morto»), diceva che erano ipocriti.L'uscita di ieri dell'on Di Pietro a proposito della «mattanza cilena» compiuta a Genova, nel luglio del 2001, da polizia e carabinieri, che uccisero un ragazzo di 22 anni, ne ferirono in modo grave centinaia, ne torturarono decine e decine prima all'interno della scuola Diaz e poi della caserma di Bolzaneto e di altre caserme, l'uscita spavalda di di Pietro - dicevamo - fa pensare proprio a quella parabola del Nazareno: sepolcri imbiancati.Chi è Di Pietro? L'esponente della maggioranza di centrosinistra che dal 2006 al 2008 si è opposto con tutte le sue forze (e con successo) alla richiesta della sinistra di istituire una commissione parlamentare di inchiesta che facesse chiarezza sul comportamento di polizia e carabinieri. L'opposizione di Di Pietro fu quella decisiva: impedì che la commissione fosse formata. Di Pietro sosteneva che non c'era bisogno di nessuna iniziativa parlamentare perché bisognava avere fiducia nella magistratura, che avrebbe chiarito ogni ombra. Bene: ieri Di Pietro - dopo la sentenza assurda che manda assolti i vertici della polizia - senza neanche scusarsi per il disastro combinato negli anni scorsi con il suo atteggiamento da uomo di ferro della magistratura e della polizia, ha chiesto lui una commissione inchiesta, sapendo benissimo che il centrodestra non la concederà, e ora ha i numeri per non concederla, e che il rischio di una inchiesta del Parlamento non esiste. A me sembra che l'atteggiamento di Di Pietro ponga all'ordine del giorno una vistosa, clamorosa, drammatica questione morale. Tradisce una idea di politica come manovretta, calcolo, trasformismo, urlo finto, mascherata, che forse è l'espressione più alta del degrado della politica che sta dilagando in molte zone del parlamento e in molti partiti. In nessuna zona del parlamento, però, dilaga con l'evidenza e l'arroganza della quale è capace Di Pietro.
Perché nel biennio 2006-2008, quando il centrosinistra aveva i numeri per imporre questa commissione, Di Pietro si oppose così strenuamente? Perché una parte del mondo politico di centrosinistra - del quale lui è espressione - ritiene che sia pericoloso far risultare le colpe molto gravi dei vertici della polizia e dei carabinieri in quelle giornate infuocate durante le quali - come ebbe a dire Massimo D'Alema - la democrazia in Italia fu sospesa. La sinistra chiedeva con insistenza la commissione di inchiesta per il motivo opposto: voleva che uscissero fuori le responsabilità vere, quelle di chi aveva diretto e comandato l'operazione folle di Genova. Non solo per ottenere la punizione dei colpevoli (cosa alle quale, personalmente, sono pochissimo interessato: meno gente si punisce, in generale, e meglio è) ma perché fosse chiara la condanna morale e per impedire che l'impazzimento di Genova si ripeta, e si ripeta la sospensione dello Stato di diritto.La richiesta di Di Pietro, comunque, è stata già respinta dalla destra. E questo è naturale. La destra, coerentemente, ha sempre detto che la polizia non si tocca e si è sempre opposta a inchieste parlamentari. Piuttosto, stupiscono le motivazioni del rifiuto. Il ministro Alfano, per esempio, ha detto che le sentenze della magistratura non si discutono. Ammetterete che una affermazione del genere, pronunciata da uno degli uomini di fiducia di Berlusconi, suona curiosa. Ignoriamo il momento nel quale Berlusconi ha deciso che la magistratura è un potere affidabile...

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Di Pietro un uomo di destra che si vuole spacciare per sinistra. Vergogna, vergogna, vergogna.
L'unica opposizione è quella sociale!
Carlo vive!

IDV PARTINICO ha detto...

Non è alzando la voce e gridando "vergogna" che si mette in piedi una politica costruttiva ed alternativa a quella che oggi pone in essere il centro-destra. Pur contrario a qualsivoglia tipo di censura, sono "costretto" a non approvare il vostro commento, e non di certo per il contenuto quanto, ripeto, per i toni usati. Sperando che questo piccolo incidente rimanga isolato, colgo l'occasione per salutare i tanti amici GC.

Salvo Di Blasi, Segretario Circolo Italia dei Valori Partinico.

Anonimo ha detto...

bravi bravi voi di IDV siete peggio di Berlusconi: non bisogna disturbare il re (in questo caso Di Pietro)pena la censura!
W la liberta di pensiero.

Anonimo ha detto...

Non credo che Sansonetti nel suo articolo "alzi la voce", anzi, ma pone degli interrogativi:Di Pietro sosteneva che non c'era bisogno di nessuna iniziativa parlamentare perché bisognava avere fiducia nella magistratura, che avrebbe chiarito ogni ombra;invece ieri - dopo la sentenza assurda che manda assolti i vertici della polizia - senza neanche scusarsi per il disastro combinato negli anni scorsi con il suo atteggiamento da uomo di ferro della magistratura e della polizia, ha chiesto lui una commissione inchiesta. Come mai questo ripensamento?
Quindi caro Salvo Di Blasi invece di censurare, perchè non rispodi a questa domanda?
Certo del un tuo ripensamento e del ripristino del commento sul blog di IDV di Partinico (che noi seguiamo quotidianamente), ti invio un fraterno saluto.

Giacomo M.

IDV PARTINICO ha detto...

Difatti, caro Giacomo, il commento di Sansonetti è espressione di una opinione diversa dalla mia che io comunque accetto e non avrei avuto il benchè minimo problema a "lasciarla passare", se non fosse per qualche piccolo "aggiustamento" aggiunto alla fine del commento da qualcuno di voi che ritengo assolutamente INACCETTABILE. Anche fosse corretto ciò che scrive Sansonetti (e per me non lo è), ritengo fortemente ingiuriose le accuse che sono state aggiunte al termine dello stesso. Voui che risponda alla domanda? Lo faccio subito: noi tutti di Italia dei Valori abbiamo sempre sostenuto la necessità di fare chiarezza sui fatti di Genova per individuare i responsabili di quanto accaduto (tant'è che un tuo GC, Giovane Compagno, mi ha accusato di essere "giustizialista e manettaro". In uno Stato propriamente detto ad un reato corrisponde una pena (sono manettaro io o lo dice la Giurisprudenza?) e, per le vittime di quel massacro, noi desideriamo SAPERE. Ma perchè una Commissione d'inchiesta (che dipende dal colore politico della maggioranza parlamentare) invece che la più obiettiva Magistratura? Italia dei Valori si è sempre schierata a favore di una Commissione di indagine, che a differenza della Commissione d'inchiesta, che si "sovrappone" alla Magistratura (essendo titolare di poteri analoghi), avrebbe avuto il compito di valutare i risultati acquisiti dalla Magistratura. Mi pare chiaro che una Commissione d'inchiesta oggi avrebbe lo stesso colore politico dei responsabili dell'ordine pubblico del 2001 e sarebbe praticamente inutile.

Detto ciò, aspetto un vostro messaggio di scuse, perchè forse IdV ha sbagliato, ma l'errore in buona fede non è per nulla meritevole delle vostre infondate accuse (vergogna = cosa o persona che è causa, motivo di disonore).

P.S.: complimenti ai due tizi che hanno commentato senza firmarsi, vengono per caso dalla Fiera del luogo comune? Sarebbe meglio informarsi prima di sparare sentenze (e poi i giustizialisti siamo noi di IdV...)

Salvo Di Blasi, Segretario Circolo Italia dei Valori Partinico.

Anonimo ha detto...

Caro Salvo, il tuo commento mi sembra un pò contraddittorio. Annulli di fatto il valore che può avere una commissione d'inchiesta, però il leader del tuo partito adesso la chiede. I conti non tornano. Per quanto mi riguarda condivido a pieno l'articolo di Sansonetti, che non mi sembra aggressivo. Forse lo dovrebbe essere molto di più invece e ti spiego perchè: tra quelle righe c'è e dovrebbe ancor di più esserci la rabbia, il lutto di milioni di persone che hanno visto la democrazia in bilico (non che oggi lo sia di meno, a mio parere). Io do una funzione provocatoria all'articolo, spero ossia che Di Pietro non diventi il nuovo Berlusconi. In che senso? Che non faccia cioè di tutto per apparire mediaticamente sempre al fianco di tutti (anche se pragmaticamente poi non è così, e questo evento lo dimostra)e che non si erga a paladino del popolo italiano in modo fortemente contraddittorio. Voglio sentirmi dire da Di Pietro che ha sbagliato anni fà (e non so se basta), che pone troppa fiducia in un sistema che fa acqua da tutte le parti e che lui vede intatto soltanto perché era lì professionalmente inserito (nella magistratura). E voglio soprattutto che adesso non faccia finta di voler fare chiarezza sull'evento solo per accaparrarsi consensi nella lotta mediatica a chi si vede di più in tv. "La magistratura ha fato il suo dovere" questo il Di Pietro sincero avrebbe detto come al solito. Si limiti a questo se non vuole perdere quella credibilità che io ancora ponevo su di lui. L'articolo lo leggo in questa chiave e lo sottoscrivo pienamente. Mi dispiace che tu abbia a quanto pare cancellato un commento di un compagno sul blog di idv. Non potete anche voi cadere nell'annichilimento del pensiero altrui. E spero che questo venga ripristinato. Serenamente e con toni come vedi molto pacati,

Gianluca Ricupati

Anonimo ha detto...

Per ripristinare la verità:
nel commento postato (e censurato) nel blog di IDV di Partinico all'articolo di Sansonetti veniva aggiunto la parola "vergogna", riprendendo il titolo dell'articolo. quindi nessuna ingiuria e nessuna offesa.
Salvo capisco che come Italia dei Valori avete fatto "un trunzu di malafiura", ammettete di avere sbagliato ad affossare la commissione d'inchiesta sui fatti del G8 di Genova e chiedete,VOI, scusa alle migliaia di persone massacrate da manganellate di Stato e torturate a Bolzaneto, e soprattutto chiedete scusa ad Haidi e Giuliano Giuliani per la morte del proprio figlio.

P.S. sul vostro sito fa bella mostra il banner "No all'ammazza blog" quindi non ti infastidire se qualcuno posta commenti senza firmarsi. è anche questo il bello del blog.
P.S. 2 quando ripristini il commento?

IDV PARTINICO ha detto...

Carissimo Gianluca, ti stimo molto come persona e stimo molto la tua intelligenza politica. Tu pensi che da parte di IdV ci sia stata la volontà di "mettere a tacere" le responsabilità politiche relative ai fatti di Genova? A che pro? Adesso è chiaro che la sentenza, che si commenta da sola, non è definitiva, e quindi ci sarà l'appello. Le responsabilità politiche ci sono e sono da accertare, perchè chi ha fatto irruzione alla Diaz, a mio modo di vedere, fu mandato (e coperto) da qualcuno. Forse è una colpa riporre fiducia nella Magistratura? Io resto convinto che l'on. Di Pietro abbia agito in buona fede, ma è charo che la sentenza non rende giustizia. Ci dobbiamo vergognare? Io credo di no. Dobbiamo chiedere scusa a qualcuno? Io chiedo di no. Spero di continuare a condividere con voi le numerose battaglie a favore della democrazia che necessità il nostro martoriato paese.
Cordialmente vostro, Salvo Di Blasi.

Anonimo ha detto...

DIAZ, SENTENZA VERGOGNOSA. COMMISSIONE D'INCHIESTA INUTILE, IDV E PEZZI PD NON VOLLERO QUANDO SI POTEVA
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc
"La sentenza arrivata ieri sera sulla mattanza avvenuta alla scuola Diaz nei giorni del G8 di Genova nel 2001 è vergognosa - dice il segretario del Prc Paolo Ferrero - anche perché ieri è successa una cosa non casuale: come al solito, in Italia si condanna la bassa manovalanza e non i mandanti di un tragico episodio. Si tratta di una sentenza vergognosa, drammaticamente in linea con quanto successo con altre stragi che hanno insanguinato la storia del nostro Paese e che sono rimaste impunite".

Quanto ad una commissione di inchiesta ipotizzata oggi anche dal partito di Antonio Di Pietro, l'Idv nel caso in cui, anche in appello, venisse confermata la sentenza arrivata ieri sera, Ferrero ha osservato: "Anche qui ci sono parecchi sepolcri imbiancati.

Quando l'Unione era maggioranza e noi la proponemmo non si fece per colpa delle resistenze di Di Pietro e di parti del Pd". Quindi, "se oggi arriva questa sentenza è anche colpa del centrosinistra che non ha voluto fare chiarezza quando poteva. Insomma, oggi una commissione d'inchiesta sarebbe del tutto inutile, e chiederla è da sepolcri imbiancati. Per ottenere la verità, sui tragici fatti del G8 di Genova del 2001, è necessario perseguire ben altre strade".

--
Ufficio stampa Prc

Anonimo ha detto...

DIAZ, INDECENTE CHIEDERE ORA COMMISSIONE D'INCHIESTA
IDV, UDEUR E SOCIALISTI NON LA VOLLERO, DIRE DI Sì ORA E' IPOCRITA

Dichiarazione di Graziella Mascia, esponente della Direzione nazionale del Prc

"E' indecente chiedere ora la commissione di inchiesta; significa prendere in giro ancora una volta le vittime della scuola Diaz." – questo è il commento di Graziella Mascia – già deputata di Rifondazione comunista e componente del comitato di indagine parlamentare sui fatti accaduti a Genova nel 2001 - alle dichiarazioni del capogruppo dell'Italia dei Valori.


"Senza la sinistra in Parlamento, ammesso e non concesso che ci siano in numeri per istituirla, non esiste la possibilità che una commissione di inchiesta possa far davvero luce sulle responsabilità politiche–istituzionali e sulla catena di comando per quanto si è determinato a Genova in occasione del G8".


"C'è stata la possibilità di farlo davvero, ma per responsabilità dell'Italia dei Valori che votò contro, insieme all'Udeur e a tutto il centrodestra, nonché l'assenza di due deputati socialisti, il 30 ottobre 2007 la votazione finì 22 a 22 e per un voto la commissione venne affossata".

"Tornare a chiederla ora, dopo una sentenza scandalosa, non è solo ipocrita, ma offensivo per chi ieri ha subito l'ennesima violenza e per chi ancora crede ai principi e ai diritti contenuti nella nostra carta costituzionale."


"L'assoluzione per i vertici della polizia, e l'esiguità delle pene per chi ha effettivamente picchiato ragazzi inermi che dormivano in una scuola - aggiunge Mascia - suscitano indignazione e rabbia, non solo perché giustizia non è fatta, ma per il messaggio di impunità inviato per chiunque indossi una divisa."

"La sentenza per il massacro alla scuola Diaz va oggi commentata, non solo per l'evidenza delle responsabilità e della documentazione delle prove fornite persino dalla stampa, ma perché essa incrina profondamente la fiducia nelle istituzioni - conclude Mascia - Non esiste in nessun paese europeo che esponenti delle forze dell'ordine possano essere coperti quando commettono reati, il nostro paese offre un'immagine a dir poco preoccupante"

--
Ufficio stampa Prc