Nessun bando e nessuna gara d’appalto: ecco la vittoria del sistema clientelare!
Nessuno tra i banchi della maggioranza ha pensato però quali potessero essere le controindicazioni del decreto-legge, approvato solo qualche giorno dopo dal Parlamento. Il sistema clientelare, che soprattutto nel Mezzogiorno decide di fatto da che parte debba schierarsi il bacino elettorale di gente, cui i politici nostrani offrono mazzette e promesse di lavoro, può ora definirsi sistema nazionale. Non sarà necessario neppure truccare appalti, cosa non insolita di questi tempi: da ora, gli amici degli amici avranno campo libero e guadagni assicurati. Basterà una piccola raccomandazione (a suon di soldi o di minacce) presso il politico locale di turno per ottenere l’affidamento di lavori, per i quali prima erano richieste, attraverso pubblico e regolare bando, una serie di documentazioni che attestassero la compatibilità della società partecipante, nonché una determinata percentuale di ribasso sull’originario importo di base d’asta.
Mafia, camorra, ‘ndrangheta, piccole e grandi associazioni a delinquere, sono state ad osservare il tutto e, dopo la firma del Guardasigilli Angelino Alfano, hanno esultato e brindato.
Unica, ma a questo punto banale, nota positiva è da considerarsi l’emendamento proposto dai senatori del PD, accettato (a malincuore) anche dalla maggioranza: il limite per una stessa società di superare nell’arco di un anno l’importo di 500.000 euro”. Ma il trucco è facilmente intuibile e diversamente applicabile: più lavori possono ottenerli varie ditte, precedentemente accordate o comunque facenti riferimento (naturalmente non direttamente) alla stessa persona; sono oppure facilmente costituibili associazioni d’impresa, candidabili ad esser scelte attraverso il meccanismo dei prestanome. La torta dei lavori in ogni caso sarà necessariamente divisa tra gli amici e in modo più facile rispetto al sistema dei bandi, dell’asta e dei controlli a cui prima dovevano sottoporsi tutte le aziende interessate a lavori superiori ai 100.000 euro.
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